Liuto: differenze tra le versioni

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Lo strumento fu portato in Europa dagli Arabi nel [[Medioevo]], dove raggiunse la massima diffusione nel [[XVI secolo]].
Il guscio del liuto, forse in origine ricavato da un unico blocco di legno, fu in seguito sempre costruito con doghe di legno. Il manico, è complanare alla tavola armonica: a esso è fissato, ortogonalmente, il cavigliere a spatola che è reclinato. Una serie di legacci di minugia divide il manico in otto o nove parti, dette tasti. Gli ordini di corde del liuto rinascimentale sono generalmente sei, tutte doppi, a eccezione di quella più acuta (cantino). L'accordatura varia secondo il tempo e il luogo, ma rispetta in genere questa successione: due quarte, una terza maggiore, due quarte. Lo strumento era suonato con un plettro o anche, per ottenere maggiore morbidezza e fluidità d'esecuzione, con le dita nude. La musica per liuto era scritta con un particolare sistema detto intavolatura. Nel XVII secolo il numero delle corde basse aumentò; il liuto giunse così ad avere sino a undici corde. Si ebbero allora vere e proprie famiglie di liuti, variamente accordati; a causa dell'aumentato numero delle corde basse il manico dello strumento fu allungato e vi si aggiunse un secondo cavigliere superiore, cui erano fissate le corde gravi, suonate a vuoto. Questi strumenti presero il nome di arciliuto, liuto attiorbato, e [[tiorba]].
 
il liuto è lo strumento più utilizzato nel rinascimento
Il repertorio a stampa della musica per liuto a noi pervenuta si estende dal 1507 (anno nel quale comparvero, a [[Venezia]] le prime intavolature dell'editore [[Ottaviano Petrucci]]) sino al 1770 circa. Il liuto occupò un posto di considerevole rilievo nella vita musicale, specie nel XVI sec., quando ebbe la stessa diffusione e la stessa versatilità d'impiego raggiunte nell'Ottocento dal pianoforte. Le fonti cinquecentesche comprendono sia composizioni originali per lo strumento (danze, quali pavane, gagliarde, passamezzi, saltarelli; ricercari, fantasie, variazioni; preludi di carattere improvvisatorio), sia molte trascrizioni di brani vocali, profani e sacri.
il liuto è inoltre uno degli strumenti più utilizzati nel rinascimento
 
I più eminenti compositori di musica per liuto furono: