Naufragio del Titanic: differenze tra le versioni
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Le cabine per i passeggeri, come programmatico per la Compagnia,<ref name=CorrTit /> erano più confortevoli rispetto a quelle di altre navi; in particolare, gli spazi riservati alla prima classe erano molto lussuosi<ref name=But16 >
{{cita|Butler 1998|pp. 16-20}}.</ref> e arredati con diversi stili<ref name=B54-56>{{cita|Bossi 2012|pp. 54-56}}.</ref>. Per i passeggeri più abbienti erano disponibili le ''suite''; tra queste erano presenti due ''presidential suite'' e due ''royal suite'', ancora più sfarzose e dotate di un ponte privato. Anche la terza classe, nella quale viaggiavano principalmente emigranti, sebbene considerevolmente meno lussuosa della seconda e della prima classe, era insolitamente confortevole per gli standard dell'epoca e offriva ai suoi passeggeri condizioni migliori di quelle che molti di loro sperimentavano nella quotidianità, al punto di essere considerata alla pari della seconda classe delle navi concorrenti.<ref name=But16 />
Il ''Titanic'' iniziò il suo viaggio inaugurale alle 12:06 del 10 aprile 1912, quando mollò gli ormeggi da [[Southampton]] per la prima tappa del suo viaggio verso [[New York]].<ref>{{cita|Bartlett 2011|p. 67}}.</ref> Venne accumulata un'ora di ritardo in quanto si rischiò un incidente già in partenza: a causa del risucchio d'acqua causato dal movimento del ''Titanic'' e delle sue grosse eliche, la piccola nave [[City of New York (1888)|''City of New York'']], ormeggiata nelle vicinanze, ruppe gli ormeggi e si avvicinò pericolosamente al gigante.<ref name="Titanic in cifre">{{cita testo|url=http://www.repubblica.it/online/cinema/titanic/fusco/fusco.html|titolo=Titanic in cifre}} Repubblica.it – 14 gennaio 1998</ref> La collisione venne evitata grazie al pronto intervento del comandante [[Edward Smith|Edward John Smith]], che ordinò di fermare le macchine.<ref>{{cita|Eaton, Haas 1994|p. 76}}.</ref> Dopo aver attraversato la [[La Manica|Manica]], il ''Titanic'' arrivò in serata a [[Cherbourg]], in [[Francia]], dove imbarcò alcuni passeggeri,<ref>{{cita|Bartlett 2011|p. 71}}.</ref> per poi partire qualche ora dopo alla volta di Queenstown (oggi [[Cobh]]), in [[Irlanda]]<ref name="Titanic in cifre" />, dove scesero sette persone e si imbarcarono numerosi emigranti irlandesi.<ref>{{cita|Bartlett 2011|p. 77}}.</ref> Ripartì da Queenstown alle 13:30 dell'11 aprile<ref>{{cita|Bartlett 2011|p. 76}}.</ref> e da quel momento navigò ininterrottamente per 2643 miglia nautiche (4895 chilometri) attraverso l'Atlantico prima di schiantarsi contro l'iceberg e affondare.
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Archibald Gracie riferirà in seguito che l'orchestra di bordo continuò a suonare almeno fino all'1:40 circa<ref name="autogenerato4">Dal sito: ''{{cita testo|url=http://www.titanicdiclaudiobossi.com/|titolo=Titanic}}'', di Claudio Bossi</ref>. Riferì anche che alcuni suoi conoscenti (i signori Millet, Moore, Butt e Ryerson), una volta accortisi che non c'erano più lance, si misero a giocare a carte, indifferenti a quel che accadeva<ref>''Inchiesta americana''. Citato in {{Cita|Marcus 1990||Marcus}}.</ref>. La signorina Katherine Gold, una cameriera che si trovava a bordo di una delle lance, vide da lontano tanti uomini seduti sul ponte A al suono di un ''[[ragtime]]''. Udì anche un valzer, ma non ricordò quale<ref name="autogenerato4" />.
Alle 2:00 tutte le 16 scialuppe erano state calate in acqua e rimanevano solamente le 4 barche pieghevoli. Di queste, solo la C D vennero calate correttamente, rispettivamente con 40 persone a bordo (su un massimo possibile di 47)<ref>{{cita|Gracie 1998|p. 264}}.</ref> e 23.<ref>{{cita|Halpern 2011|p. 135}}.</ref> Il presidente della White Star Line, [[Joseph Bruce Ismay]], prese posto sulla pieghevole C poco prima che venisse calata.<ref>{{cita|Gracie 1998|p. 268}}.</ref>
=== Fasi finali dell'inabissamento ===
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