Modena: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m rb - ancora vedasi WP:LEGATE A, toni enfatici, no fonti, overlinking agli anni
Etichetta: Ripristino manuale
Ho spostato il testo che è ora nella sezione di economia poiché era inserito erroneamente nella parte relativa alla geografia ed al territorio, ho messo inoltre i collegamenti alle pagine Wikipedia di alcune attrazioni locali.
Riga 46:
 
Le prime propaggini dell'Appennino Modenese si trovano tra i 15 e i 20 km a sud della città, già fuori dal territorio comunale, nei comuni non confinanti di [[Sassuolo]], [[Fiorano Modenese]], [[Maranello]] e [[Castelvetro di Modena]].
 
La città è economicamente una delle maggiori realtà europee. Infatti, nella provincia hanno sede importanti industrie alimentari (tra cui [[Grandi Salumifici Italiani]], [[Gruppo Cremonini|Cremonini]] e [[Gruppo Fini S.p.A.|Fini]], centri di [[produzione del Parmigiano Reggiano]] e della lavorazione del maiale - a cui [[Castelnuovo Rangone]], il cuore di questo settore, ha dedicato addirittura un monumento), metalmeccaniche (Modena, così come la sua provincia, può essere considerata la Capitale Mondiale dell'Automobilismo Sportivo con le sedi della [[Ferrari]] a [[Maranello]], della [[Maserati]] in città, della [[Pagani (casa automobilistica)|Pagani]] a [[San Cesario sul Panaro]] e fino a pochi anni fa la [[De Tomaso]] in periferia e la [[Bugatti]] a [[Campogalliano]]. Inoltre ad una decina di chilometri dalla città, ma già in [[provincia di Bologna]], nel comune di [[Sant'Agata Bolognese]] si trova la sede di un'altra storica azienda del settore, la [[Lamborghini]]). Viene anche considerata la capitale mondiale delle ceramiche (o della piastrella), grazie alle aziende di spicco che si trovano nei territori di [[Sassuolo]] e [[Fiorano Modenese]]. Notevole l'industria tessile nel territorio di [[Carpi]] e quella biomedica nel comune di [[Mirandola]].
 
Fino alla metà del [[XIX secolo]], la città aveva due darsene: una interna alle mura, nell'attuale Corso Vittorio Emanuele, e una esterna (il ''bacino'') all'altezza del cavalcaferrovia della Sacca, interrata nel [[1936]]. Dei canali di Modena rimane traccia nei nomi delle strade, in particolare nel Centro Storico: esistono infatti vie chiamate Canal Grande, Canal Chiaro, Canalino, Canaletto e così via.
 
Nel [[1949]] venne costruito, subito fuori delle mura, un ''[[Aerautodromo di Modena|Aerautodromo]]'', con le funzioni di pista di volo per usi commerciali e pista di gare internazionali di auto e moto e di prova per le industrie automobilistiche locali di allora ([[Ferrari]], [[Maserati]] e [[Stanguellini]]). È rimasto in uso fino al [[1962]], ma anche molto oltre per le gare motociclistiche ed esibizioni varie attinenti ai motori. Ora al suo posto vi è un grande parco dedicato ad [[Enzo Ferrari]].
 
==== Sismicità ====
Riga 124 ⟶ 118:
== Storia ==
{{Vedi anche|Storia di Modena}}
[[File:Modena Palazzo Comunale e Duomo.jpg|thumb|[[Palazzo Comunale (Modena)|Palazzo Comunale]] e [[Duomo di Modena|Duomo]]]]
[[File:Modena portici.jpg|thumb| Portici del Collegio, in [[Via Emilia]] centro]]
 
Riga 231 ⟶ 225:
[[File:Monumento a Ciro Menotti.jpg|thumb|upright=0.7|Il monumento a [[Ciro Menotti]] di fronte al Palazzo Ducale]]
 
