Il conte di Montecristo: differenze tra le versioni
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=== La famiglia Villefort ===
[[File:Дюма Гаварни Вильфор в 1838.JPG|thumb|upright=0.9|Gérard de Villefort in una illustrazione di [[Paul Gavarni]] presente nell'edizione del 1846 del romanzo]]
* '''Gérard de Villefort''' — Sostituto procuratore del re e, in seguito, procuratore del re. Figlio di un [[Bonapartismo|bonapartista]] (il signor Noirtier), arriva a rinnegare il padre (e a cambiare cognome in Villefort) per garantire la sua fedeltà alla monarchia ed entrare così nelle grazie del re e di tutto l
* '''Valentine de Villefort''' — Figlia di Gérard de Villefort e Renée de Saint-Méran. Innamorata di Maximilien Morrel, è promessa, per volontà del padre, al barone Franz d'Epinay; vive isolata dal resto della famiglia, tra l'indifferenza del padre e l'odio della matrigna Héloise, quest'ultima invidiosa dell'immenso patrimonio che la ragazza avrebbe ereditato (a discapito del figlio Édouard). L'unico vero affetto familiare è costituito dal nonno Noirtier, che però è muto e paralizzato e comunica con la nipote con i soli occhi (potrebbe essere affetto dalla [[sindrome del chiavistello]]). È proprio il nonno che fa di tutto per impedire il matrimonio della nipote con d'Epinay, predisponendo di diseredare Valentine nel caso questa unione avvenisse. Poi, poiché il figlio Gérard persiste nell'intento di matrimonio, rivela di essere l'uccisore, in leale duello, del padre di Franz, e a quel punto il giovane d'Epinay rompe l'accordo di matrimonio. Rimasta unica erede della famiglia dopo gli omicidi dei marchesi di Saint-Méran, Valentine viene avvelenata da Héloise, la matrigna. Tuttavia, grazie a Noirtier (che, dandole un poco della stessa sostanza mortale da lui assunta, la abitua al veleno neutralizzandolo parzialmente) e al Conte di Montecristo (che più volte sostituisce le bevande venefiche con sostanze innocue) l'attacco non le è fatale, per quanto la costringa a letto. Tempo dopo, il Conte di Montecristo le svela l'identità del suo assassino e le dà una mistura che la fa cadere in coma, inducendo tutti a crederla morta in modo da poterla salvare dalla matrigna. Dopo il finto funerale, il Conte la porterà sull'isola di Montecristo in attesa dell'arrivo dell'amato Maximilien Morrel, che finalmente lei potrà sposare.
* '''Noirtier de Villefort''' — Padre di Gérard e nonno di Valentine: ex membro del governo [[Napoleone Bonaparte|napoleonico]] e attivo bonapartista durante la rivoluzione, uccide il generale d'Epinay. Durante i ''[[Cento giorni]]'' torna alla corte di Napoleone. Dopo essere stato colpito da un [[Ictus|attacco apoplettico]] diviene muto e paralitico, capace solo di comunicare con la nipote (a cui è legatissimo) e il figlio attraverso l'espressività dello sguardo. Per salvare Valentine dal [[matrimonio]] forzato con Franz d'Epinay riesce a dettare un testamento col quale lascia i propri beni ai poveri, diseredando la nipote nel caso in cui ella sposi il barone. Dal momento che il figlio Gérard continua a voler maritare Valentine a Franz, Noirtier rivela di aver ucciso in duello il [[generale]] Flaviano Quesnel d'Epinay, padre del giovane, che a quel punto rompe il contratto di matrimonio. Scampa per caso al progetto di avvelenamento da parte di Héloise (solo perché il suo medico - il signor d'Avrigny - gli fa assumere ogni giorno un po' di veleno per contrastare la malattia) e, resosi conto del piano della donna, riesce a salvare Valentine dal successivo tentativo di omicidio, abituandola a piccole dosi giornaliere del veleno.
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* {{Cita libro|titolo=Il conte di Montecristo|altri=Prefazione e Dizionario dei personaggi di Claude Schopp. Edizione italiana a cura di Gaia Panfili condotta sul testo francese stabilito da C. Schopp|edizione=Collana Fiabe e storie|editore=Donzelli Editore|città=Roma|anno=2010|p= LXXII-1130|isbn=978-88-603-6403-6}} - Collana [[Universale Economica Feltrinelli|UEF. I Classici]], Milano, Feltrinelli, 2012, ISBN 978-88-078-2251-3.
* {{Cita libro|titolo=Il conte di Montecristo|trad=Antonia Marza|edizione=Collana Classici tascabili n.16|editore=Baldini Castoldi Dalai|città=Milano|anno=2010|isbn=978-88-607-3663-5}}
* {{Cita libro|trad=Lanfranco Binni|titolo=Il conte di Montecristo|edizione=Collana I grandi libri|editore=Garzanti|città=Milano|anno=2011|isbn=978-88-113-7967-6|
* {{Cita libro|titolo=Il conte di Montecristo|altri=nuova ed. riveduta cura di A. Interno|edizione=Collana Grandi classici|editore=Crescere|città=Vedano Olona (Varese)|anno=2022|annooriginale=2011|isbn=979-12-545-4194-4}}
* {{Cita libro|altri=trad. e postfazione di [[Guido Paduano]]|titolo=Il conte di Montecristo|edizione=Collana [[Biblioteca Universale Rizzoli|BUR]] Grandi Classici|editore=Rizzoli|città=Milano|anno=2013-2025|p=1249|isbn=978-88-170-6336-4}}
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