Magna Carta: differenze tra le versioni

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[[File:John of England vs Louis VIII of France.jpg|miniatura|Re Giovanni combatte [[Filippo II di Francia]] nella [[prima guerra dei baroni]]]]
 
Una volta fallita la pace scoppiarono violenze tra le due fazioni, che portarono alla [[prima guerra dei baroni]].<ref>{{cita|Holt, 1992a|p. 1}}; {{cita|Crouch, 1996|p. 114}}; {{cita|Carpenter, 1990|p. 12}}.</ref> I nobili ribelli dedussero che instaurare un dialogo con Giovanni fosse impossibile e si rivolsero al figlio del re [[Filippo II di Francia]], il futuro [[Luigi VIII di Francia|Luigi VIII]], per chiedere aiuto, offrendogli nel contempo il trono inglese di cui poteva vantare delle legittime, sebbene flebili, rivendicazioni.<ref>{{cita|Carpenter, 2004|pp. 264-267}}; {{cita|Carpenter, 1990|p. 12}}; {{cita|Baucero, 2016|p. 46}}.</ref> La guerra presto si tramutò in una situazione di stallo. Il re si ammalò e morì nella notte del 18 ottobre 1216, lasciando [[Enrico III d'Inghilterra|Enrico III]], di soli nove anni, come suo erede.<ref>{{cita|Warren, 1990|pp. 254-255}}; {{cita|Baucero, 2016|pp. 46- 47}}.</ref>
 
==== Sotto il governo di Enrico III: la Carta del 1216 ====
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[[File:Magna Carta - John Pine engraving 1733.jpg|miniatura|upright|sinistra|Riproduzione della Carta del 1215, realizzata nel 1733 da John Pine]]
 
Si presume che almeno tredici esemplari (copie conformi) della Carta del 1215 furono emesse dalla cancelleria reale in quello stesso anno, di cui sette distribuite il 24 giugno e altre sei successivamente. Queste vennero inviate agli [[sceriffo|sceriffi]] e ai vescovi delle contee, probabilmente incaricati del privilegio.<ref>{{cita|Breay, 2010|pp. 34–3534-35}}; {{cita|Baucero, 2016|p. 70}}.</ref> Esistono lievi variazioni tra le copie sopravvissute e probabilmente non esisteva una singola "copia principale".<ref>{{cita|Breay, 2010|ppp. 34}}.</ref> Di questi esemplari, solo quattro esistono ancora al 2021, tutti conservati in Inghilterra: due alla [[British Library]], uno presso la [[Cattedrale di Salisbury]] e uno, di proprietà della [[Cattedrale di Lincoln]], in prestito permanente al [[castello di Lincoln]].<ref>{{cita|Breay, 2010|ppp. 35}}.</ref> Ognuna di queste versioni è leggermente diversa per dimensioni e contenuto del testo e ciascuna di esse è considerata dagli storici ugualmente autorevole.<ref>{{cita|Breay, 2010|pp. 34–3634-36}}.</ref>
 