; [[Palazzo ducale (Modena)|Palazzo Ducale]]: Il Palazzo Ducale di Modena è stato sede della Corte Estense tra [[XVII secolo|Seicento]] ed [[XIX secolo|Ottocento]]. Dall'Unità d'Italia, il Palazzo ospita la prestigiosa [[Accademia militare di Modena]]. Tra i più illustri ex-allievi dell'Accademia troviamo 10 Marescialli d'Italia, un Maresciallo dell'Aria, 31 ministri, sei Presidenti del Consiglio, 31 Senatori del Regno e tre Senatori della Repubblica e 1 Deputato: di questi i nomi più illustri sono ricordati nella ''Galleria della memoria'' del museo storico dell'Accademia militare, ubicato nella sede stessa del Palazzo Ducale.<br>La sua costruzione fu iniziata da [[Francesco I d'Este]] nel 1634 e fu finita da [[Francesco V d'Austria-Este|Francesco V]]. Il Palazzo sorse su un precedente "Forte Estense" e la sua architettura fu creata anche da interventi di [[Bernini]] e [[Borromini]].<br>La maestosa facciata del Palazzo, alleggerita dal gioco cromatico dei marmi, è stata recentemente restaurata. Dalla porta centrale si accede all'elegante "Cortile d'onore", sede delle cerimonie militari, e al suggestivo "Scalone d'onore". Nel Salone centrale è degno di nota il soffitto, affrescato nel [[XVIII secolo|Settecento]] da Marco Antonio Franceschini con l'incoronazione di Bradamante, capostipite degli Este, già celebrata da Ariosto nell'Orlando furioso. Suggestiva testimonianza dello sfarzo della piccola corte modenese nel Settecento è il "Salottino d'oro", il gabinetto di lavoro del duca Francesco III, che nel 1756 lo fece rivestire e decorare con pannelli rivestiti di oro zecchino.<br>Di fronte al Palazzo si alza una statua dedicata all'eroe risorgimentale [[Ciro Menotti]], mentre alle spalle si trovano i principali "Giardini pubblici" di Modena, anteriormente detti giardini botanici estensi.
 
; [[Palazzo Comunale (Modena)|Palazzo Comunale]]: Non si tratta in realtà di un unico palazzo, ma del risultato della ristrutturazione [[Secolo XVII|sei]]-[[Secolo XVIII|settecentesca]] di numerose costruzioni sorte a partire dal [[1046]], tutte con la medesima funzione di edifici amministrativi e di rappresentanza. L'antica ''Torre civica'' (oggi ''Torre Mozza'') crollò nel [[1671]] in seguito a un terremoto.<br>Interessante nell'ala nord è la ''Sala delle Bifore'', ambiente in cui è tornata alla luce parte della precedente facciata medievale, arretrata di alcuni metri rispetto alla precedente.
Riga 244 ⟶ 238:
; Palazzo di Santa Margherita: Il Palazzo di Santa Margherita si trova in corso Canalgrande, in pieno centro storico, nel sito ove trovava posto anticamente una chiesa dedicata a Santa Margherita. Adibito nel XII secolo a convento, è divenuto poi caserma; successivamente, dal [[1874]] è stato sede del Patronato dei Figli del Popolo. Ora ospita la [[Galleria civica di Modena|Galleria Civica]], la Biblioteca Delfini,<ref>[https://www.comune.modena.it/biblioteche/biblioteche-comunali/delfini Sito ufficiale Biblioteca Delfini, 23 agosto 2022]</ref> il [[Museo della Figurina]] e l'Istituto Musicale Orazio Vecchi. Gli spazi dedicati alla Galleria Civica comprendono la Sala Grande, che ospita le attività principali della Galleria; le sale al piano superiore, aperte nel 2004; un laboratorio didattico; una [[Libreria (negozio)|libreria]].
 
; [[Foro boario (Modena)|Foro Boario]]: Il Foro Boario è un edificio di notevole interesse architettonico e urbanistico, poiché costruzione unica nel panorama negli interventi di architettura ducale per dimensioni, tipo e collocazione. È costituito da un lunghissimo edificio (circa 250 metri) perfettamente bifronte, con quattro facciate, uguali a due a due. Nel corpo centrale, che si estende per circa 45 metri, si trova nel fastigio un orologio e panoplia, opera di Luigi Righi, che vi ha raffigurato le ''Allegorie delle Armi, della Fertilità, delle Arti e del Tempo''.<br>Fu costruito nella prima metà dell'Ottocento per volontà di Francesco IV d'Austria d'Este (duca di Modena, Reggio e Mirandola dal 1815) che ne affidò la progettazione all'architetto [[Francesco Vandelli (architetto)|Francesco Vandelli]], autore di numerosi altri edifici pubblici e privati della città. A tutt'oggi sul lato che costeggia il versante sinistro di viale Berengario c'è una lapide voluta dal duca stesso, che riporta la data di edificazione (1831) e la dedica agli agricoltori (''Honori et comodo fidelium agricolarum'') impegnati nella costruzione del complesso.<br>La struttura era inizialmente destinata al mercato bovino e all'immagazzinamento di prodotti agricoli, ma dopo poco più di un decennio l'edificio fu trasformato in caserma. In seguito, i cittadini ne rivendicarono l'uso (secondo ciò che peraltro il duca stesso aveva voluto) durante il regno di Umberto I. Nel [[1989]] vi iniziarono i lavori di restauro e riuso per la nuova sede della Facoltà di Economia e Commercio dell'Università di Modena, inaugurata nel [[1994]] presso i piani superiori dell'edificio. A piano terra si trovano ora, nell'ala est, la biblioteca della Facoltà, e l'area adibita ad esposizioni temporanee, nella parte ovest.<br>Dal [[2002]] al [[2015]] la struttura, attualmente in ristrutturazione, ha ospitato mostre promosse dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, [[Fondazione Fotografia Modena]] e da altre istituzioni culturali del territorio.
 
;[[Cimitero di San Cataldo]]: [[File:San Cataldo 4.jpg|thumb|[[Cimitero di San Cataldo]] (Monumentale Cesare Costa e Aldo Rossi)]] Poco fuori dal centro storico si trova il [[cimitero di San Cataldo]], cimitero della città. È composto da due parti, un'antica e una recente. La prima porta il nome dell'architetto [[Cesare Costa]] ed è stata realizzata tra il [[1858]] e il [[1876]]; vi si trovano numerose opere d'arte di notevole valore artistico. Tra i defunti seppelliti in questa parte si trova anche [[Enzo Ferrari]], in una tomba a fianco di quella del figlio [[Dino Ferrari|Dino]]; nonché [[Alberto Braglia]] (atleta) e [[Virginia Reiter]] attrice che visse molti anni a Modena. La parte recente, il cimitero monumentale "Aldo Rossi", è costruita in base al progetto dell'architetto [[Aldo Rossi]].<br>La costruzione del cimitero è oggi parzialmente completata ed è articolata in modo da limitare gli ampi spazi verdi contrassegnati da sentieri di croci riservati ai pedoni.<br>All'interno del cimitero ha sede la chiesa.
 
; [[Teatro Storchi]]: Il teatro prende il nome da Gaetano Storchi, un ricco commerciante modenese che ne finanziò la costruzione. Sorge su un terreno della nuova area edificabile ricavata con la costruzione della barriera Garibaldi ([[1884]]), a seguito dell'abbattimento di porta Bologna ([[1882]]). L'ubicazione del teatro influenzò la singolare originale struttura dell'edificio, che presenta una doppia facciata: a settentrione si trova la facciata principale, che guarda su piazza Garibaldi, mentre quella da lato ovest si affaccia su viale Martiri della Libertà, un tempo il passeggio delle mura, ed è opera dell'architetto Maestri.<br>L'edificio è nato sulla base di un progetto particolarmente ricercato, che prevedeva locali di servizio, ridotto, ''[[fumoir]]'', caffè; tuttavia, la realizzazione avvenne in economia, su un terreno che apparve instabile fin dall'inizio, e soprattutto con l'impiego di materiali scadenti che ne compromisero ben presto la stabilità. A ciò si devono i numerosi successivi interventi di ristrutturazione e recupero dell'edificio. Tra i più rilevanti, si ricordano il rifacimento della copertura e la modifica della curvatura della sala ad opera dell'ingegnere Luigi Sfondrini di Milano; il restauro dell'esterno con rifacimento dell'intonaco e delle cornici del [[1929]], e un successivo intervento sulla sala nel [[1931]].
 
== Società ==
Riga 307 ⟶ 301:
 
; Musei del Duomo di Modena: {{vedi anche|Musei del Duomo di Modena}}
Il Museo del Duomo di Modena raccoglie un ricco patrimonio costituito da opere d'arte, parati e suppellettili liturgiche, che testimonia la vitalità della Chiesa modenese nel corso dei secoli. Importante il lapidario con reperti dal cantiere di [[Wiligelmo]], [[Lanfranco (architetto)|Lanfranco]] e dei [[Maestri campionesi|Campionesi]].
 
