Davide Cova: differenze tra le versioni

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Nella scuola d'arte, da lui invitati a prestarvi insegnamento, furono presenti alcuni tra gli artisti sardi migliori di quel periodo, suoi amici, tra cui lo scultore [[Francesco Ciusa]], i pittori [[Felice Melis Marini]], Antonio Ballero, [[Mario Delitala]], il decoratore, incisore e arredatore [[Gaetano Ciuffo]], i pittori [[Carmelo Floris]], [[Giuseppe Biasi]], [[Filippo Figari]] bravi artigiani del legno e del ferro. Elementi d'architettura e disegno era la materia di sua pertinenza.
La [[Scuola d'arte applicata]] di Oristano, inauguratache ufficialmentediventò dalle autoritàriconosciuta nel 1925, fornivaebbe come docenti effettivi Francesco Ciusa che fu nominato direttore, Carmelo Floris e DavideCova. Obiettivo della scuola era fornire ai giovani istruzione e competenza, diventando centro per la nascita di nuove idee in campo artigianale e industriale.
I risultati furono subito positivi.
I risultati non tardarono a manifestarsi, aumentò anche il numero delle frequenze, per l'iscrizioni di allievi provenienti da altre parti, e così anche le commesse di lavoro.La scuola faceva parte di un progetto molto ampio preparato dall'ingegner Cova per la cittadina di Oristano, che nelle sue intenzioni costituiva un modello da estendere adeguatamente nell'isola: si trattava di un piano regolatore per Oristano e i paesi limitrofi che prospettava la nascita del porto nell'ampio [[golfo di Oristano]], e quella di un borgo nella marina della Gran Torre (oggi [[Torregrande]]) e inoltre creava nella città unità abitative, scuole, edifici, giardini, piazze, spazi da destinare allo sport e allo svago, un museo archeologico e una pinacoteca.
 
Oristano che contava solo diecimila abitanti di conseguenza avrebbe avuto un notevole sviluppo con nuovi posti di lavoro e benessere tale da poter accogliere, in breve tempo, circa trentamila abitanti. Il progetto si presentò accattivante anche per le autorità locali, ma non fu mai realizzato; infatti nel 1929, avendo Davide Cova rifiutato di iscriversi al [[Partito Fascista]], fu allontanato dal posto di lavoro. La Scuola d'arte applicata fu fatta chiudere.
I risultati non tardarono a manifestarsi, aumentò anche il numero delle frequenze, per l'iscrizioni di allievi provenienti da altre parti, e così anche le commesse di lavoro.La scuola facevaera parte di un progetto molto ampio preparato dall'ingegner Cova per la cittadina di Oristano, che, nelle sue intenzioni costituiva un modello da estendere adeguatamente nell'isola: si trattava di un piano regolatore per Oristano e i paesi limitrofigenerale che prospettava la nascita del porto nell'ampio [[golfo di Oristano]], e quella di un borgo nella marina della Gran Torre (oggi [[Torregrande]]) e inoltre creava nella città unità abitative, scuole, edifici, giardini, piazze, spazi da destinare allo sport e allo svago, un museo archeologico e una pinacoteca.
Eglisuccessivamente fu considerato elemento da sorvegliare e spesso veniva recluso, specialmente in occasione della visita di qualche personalità del regime. Tuttavia vinse lo sconforto dedicandosi ancor più alla sua professione d'ingegnere, realizzando, molte volte a proprie spese, fattorie, oleifici, opere di bonifica, mantenendosi in qualche modo in contatto con alcuni amici in esilio e con altri nell'Isola.
Oristano che contava solo diecimila abitanti di conseguenza avrebbe avuto un notevole sviluppo con nuovi posti di lavoro e benessere tale da poter accogliere, in breve tempo, circa trentamila abitanti. Il progetto si presentò accattivante anche per le autorità locali, ma nonsi fu mai realizzato; infattiinterruppe, nel 1929, avendo.L'ing. Davide Cova, inseguito al rifiutatorifiuto di iscriversi al [[Partito Fascista|Partito Fasc]], fu allontanatoprivato del dal posto di lavoro.capo Laufficio Scuolatecnico d'artemunicipale applicatae fuanche fattala scuola d'arte chiuderechiuse.
EglisuccessivamenteEgli fu successivamente considerato elemento da sorvegliare e spessoogni tanto veniva recluso, specialmente in occasione della visita di qualche personalità del regime. Tuttavia vinse lo sconforto dedicandosi ancor più alla sua professione d'ingegnere, realizzando, molte volte a proprie spese, fattorie, oleifici, opere di bonifica, mantenendosi in qualche modo in contatto con alcuni amici in esilio e con altri nell'Isola.
 
== Sindaco di Oristano ==