DC Comics: differenze tra le versioni
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== Storia ==
=== Le origini ===
Nel 1934 il [[maggiore]] della cavalleria statunitense [[Malcolm Wheeler-Nicholson]], il quale, da reduce della [[prima guerra mondiale]], già negli anni venti aveva cominciato a lavorare nell'editoria delle strisce a fumetti,<ref name="gad17">Paul Levitz in ''Stick it on a newsstand and see what happens'', in Paul Levitz & AA.VV. (testi-disegni), ''The Golden Age of DC Comics 1935-1956'', Taschen, Los Angeles CA, 2013, pp.17-21</ref> fonda la casa editrice ''National Allied Publications'',<ref name=DC1>{{cita | Cowsill & Irvine | p. 12}}.</ref> il cui primo albo, intitolato ''New Fun: The Big Comic Magazine'', sarebbe poi uscito nel febbraio 1935.<ref name=gad17/> L'intuizione di Wheeler-Nicholson consistette nella scelta di pubblicare albi contenenti materiale inedito, anziché ristampare le strisce a fumetti reperibili sui quotidiani cartacei, come era invece abitudine sino ad allora.<ref name=gad17/> In aggiunta alle pagine in bianco e nero, tale albo conteneva una storia a colori in 12 vignette dell'inedito cowboy Jack Woods, ad oggi ritenuto storicamente il primo personaggio inventato dalla futura DC Comics (del quale si ignorano tuttavia gli autori).<ref name=gad17/> Sarà tuttavia la seconda serie di albi, intitolata dapprima ''New Comics'' (dicembre 1935), quindi ''More Fun Comics'', a riscuotere maggior successo commerciale: gli albi vengono stampati in dimensioni ridotte (17x26 cm, che diverranno poi il format standard del fumetto americano) che consentono di ridurre l'impiego di carta nella produzione, rendendo possibile l'abbassamento del prezzo di vendita.<ref>{{cita | Cowsill & Irvine | p. 13}}.</ref> La pubblicazione dà spazio a racconti fumettistici di stampo prevalentemente umoristico e d'avventura.<ref name="gad21">Paul Levitz in ''Filling the Racks, a Comic at a Time'', in Paul Levitz & AA.VV. (testi-disegni), ''The Golden Age of DC Comics 1935-1956'', Taschen, Los Angeles CA, 2013, pp.21-25</ref>
A fine 1936, Wheeler-Nicholson vende la ''National Allied Publications'' a [[Harry Donenfeld]], già proprietario di ''Independent News'' e distributore delle pubblicazioni della ''National Allied''.<ref name="gad21" /> Sostenuto dal contabile [[Jack Liebowitz]], Donenfeld può fondare la ''Detective Comics Inc.'', riuscendo così a finanziare nuovi progetti editoriali, ovvero le testate ''[[Detective Comics]]'' (marzo 1937) e ''[[Action Comics]]'' (giugno 1938).<ref name="gad21" /> Nel 1940 cambia anche il nome della casa editrice: dopo alcune piccole variazioni di nomenclatura (''National Periodical Publications'' e ''National Comics''), infatti, sul ventitreesimo numero di ''Action Comics'' appare la dicitura ''DC Publications''.<ref name="gad32">Paul Levitz in ''An explosition of Heroes - Off the Page and into the Wider World...'', in Paul Levitz & AA.VV. (testi-disegni), ''The Golden Age of DC Comics 1935-1956'', Tachen, Los Angeles CA, 2013, pp.32-37</ref> Secondo le fonti ufficiali, la sigla ''DC'', mai venuta meno negli anni a venire, sta per ''Detective Comics''; altre fonti, tuttavia, sostengono che stia per ''Donenfeld's Comics''.<ref name="gad32" />
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==== La seconda guerra mondiale e il declino (1941-1951) ====
L'ingresso degli Stati Uniti nella [[seconda guerra mondiale]] rappresenta una grande occasione per l'industria del fumetto, che vede le proprie vendite triplicarsi tra il 1942 e il 1945.<ref name="Les1">{{cita | Les Daniels | p. 64}}.</ref> Diversi furono però gli autori costretti ad abbandonare il proprio lavoro per recarsi al fronte: tra questi, [[Bert Christman]], a lungo autore di Sandman, caduto in guerra,<ref name="Les1" /> [[Joe Simon (fumettista)|Joe Simon]] e [[Jack Kirby]], già creatori dei [[Boy Commandos]].<ref name="Les1" /> La testata ''[[Star-Spangled Comics|Star Spangled Comics]]'' ospiterà diverse creazioni risalenti a questo contesto: lo Star Spangled Kid di Jerry Siegel, il [[Guardiano (DC Comics)|Guardiano]] di Jack Kirby e la [[Newsboy Legion]]. Queste pubblicazioni sono caratterizzate dall'assenza della trinità DC: in particolare, la scelta di dare meno risalto a personaggi quali Superman e Wonder Woman si deve principalmente all'impossibilità di far convivere questi personaggi con il lungo decorso del conflitto (che, a rigor di logica, eroi dai poteri sovrumani quali i due precedentemente citati avrebbero potuto rapidamente portare a termine). L'espediente narrativo ideato a tal proposito fu la «lancia del destino», un artefatto magico in possesso del dittatore tedesco [[Adolf Hitler]], in grado di annullare i poteri dei supereroi nei territori dell'[[Potenze dell'Asse|Asse]]. Anche gli albi della DC Publications contribuiscono alla propaganda di guerra: ricorrenti sono le esortazioni ad acquistare ''war bonds'' e le lodi ai caduti di guerra.
