Józef Piłsudski: differenze tra le versioni

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[[File:Pilsuds.ogg|thumb|Voce di Józef Piłsudski registrata da lui stesso sul [[grammofono]] nel 1924]]
Dopo la [[seconda guerra mondiale]], poco del pensiero di Piłsudski influenzò le politiche della [[Repubblica Popolare di Polonia|Repubblica Popolare Polacca]], di fatto uno [[Stato satellite]] dell'[[Unione Sovietica]]. Viste le avversità affrontate in epoca post-bellica, appariva utopistico per la Polonia immaginare di riproporre una seconda volta il progetto dell{{'}}''Intermarium'' e qualsiasi schema finalizzato a ridurre l'impatto russo nell'[[Europa orientale]].<ref name="cha56"/> Per un decennio dopo la [[seconda guerra mondiale]], Piłsudski fu ignorato o condannato dal governo comunista polacco, insieme all'intera [[Seconda Repubblica di Polonia|Seconda Repubblica Polacca]] nel periodo interbellico. Tuttavia, la situazione iniziò a cambiare, in particolare dopo la [[destalinizzazione]] e l'ottobre polacco (1956), consentendo alla storiografia biancorossa di allontanarsi gradualmente da una visione puramente negativa di Piłsudski verso una valutazione più equilibrata e neutrale.<ref>{{cita|Garlicki (2017)|p. 546}}.</ref><ref>{{cita|Biskupski (2012)|p. 120}}.</ref>
 
Dopo la [[Rivoluzioni del 1989|caduta del comunismo]] e la [[dissoluzione dell'Unione Sovietica]] nel 1991, Piłsudski venne di nuovo riconosciuto come un eroe nazionale polacco.<ref>{{cita libro|autore=Aviel Roshwald|autore2=Richard Stites|url=https://books.google.it/books?id=uteV3ytfmqQC&printsec=frontcover&dq=European+Culture+in+the+Great+War:+The+Arts,+Entertainment+and+Propaganda,+1914–1918&hl=it&sa=X&redir_esc=y#v=onepage&q&f=false|anno=2002|titolo=European Culture in the Great War: The Arts, Entertainment and Propaganda, 1914–1918|editore=Cambridge University Press|isbn=978-0-521-01324-6|p=60}}</ref> In occasione del sessantesimo anniversario della sua morte, il 12 maggio 1995, il [[Sejm]] adottò la seguente risoluzione: