Alberto Quadrelli: differenze tra le versioni
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Ronchetti su di lui scrisse: {{citazione|[…] [I lodigiani] elessero per loro vescovo Alberto Preposto di Rivolta uomo saggio e pio, che trovavasi in quel tempo a Bergamo sua patria. Lasciate appena terminare le sante feste di Pasqua, gli abati di Lodi, il prevosto, i canonici, molti del clero e del popolo, il magistrato civile e di guerra, con molta soldatesca usciti da Lodi vennero a dirittura a Bergamo a levare il novello eletto Pastore, e il di appresso il condussero a Lodi con solennissima pompa. Ne festeggiò quella città con pubblica allegrezza l'entrata, e la notte tutta andò a festa in fuochi, luminarie e suoni da tutte le torri. Le vie pubbliche addobbate pomposamente, e a luogo a luogo cori di musici, e di fanciulli, che a Dio cantavano laudi, e con grida di giubilo celebravano il nome del loro Pastore. Sin quì il Morena istorico Lodigiano. Queste allegrezze volontieri ho descritte, sì perché trattasi di una solennissima legazione de' Lodigiani spedita a Bergamo, si perché questo vescovo, che per le sue rare virtù ha meritato l'onor degli altari, fu nostro concittadino<ref name="112-113Ronchetti">{{cita|Ronchetti|II, pp. 112-113}}.</ref>}}
Fu consacrato nell'aprile 1168, nella nuova Lodi, ricostruita dopo la distruzione della vecchia da parte di [[Barbarossa]]. Tale nomina era volta a contrapporlo ad Alberico Merlin, fino a quel momento
L'11 giugno 1169 promosse l'investitura della chiesa di San Bassiano a [[Pianengo]]<ref>{{Cita|Vignati|pp. 27-29}}.</ref>. Nello stesso anno, assieme al vescovo di Milano, promosse la protezione di due conventi di monache della regola di San Benedetto<ref>{{cita|Vignati|p. 30}}.</ref>.
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