Józef Piłsudski: differenze tra le versioni

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Sotto Piłsudski, la Polonia mantenne buoni rapporti con le vicine [[Regno di Romania|Romania]], [[Regno d'Ungheria (1920-1946)|Ungheria]] e [[Repubblica di Lettonia (1919-1940)|Lettonia]]. Tuttavia, le relazioni diplomatiche furono tese con la [[Cecoslovacchia]] e ridotte all'osso con la [[Repubblica di Lituania (1918-1940)|Lituania]].<ref>{{cita libro|lingua=en|url=https://books.google.it/books?id=-WZUAQAAQBAJ&pg=PA29|p=29|titolo=The First World War Peace Settlements, 1919-1925|autore=Erik Goldstein|editore=Routledge|anno=2013|isbn=978-13-17-88367-8}}</ref> Le relazioni con la [[Repubblica di Weimar|Germania]] e l'[[Unione Sovietica]] seguirono un andamento ondivago, ma volendo sintetizzare ai minimi termini si potrebbe dire che non vi furono né acuti positivi né negativi.<ref>{{cita|Urbankowski (1997)|vol. 1, pp. 538–540}}.</ref><ref name="pri71">{{cita|Prizel (1998)|p. 71}}.</ref>
 
Il programma del "prometeismo" di Piłsudski volto a indebolire l'Unione Sovietica puntava a finanziare i movimenti indipendentisti e nazionalisti dei principali popoli non russi che abitavano nelle terre del vecchio impero. Il coordinamento, dal 1927 allo scoppio della [[seconda guerra mondiale]] in Europa nel 1939, avvenne sotto il comando di Edmund Charaszkiewicz e si dimostrò perlopiù un fiasco.<ref>{{cita|Charaszkiewicz ''et al.'' (2000)|pp. 56–87}}.</ref>
 
Piłsudski tentò sempre di preservare l'indipendenza del suo paese volgendo l'attenzione allo scacchiere internazionale. Assistito dal suo protetto, il ministro degli Esteriesteri [[Józef Beck]], cercò sostegno alla Polonia giungendo ad alleanze con potenze quali la Francia e la Gran Bretagna oltre che con vicini non ostili quali la Romania e l'Ungheria.<ref name="urb539540">{{cita|Urbankowski (1997)|vol. 1, pp. 539–540}}.</ref>
 
Sostenitore dell'alleanza militare franco-polacca e della collaborazione con [[Bucarest]], compresi nella [[Piccola Intesa]], il dittatore rimase deluso dalla politica di [[appeasement|accomodamento]] perseguita dai governi francese e britannico che traspariva dalla firma del [[patto di Locarno]].<ref name="pri71"/><ref>{{cita|Hehn (2005)|p. 69}}.</ref><ref>{{cita libro|lingua=en|autore=Nicole Jordan|anno=2002|url=https://books.google.it/books?id=4iQQrESpA48C&pg=PA23|p=23|titolo=The Popular Front and Central Europe: The Dilemmas of French Impotence 1918–1940|editore=Cambridge University Press|isbn=978-0-521-52242-7}}</ref> I trattati avevano secondo il governo britannico lo scopo di garantire una consegna pacifica dei territori rivendicati dalla Germania come i [[Sudeti]], il [[Corridoio di Danzica|corridoio polacco]] e la [[Città Libera di Danzica]] migliorando le relazioni franco-tedesche a tal punto che Parigi avrebbe sciolto le sue alleanze nell'Europa orientale.<ref>{{cita libro|url=https://books.google.it/books?id=hJnJDwAAQBAJ&pg=PP146|anno=2015|p=146|titolo=All'inferno e ritorno: Europa 1914-1949|autore=Ian Kershaw|editore=Gius.Laterza & Figli Spa|isbn=978-88-58-12821-3}}</ref> Piłsudski sentì un profondo senso di abbandono da parte della Francia dopo quanto accaduto a [[Locarno]] e, quindi, provò a preservare buoni rapporti con l'Unione Sovietica e la Germania.