Friedrich Ebert: differenze tra le versioni

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=== Prima guerra mondiale ===
Nell'agosto del 1914 Ebert convinse il suo partito a votare a favore del conflitto, motivando la scelta come un gesto patriottico e una misura difensiva contro le minacce rivolte alla Germania. Similmente, molti altri partiti socialisti d'Europa erano dell'idea che l'entrata in guerra del loro paese fosse un atto legittimo di autodifesa. Celebre è la frase con cui la SPD argomentò la sua decisione di entrare in guerra il 6 agosto 1914: „Wir lassen das Vaterland in der Stunde der Gefahr nicht im Stich.“ (“Non abbandoneremo la patria in difficoltà nell’ora del pericolo.”)<ref>{{Cita libro|autore=Hajo Holborn|titolo=Deutsche Geschichte in der Neuzeit|edizione=3. Das Zeitalter des Imperialismus (1871-1945)|p=204|ISBN=3-486-43251-6}}</ref>
 
L'ideale di ''Solidarietà internazionale'', decretato dalla [[Seconda Internazionale|seconda internazionale socialista]]<ref>{{Cita libro|autore=Karl-Heinz Klaer|titolo=Der Zusammenbruch der Zweiten Internationale|anno=1981|città=Francoforte|ISBN=3-593-32925-5}}</ref>, perse di significato nel momento in cui i partiti socialisti agirono in linea con i loro rispettivi governi. La mancata protesta dei socialdemocratici tedeschi contro l'invasione del Belgio da parte della Germania screditò la reputazione dei [[Partito Socialdemocratico di Germania|"Sozialdemokraten]]"; fatto che assume ancora più rilevanza se si considera il fatto che la sede della Internazionale si trovava a Bruxelles.