Le due copie del 1215 di proprietà della British Library, note come ''Cotton MS. Augustus II.106'' e ''Cotton Charter XIII.31A'', furono acquistate dall'antiquario Sir [[Robert Bruce Cotton]] nel XVII secolo.<ref>{{cita|Breay, 2010|pp. 35–3635-36}}.</ref> La prima era stata trovata da Humphrey Wyems, un avvocato londinese, che potrebbe averla scoperta in una sartoria e che poi la diede a Cotton nel gennaio 1629.<ref>{{cita|Breay, 2010|ppp. 36}}.</ref> La seconda fu trovata nel [[castello di Dover]] nel 1630 da Sir [[Edward Dering]]. La carta di Dering era tradizionalmente ritenuta la copia inviata nel 1215 ai [[Cinque Ports]],<ref>{{cita|Turner, 2003b|p. 65}}.</ref> ma nel 2015 lo storico David Carpenter ha sostenuto che più probabilmente si trattasse di quella inviata alla [[Cattedrale di Canterbury]], in quanto il suo contenuto era identico a una trascrizione del 1290 eseguita nella cattedrale.<ref>{{cita web|url=http://www.canterbury.ac.uk/news/newsRelease.asp?newsPk=2372|titolo=Canterbury's Magna Carta rediscovered in time for 800th anniversary|editore=Canterbury Christ Church University|accesso=31 gennaio 2015|lingua=en|dataarchivio=23 gennaio 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150123005702/http://www.canterbury.ac.uk/news/newsRelease.asp?newsPk=2372|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.kentnews.co.uk/news/remarkable_discovery_says_copy_of_magna_carta_in_british_library_was_canterbury_charter_1_3923530|titolo=Remarkable discovery says copy of Magna Carta in British Library was 'Canterbury charter'|editore=kentnews|accesso=31 gennaio 2015|lingua=en|dataarchivio=23 gennaio 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150123010037/http://www.kentnews.co.uk/news/remarkable_discovery_says_copy_of_magna_carta_in_british_library_was_canterbury_charter_1_3923530|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{cita|Breay e Harrison, 2015|pp. 57, 66}}.</ref> Un incendio, divampato nel 1731 nella [[biblioteca Cotton]], ne compromise il sigillo, pur lasciando sostanzialmente illesa la pergamena anche se un po' raggrinzita. Due anni più tardi, [[John Pine]], ne realizzò una copia del tutto identica. Nel 1830 un tentativo maldestro di pulizia e conservazione rese il manoscritto in gran parte illeggibile a occhio nudo.<ref>{{cita|Breay e Harrison, 2015|pp. 66, 216–19}}; {{cita|Baucero, 2016|p. 72}}.</ref> Nonostante tali difetti, questa è comunque l'unica copia sopravvissuta del 1215 ad avere ancora applicato il suo grande sigillo.<ref>{{cita|Breay, 2010|pp. 36–3736-37}}; {{cita|Davis, 1963|p. 36}}; {{cita|Baucero, 2016|p. 39}}.</ref>
 