Il Lapidario, costituito già alla fine dell'[[800]], integra il discorso storico-artistico del tempio, capolavoro della cultura romanica costruito dal [[1099]] dall'architetto Lanfranco con sculture del grande [[Wiligelmo]], sulla tomba di [[Geminiano di Modena|San Geminiano]], vescovo e patrono di Modena vissuto nel [[IV secolo]]. Raduna rilievi, sculture e iscrizioni d'età romana, medievale e rinascimentale, recuperati negli interventi al Duomo fra Otto e Novecento, rinvenuti in scavi o rimossi per motivi di conservazione; vi spiccano le "metope" romaniche, otto lastre a decoro del tetto scolpite da un seguace di Wiligelmo. Il Museo, inaugurato nell'anno giubilare [[2000]], racchiude il "tesoro" di straordinaria magnificenza, che vanta suppellettili e arredi come l'altarolo portatile del [[XI secolo|XI]]-[[XII secolo]], l'Evangeliario romanico con coperta in argento e avorio, l'apparato in argento già sulla tomba del Santo, preziosi reliquiari, parati liturgici, gli arazzi con Storie della Genesi prodotti a Bruxelles fra il [[1560]] e il '70 e un'importante quadreria.
 
;
; Museo del volley:
Inaugurato nel settembre 2010 su iniziativa di Antonio Panini (figlio di [[Giuseppe Panini]], imprenditore e storico patron della pallavolo modenese), il Museo internazionale del Volley raccoglie quanto ha contribuito a scrivere la storia della pallavolo a Modena, e in altre città. Vi si trovano oggetti e ricordi da ex-giocatori, società, appassionati che hanno deciso di condividere oggetti e testimonianze della propria carriera, tra cui: maglie da gioco di varie epoche di squadre italiane e straniere, indumenti da gioco, medaglie olimpiche, trofei, gagliardetti, [[poster]] e locandine, nonché una videoteca che conta più di 500 filmati di partite della Nazionale e di club. È situato fuori Modena, tra Marzaglia e Cittanova.
 
Riga 463 ⟶ 458:
 
== Economia ==
La città è economicamente una delle maggiori realtà europee. Infatti, nella provincia hanno sede importanti industrie alimentari (tra cui [[Grandi Salumifici Italiani]], [[Gruppo Cremonini|Cremonini]] e [[Gruppo Fini S.p.A.|Fini]], centri di [[produzione del Parmigiano Reggiano]] e della lavorazione del maiale - a cui [[Castelnuovo Rangone]], il cuore di questo settore, ha dedicato addirittura un monumento), metalmeccaniche (Modena, così come la sua provincia, può essere considerata la Capitale Mondiale dell'Automobilismo Sportivo con le sedi della [[Ferrari]] a [[Maranello]], della [[Maserati]] in città, della [[Pagani (casa automobilistica)|Pagani]] a [[San Cesario sul Panaro]] e fino a pochi anni fa la [[De Tomaso]] in periferia e la [[Bugatti]] a [[Campogalliano]]. Inoltre ad una decina di chilometri dalla città, ma già in [[provincia di Bologna]], nel comune di [[Sant'Agata Bolognese]] si trova la sede di un'altra storica azienda del settore, la [[Lamborghini]]). Viene anche considerata la capitale mondiale delle ceramiche (o della piastrella), grazie alle aziende di spicco che si trovano nei territori di [[Sassuolo]] e [[Fiorano Modenese]]. Notevole l'industria tessile nel territorio di [[Carpi]] e quella biomedica nel comune di [[Mirandola]].<ref>{{Cita web|lingua=it-IT|url=https://www.provincia.modena.it/pubblicazione/modena-economia-lavoro/|titolo=Modena, economia & lavoro|sito=Provincia di Modena|accesso=2025-03-27}}</ref>
 
=== Industria automobilistica ===
Soprattutto negli anni '50 e '60 a Modena sono nate e si sono sviluppate molte aziende nel settore automobilistico (carrozzerie e motori).