Pur crescendo continuativamente fino al 1953, le vendite di fumetti a tema supereroistico non furono altrettanto fortunate nel secondo dopoguerra.<ref name="les91">{{cita| Les Daniels | pp. 90-91}}.</ref> Il calo di popolarità dei supereroi è tale da indurre DC Publications a rinominare la testata ''All-Star Comics'' come ''All-Star Western'', a partire dal maggio 1951, trasformandola in una serie regolare a sfondo [[western]]. Ciononostante, il pubblico contribuisce a mantenere in vita le pubblicazioni di Superman (su ''Superman'', ''Action Comics'' e ''Adventure Comics'', ovvero la vecchia ''New Comics''), Batman (su ''Batman'' e ''Detective Comics'') e Wonder Woman (''Wonder Woman'').<ref name="les91" /> A sopravvivere a dispetto della crisi del fumetto supereroistico sono anche quattro personaggi minori: la testata antologica ''Adventure Comics'' continua infatti a ospitare le storie di [[Johnny Quick]], velocista nato nel 1941 e ispirato a Flash, [[Freccia Verde]], ideato a partire da Batman, e [[Aquaman]], ispirato a [[Namor]];<ref name="les91" /> ''Star Spangled Comics'' propone invece le avventure di [[Robotman (personaggio)|Robotman]], personaggio ideato da Jerry Spiegel, che anticipa in questo senso il futuro trend della letteratura fantascientifica (il personaggio passerà poi su ''Detective Comics'').<ref name="les91" />
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==== La fine della ''Golden Age'' (1951-1956) ====
La progressiva stagnazione di vendite dei fumetti a tema supereroistico induce l'''editor-in-chief'' [[Irwin Donenfield]] a puntare su un rinnovamento contenutistico delle testate DC.<ref name="Les2">{{cita | Les Daniels | p. 98}}.</ref> Dopo il cambio di nomenclatura di ''All-American Comics'' in ''All-Star Western'' a fine anni quaranta, ampio risalto viene dato al personaggio di Tomahawk, le cui avventure vengono ambientate nell'epoca della [[guerra d'indipendenza americana]]. Nel 1950 nasce così la testata ''Tomahawk'', destinata a sopravvivere fino al 1972.
Già nel 1948 iniziano i primi esperimenti nella letteratura ''crime'', incentrata sugli scontri tra forze dell'ordine e malavita.Tra il 1948 e il 1950 debuttano ''Gang Busters'', ''Mr. District Attorney'' e ''Big Town'', fortemente ispirati dai serial radiofonici in voga in quegli anni.<ref name="LD100">{{cita|Les Daniels|pp. 100-101}}.</ref> DC Publications spazia anche nell'ambito horror, distribuendo tra il 1951 e il 1952 ''House of Mistery'' e ''The Phantom Stranger''.<ref name="LD100" />
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==== Riformattazione e riorganizzazione (1980-1985) ====
A quattro anni dal suo insediamento come direttore editoriale, nel 1980 Khan subentra a Harrison come nuovo presidente di DC Comics, avviando un percorso di accentramento di potere decisionale mai visto fino ad allora.<ref name="dcp185">{{cita | Cowsill & Irvine | p. 185}}.</ref> La nuova fase della direzione Khan prevede maggior investimento sulle condizioni lavorative degli autori DC stessi: la copertura per l'assicurazione sanitaria viene estesa anche agli autori freelance, mentre gli autori alle dipendenze della casa editrice vengono messi sotto contratto per un minimo di uno o due anni di lavoro.<ref name="les172" /> Viene inoltre introdotto un ''royalty plan'', ovvero un nuovo vincolo contrattuale che garantisce agli autori una percentuale di guadagno sulle vendite di albi una volta superate le centomila copie vendute.<ref name="les172" /> La nuova direzione viene favorita anche dall'azione di [[Dick Giordano]], che nel 1984 diviene vicepresidente-editor di DC Comics. Nel 1982, inoltre, DC Comics si trasferisce al 666 Fifth Avenue, New York.<ref name="sede" />
Parallelamente, su iniziativa di Levitz, DC Comics comincia a concentrarsi sulla distribuzione degli albi nel cosiddetto ''newstands market'', ovvero nei negozi specializzati, le fumetterie, che a fine anni settanta rappresentano solamente un decimo dei canali di distribuzione e profitto delle case editrici fumettistiche (che ancora prediligevano la distribuzione presso edicole e supermercati): a differenza dei canali tradizionali, per le fumetterie non viene fatta valere la politica di reso (alla quale segue normalmente il macero), cosa che permette a DC Comics di ovviare il colpo di pistola della sovrapproduzione.<ref name="dcp185" /> Il crescente interesse verso le fumetterie va di pari passo con la sperimentazione delle ''limited series'', ovvero miniserie concepite per durare entro un numero prestabilito di albi, non di rado al di fuori della continuity: nel 1979, sull'onda della popolarità di ''Superman'', viene così distribuita la miniserie ''[[World of Krypton]]'', suddivisa in tre albi. Nel 1982 viene invece pubblicata la maxiserie ''[[Camelot 3000]]'', in dodici albi, che non presenta il marchio del Comics Code Authority ed è invece direttamente consigliata per un pubblico più maturo, non venendo quindi distribuita né presso edicole né presso supermercati. Sono questi punti di partenza per un format che riscuote l'entusiasmo di tutti i soggetti coinvolti: agli autori del fumetto piace infatti la possibilità di lavorare a delle storie autoconclusive scevre dalle scadenze mensili; i vertici direttivi di DC Comics vedono di buon grado la possibilità di finanziare miniserie di durata limitata piuttosto che testate regolari, che peraltro richiederebbero investimenti finanziari più onerosi; il pubblico, infine, si mostra più propenso all'acquisto in caso di miniserie recuperabili come ''standalone''.<ref name="kry">{{cita|Cowsill & Irvine|p. 181}}.</ref> Inoltre, già a partire da ''Camelot 3000'' le miniserie più mature (come anche la futura [[Ronin (fumetto)|''Ronin'']] di [[Frank Miller]]) vengono pubblicate in albi prodotti con carta Baxter, più pregiata ma più adeguata a mettere in risalto i disegni. Il rinnovamento legato alla produzione di miniserie sfocia quindi nella nascita delle [[graphic novel]].<ref name="dcp185" />
==== ''Crisi sulle Terre infinite'' e nuova fase editoriale (1985-1993) ====
Parallelamente all'investimento sul cosiddetto ''direct market'', che consente a DC Comics di interfacciarsi direttamente con il pubblico fidelizzato del fumetto supereroistico, la dirigenza Khan prende a ragionare su un nuovo tentativo di svecchiare e scremare la ''continuity'' narrativa, che ancora continua a rappresentare un ostacolo per il reclutamento di nuovi lettori.<ref name="les188">{{cita|Les Daniels|pp. 188-189}}.</ref> All'autore [[Marv Wolfman]] viene così commissionata ''[[Crisi sulle Terre infinite]]'', miniserie di dodici numeri distribuita tra il 1985 e il 1986: l'opera rappresenta un evento ''crossover'' tra i personaggi delle realtà parallele dell'universo DC, finalizzato ad azzerare il background narrativo dei personaggi, che vengono ''de facto'' resettati (in aggiunta alla distruzione di diverse realtà parallele).<ref name="jd171">{{cita|Julian Darius|pp. 171-186}}.</ref> Un particolare di ''Crisi sulle Terre infinite'', che peraltro contraddistingue la serie da come fu invece realizzata ''[[Guerre segrete]]'', miniserie Marvel del 1984, sta nel fatto che essa è arricchita da diversi ''tie-in'', ovvero capitoli inseriti nelle testate regolari, ed ha conseguenze così drastiche sull'universo narrativo DC da indurre gli appassionati a riferirsi alla ''continuity'' distinguendo la fase «Pre-Crisi» e quella «Post Crisi».<ref name="dc217">{{cita|Cowsill & Irvine|pp. 217-225}}.</ref> ''Crisi sulle Terre infinite'' consente anche di aprire nuovi sipari artistici: nel 1986 DC Comics pubblica miniserie di successo quali ''[[Watchmen]]'' e ''[[Batman: Il ritorno del Cavaliere Oscuro]]'', recepite dalla critica come capolavori della letteratura novecentesca;<ref name="ac89">Paul Brian McCoy, ''Chapter Ten: 1989'', in {{cita|The 1980s|pp. 246-278}}</ref> nello stesso anno, il redattore Mark Nevelow fonda l'etichetta [[Piranha Press]], esplicitamente alternativa alla narrativa supereroistica, impostata sulla falsariga di [[Epic Comics]] (di proprietà di Marvel Comics) e [[Dark Horse Comics]].<ref name="ac89" /> Piranha Press non godrà di grande successo, chiudendo i battenti nel 1994, fungendo però da trampolino di lancio per [[Vertigo (DC Comics)|Vertigo]] (fondata nel 1993) e per una generale diversificazione di prodotti editoriali da parte di DC Comics.<ref name="ac89" /> Nel 1991, DC Comics si trasferisce al 1325 Fifth Avenue, New York.<ref name="sede" />
Sulla scia del successo dei lavori di fine anni ottanta, la prima metà degli anni novanta è caratterizzata anche per DC Comics dall'investimento sulle «miniserie evento», che promettono cioè di raccontare vicende cruciali per la comprensione e l'evoluzione di un certo universo narrativo.<ref name="dc243">{{cita|Cowsill & Irvine|p. 243}}.</ref> Forte spinta nelle vendite viene inoltre data dal mercato delle copertine ''variant'', ''limited'' e ''holo'', mantenuto vivo dalle fumetterie, che costituiscono ora l'80% dei canali di vendita dei fumetti.<ref name="dc243" /> Esemplare è la storia editoriale de ''[[La morte di Superman]]'' (1992), accolta dal pubblico con grande entusiasmo ed eccitazione, al punto da dar adito a una bolla speculativa incentrata sull'acquisto incontrollato di più copie dello stesso albo allo scopo di mandarlo fuori produzione e fargli acquisire valore.<ref name="dc243" /> L'evento ''La morte di Superman'' ha infatti una risonanza mediatica senza precedenti:<ref name="les218">{{cita|Les Daniels|pp. 218-219}}.</ref> il settantacinquesimo albo di ''Superman (vol. 2)'', contenente la storia in questione, vende oltre sei milioni di copie, risultando quindi nel secondo albo a fumetti più venduto nella storia del genere (dopo ''X-Men'' n. 1).<ref name="les218" /> Si tratta però di una semplice tappa di un filone sregolato di eventi spartiacque che richiedono ampio investimento per mantenere vivo l'interesse dei lettori una volta esaurita l'eccitazione per il singolo evento: a ''La morte di Superman'' segue ''Il Regno dei Superman'' (al termine della quale storia il sepolcro del vero Superman viene trovato vuoto), quindi ''Resurrezione'' (che si conclude con il ritorno di Superman) e il matrimonio tra [[Clark Kent]] e [[Lois Lane]].<ref>Rogern Stern (testi) e Bob McLeod (disegni), ''Action Comics'' n.662, DC Comics, New York, febbraio 1991.</ref> Tutti questi espedienti finiscono tuttavia per snaturare il personaggio, e DC Comics prende atto della degenerazione della politica editoriale sensazionalistica.<ref name="ch93">{{cita web|url=http://www.weeklystandard.com/articles/crash-1993_573252.html?page=2|titolo=The crash of 1993|accesso=1º aprile 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140407083058/http://www.weeklystandard.com/articles/crash-1993_573252.html?page=2|dataarchivio=7 aprile 2014|urlmorto=sì}}</ref> Intanto, nel 1995 la casa editrice si trasferisce al 1700 Broadway, New York.<ref name="sede" />
==== Vertigo e le nuove etichette (1993-1999) ====
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