La copia della Cattedrale di Lincoln era quella indirizzata alla contea. Fino al 1846 era esposta nella cattedrale per poi essere trasferita in un altro edificio.<ref>{{cita|Breay, 2010|p. 35}}.</ref><ref name=NationalSocietyMagna>{{cita web|url=http://www.magnacharta.org/DeanofLincolnsRemarks2004.htm|editore=National Society Magna Charta Dames and Barons|titolo=Magna Charta: Our Heritage and Yours|cognome=Knight|nome=Alec|data=17 aprile 2004|accesso=2 settembre 2007|lingua=en|dataarchivio=21 agosto 2004|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20040821184913/http://www.magnacharta.org/DeanofLincolnsRemarks2004.htm|urlmorto=sì}}</ref> Tra il 1939 e il 1940 fu esposta nel Padiglione Britannico all'[[esposizione universale]] del 1939 a [[New York]] e alla [[Biblioteca del Congresso]].<ref name=":0"/> Quando scoppiò la [[seconda guerra mondiale]], [[Winston Churchill]] era intenzionato a donarla al popolo americano, sperando che questo avrebbe incoraggiato gli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], allora neutrali, a entrare nel conflitto contro le [[potenze dell'Asse]], ma i vertici della cattedrale si opposero e l'idea venne abbandonata.<ref name="Vincent107">{{cita|Vincent, 2012|p. 107}}.</ref> Dopo il dicembre 1941, la copia fu conservata per motivi di sicurezza a [[Fort Knox]], nel [[Kentucky]], prima di essere rimessa in mostra nel 1944 e restituita, due anni più tardi, alla Cattedrale di Lincoln.<ref name=":0">{{Cita web|url=https://loc.gov/exhibits/magna-carta-muse-and-mentor/magna-carta-comes-to-america.html|titolo=Magna Carta: Muse and Mentor Magna Carta Comes to America|data=6 novembre 2014|lingua=en|accesso=22 ottobre 2021|dataarchivio=22 ottobre 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20211022191114/https://loc.gov/exhibits/magna-carta-muse-and-mentor/magna-carta-comes-to-america.html|urlmorto=no}}</ref><ref name="Vincent107"/><ref>{{Cita web|url=http://www.britishpathe.com/video/magna-carta-as-exhibit-for-new-york-world-fair|titolo=Magna Carta As Exhibit For New York World Fair|cognome=Pathé|nome=British|accesso=15 settembre 2016|lingua=en|dataarchivio=20 settembre 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160920095220/http://www.britishpathe.com/video/magna-carta-as-exhibit-for-new-york-world-fair|urlmorto=no}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://blogs.loc.gov/law/2014/04/magna-carta-in-the-us-part-i-the-british-pavilion-of-the-1939-new-york-worlds-fair/|titolo=Magna Carta in the US, Part I: The British Pavilion of the 1939 New York World's Fair|data=30 aprile 2014|lingua=en|accesso=22 ottobre 2021|dataarchivio=22 ottobre 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20211022191117/https://blogs.loc.gov/law/2014/04/magna-carta-in-the-us-part-i-the-british-pavilion-of-the-1939-new-york-worlds-fair/|urlmorto=no}}</ref><ref>{{cita|Baucero, 2016|pp. 73-74}}.</ref> Nel 1976 venne esposta nella biblioteca medievale della cattedrale.<ref name=NationalSocietyMagna/> Successivamente è stata messa in mostra a [[San Francisco]] per poi trascorrere un periodo di restauro conservativo prima di un'altra esposizione negli Stati Uniti nel 2007, prima al [[Contemporary Art Center of Virginia]] e poi al [[National Constitution Center di Philadelphia]].<ref name=NationalSocietyMagna/><ref>{{Cita web|url=http://www.constitutioncenter.org/PressRoom/PressReleases/2007_05_30_17687.shtml|editore=National Constitution Center|titolo=Magna Carta on Display Beginning 4 July|data=30 maggio 2007|accesso=2 settembre 2007|lingua=en|dataarchivio=27 settembre 2007|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070927032707/http://www.constitutioncenter.org/PressRoom/PressReleases/2007_05_30_17687.shtml|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.virginiamoca.org/magna-carta-four-foundations-freedom|titolo=Magna Carta & Four Foundations of Freedom|editore=Contemporary Art Center of Virginia|anno=2007|accesso=4 novembre 2014|lingua=en|dataarchivio=4 novembre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141104191845/http://www.virginiamoca.org/magna-carta-four-foundations-freedom|urlmorto=no}}</ref> Nel 2009 è tornata a New York per essere esposta al [[Fraunces Tavern|Fraunces Tavern Museum]].<ref>{{cita news|url=https://www.nytimes.com/2009/09/14/nyregion/14magna.html|titolo=Copy of Magna Carta Travels to New York in Style|autore=Kahn, Eve M|opera=[[The New York Times]]|data=13 settembre 2009|accesso=4 gennaio 2015|lingua=en|pubblicazione=|dataarchivio=4 novembre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141104141658/http://www.nytimes.com/2009/09/14/nyregion/14magna.html|urlmorto=no}}</ref> Attualmente (2022) è in prestito permanente al David P. J. Ross Vault presso il castello di Lincoln, insieme a una copia originale della [[carta della Foresta]] del 1217.<ref>{{cita web|titolo=Magna Carta|url=https://www.lincolncastle.com/content/magna-carta|sito=Lincoln Castle|accesso=11 aprile 2018|data=12 febbraio 2015|lingua=en|dataarchivio=12 aprile 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180412001407/https://www.lincolncastle.com/content/magna-carta|urlmorto=no}}</ref><ref>{{cita web|titolo=Magna Carta|url=https://lincolncathedral.com/education-learning/magna-carta/|sito=Lincoln Cathedral|accesso=11 aprile 2018|lingua=en|dataarchivio=12 aprile 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180412001325/https://lincolncathedral.com/education-learning/magna-carta/|urlmorto=no}}</ref>
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Le clausole successive, fino all'ottava, regolano il diritto successorio con soluzioni distinte per coloro che ereditavano in minore età e chi fosse stato già maggiorenne, fissando anche le tasse che dovevano pagare. Si poneva attenzione affinché i tutori non potessero appropriarsi indebitamente degli averi di coloro che erano sotto la loro protezione, mentre particolari diritti vennero predisposti per le vedove a cui era concesso anche di risposarsi previo assenso del proprio signore. Dalla clausola 9 alla 11 veniva affrontata la questione dei debiti con una disciplina particolare per quelli verso gli ebrei.<ref name=Breay28/><ref>{{cita|Baucero, 2016|pp. 114-115}}.</ref>
 
Lo ''[[scutagium]]'' era una forma di tassazione medievale: tutti i cavalieri e i nobili erano obbligati a prestare servizio militare a favore della Corona in cambio delle proprie terre che, teoricamente, appartenevano al Re, ma molti di essi preferivano pagare del denaro per esserne esentati; con il denaro ricavato, spesso, la Corona pagava i [[mercenari]].<ref>{{cita|Poole, 1993|pp. 16–1716-17}}.</ref> A quanto dovesse ammontare lo ''scutage'' e le condizioni in cui il re lo potesse imporre erano incerte e controverse; le clausole 12 e 14 riguardavano proprio la gestione di tale diritto reale vietando al sovrano di imporre nuove tasse ai suoi vassalli diretti senza il previo consenso del consiglio comune del regno.<ref name=Breay28/>
 
[[File:John of England (John Lackland).jpg|miniatura|upright|sinistra|Re Giovanni tiene in mano una chiesa, illustrazione di [[Matthew Paris]] databile tra il 1250 e il 1259]]
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Il sistema giudiziario inglese si era notevolmente modificato nel secolo precedente, con i giudici reali che andarono a svolgere un ruolo più importante nel garantire la giustizia in tutto il paese. Giovanni d'Inghilterra aveva più volte ricorso alle sue prerogative reali per estorcere ingenti somme di denaro ai baroni, richiedendo di fatto pagamenti per garantire la giustizia in casi particolari. Per mettere un freno a ciò, le clausole 39 e 40 richiedevano l'applicazione del giusto processo nel sistema di giustizia reale, mentre la clausola 45 prevedeva che il re nominasse funzionari reali competenti per i ruoli più importanti.<ref name=Breay29>{{cita|Breay, 2010|p. 29}}.</ref> Sebbene queste clausole non avessero alcun significato sostanziale nella carta originale, divennero particolarmente importanti nei secoli successivi.<ref name=Breay29/> Negli Stati Uniti, per esempio, la Corte Suprema della [[California]] ha interpretato la clausola 45 nel 1974 come un requisito di ''[[common law]]'' che garantisse a un imputato, di fronte alla possibilità di essere incarcerato, il diritto ad avere un processo supervisionato da un giudice legalmente riconosciuto.<ref>''Gordon v. Justice Court'', [http://online.ceb.com/calcases/C3/12C3d323.htm 12 Cal. 3d 323] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20211016211709/http://online.ceb.com/calcases/C3/12C3d323.htm |date=16 ottobre 2021 }} (1974).</ref>
 
Le [[foresta reale|foreste reali]] erano economicamente importanti nell'Inghilterra medievale ed erano sia protette che sfruttate dalla Corona, fornendo al re terreni per la caccia, per l'approvvigionamento di materie prime e per ottenere denaro.<ref name=Huscroft97>{{cita|Huscroft, 2005|p. 97}}; {{cita|Poole, 1993|pp. 29–3029-30}}.</ref> Queste erano soggette a una giurisdizione speciale che, secondo lo storico Richard Huscroft, era «aspra e arbitraria, una questione esclusivamente riguardante la volontà del re».<ref name=Huscroft97/> Inoltre, i confini delle foreste reali si erano ampliati sotto i re angioini, uno sviluppo che si era dimostrato impopolare.<ref>{{cita|Poole, 1993|p. 29}}.</ref>
 
Su questo tema la carta del 1215 annoverava diverse clausole: le clausole 47 e 48 promettevano di disboscare le terre aggiunte alle foreste reali sotto Giovanni e di indagare sull'uso dei diritti reali in queste zone, ma non prendevano in considerazione quelle dei sovrani precedenti, mentre la clausola 53 prometteva una qualche forma di riparazione per coloro che avevano subito gli effetti dalle recenti modifiche. La clausola 44 doveva garantire una certa giustizia da parte dei tribunali della Foresta.<ref name=Breay32/> Né la Magna Carta né la successiva [[carta della Foresta]] si dimostrarono, tuttavia, del tutto soddisfacenti come strumento per mitigare le tensioni politiche sorte nell'esercizio delle foreste reali.<ref name=Breay32/>