Sottomarino: differenze tra le versioni
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[[File:British Submarine HMS M2, 2.jpg|thumb|HMS ''M2'' uno dei sottomarini della classe M si prepara a fare decollare l'[[idrovolante]] [[Parnall Peto]] precedentemente stivato nell'hangar di bordo]]
Al termine della prima guerra mondiale, non appena la maggior parte delle nazioni iniziò a riprendersi dalle conseguenze della guerra, si riavviò la progettazione e costruzione di nuovi sottomarini. Di conseguenza, visto il numero costantemente crescente di unità che erano state messe in servizio fino ad allora, la [[Conferenza navale di Washington]] pose alcuni limiti sulle dimensioni e sul numero delle unità che ogni paese poteva mettere in servizio<ref>{{cita web | url = https://en.wikisource.org/wiki/Washington_Naval_Treaty%2C_1922#SECTION_I.-RULES_FOR_REPLACEMENT | titolo = ''Treaty'', CHAPTER II.-RULES RELATING TO THE EXECUTION OF THE TREATY- DEFINITION OF TERMS, Part 3- Replacement, Section 1, RULES FOR REPLACEMENT, subsection (d)| accesso= 7 gennaio 2009}}</ref>. Nonostante queste apparenti limitazioni il periodo tra il 1920 e il 1939 fu certamente un periodo che vide un intenso sviluppo in questo settore. Numerose furono le soluzioni che si provarono ad adottare e una delle idee più diffuse nelle diverse marine militari fu quella di produrre sommergibili in grado di competere con le unità di superficie. Questi battelli erano dotati, oltre dei tubi lancia siluri, anche di enormi [[obice|obici]] posizionati sul ponte e talvolta persino di [[hangar]] per ospitare un velivolo, finendo per assomigliare più a unità di superficie che a sottomarini. Le dimensioni imponenti pregiudicavano la manovrabilità e l'autonomia in immersione. Tra le unità più note di questo periodo spiccano l'{{nave|USS|Argonaut|SM-1|6}}<ref>{{cita | Miller, Unterseeboote | pp. 34-35}}.</ref> americano, l'[[X1 (sommergibile)|X-1]]<ref>{{cita | Miller, Unterseeboote | p. 91}}.</ref> britannico, le unità della [[Classe M (sommergibile Regno Unito)|classe M]]<ref name="Miller_A">{{cita | Miller, Unterseeboote | p. 16}}.</ref> sempre di fabbricazione britannica e infine il {{nave||Surcouf|sommergibile|2}}<ref>{{cita | Miller, Unterseeboote | p. 113}}.</ref> francese il quale andò distrutto nel corso della seconda guerra mondiale.
Nonostante l'apparente fervore con il quale ci si dedicò alla progettazione di nuove unità il numero dei sottomarini messi in servizio rimase modesto fino alla metà degli anni trenta, quando lentamente aumentò il numero di unità in servizio attivo. Sebbene fosse stato proibito alla Germania di dotarsi di unità sottomarine, durante tutto il periodo compreso tra gli [[anni 1920|anni venti]] e la metà degli [[anni 1930|anni trenta]] il lavoro concettuale di sviluppo fu portato avanti, tanto che, quando a partire dal 1935 il regime [[nazismo|nazista]] iniziò a commissionare le prime unità di sottomarini violando di fatto le decisioni prese nella conferenza di Washington, il gap accumulato dalla Germania nei confronti di altre nazioni risultava pressoché irrilevante. Il rinnovo della marina sottomarina tedesca fu affidato all'allora capitano di vascello [[Karl Dönitz]], che finirà per scontrarsi più volte con il grandammiraglio [[Erich Raeder|Raeder]] e con [[Hermann Göring]]. === La seconda guerra mondiale ===
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