Sant'Anna: differenze tra le versioni
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Il suo [[matrimonio]] con Gioacchino, uomo virtuoso e molto ricco della [[Dodici tribù di Israele|tribù]] del [[Regno di Giuda]] e della stirpe di [[Davide]], non produsse prole, anche dopo venti anni, a causa della sterilità del marito: umiliato pubblicamente (un uomo di nome Ruben gli aveva impedito di sacrificare al tempio per non aver dato figli a [[Israele]]), Gioacchino si ritirò nel deserto, tra i pastori. Mentre erano separati, un [[angelo]] sarebbe apparso ad Anna e le avrebbe annunciato l'imminente concepimento di un figlio: lo stesso angelo sarebbe apparso contemporaneamente in sogno anche a Gioacchino. I due si [[Incontro alla Porta d'Oro|incontrarono alla Porta Aurea]] di [[Gerusalemme]]: gli autori medievali vedono nel loro casto bacio il momento dell'immacolato concepimento di Maria.
Secondo la tradizione Anna e Gioacchino, con Maria bambina, abitavano a Gerusalemme nei pressi dell'attuale [[Porta dei Leoni (Gerusalemme)|Porta dei Leoni]], nella parte nord orientale della città vecchia, laddove ci sono i resti della [[piscina di Betzaeta]]. Oggi nel luogo dove avrebbero abitato e dove sarebbe cresciuta Maria sorge una chiesa costruita dai [[Crociato|crociati]] nel [[XII secolo]], dedicata a sant'Anna e custodita dai [[Padri Bianchi]]
La tradizione vuole che le reliquie della santa furono salvate dalla distruzione dallo stesso centurione [[Longino]]. I resti furono poi custoditi in [[Terra santa]] finché ad opera di alcuni monaci non giunsero in [[Francia]] dove rimasero per anni. A causa delle incursioni arabe, l'intero corpo fu chiuso in una bara di cipresso e murato, per precauzione, in una cappella scavata sotto la nascente cattedrale di [[Apt (Francia)|Apt]]. Molti anni dopo avvenne il ritrovamento, preceduto e seguito, secondo i racconti, da diversi miracoli che portarono all'identificazione del corpo, grazie perlopiù ad una scritta in greco. In seguito ne avvenne la smembratura e divisione fra i vari nobili e il clero, attualmente il suo [[teschio]] viene custodito e portato in processione il 27 luglio a [[Castelbuono]] in [[Sicilia]]. Tra i presunti miracoli si ricorda il "lumino", rimasto acceso accanto alla bara di cipresso per anni nonostante l'assenza di aria.
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