Selinunte: differenze tra le versioni
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Dapprima in buoni rapporti con i Cartaginesi<ref>i buoni rapporti con i Cartaginesi erano dovuti probabilmente a ragioni commerciali, in quanto Selinunte, per i suoi vasti territori, doveva essere una grande produttrice di derrate alimentari, tanto da approvvigionare le città fenicie.</ref>, dopo la loro disfatta nella [[Battaglia di Imera (480 a.C.)]], Selinunte strinse alleanza con [[Siracusa]], cui rimase fedele.
La sua politica di espansione territoriale verso [[Segesta]] causò diverse guerre: il primo scontro avvenne nel 580 a.C. dal quale Segesta uscì vittoriosa. Nel 415 a.C. Segesta chiese aiuto ad [[Atene]] perché intervenisse contro l'intraprendenza selinuntina supportata da Siracusa. Gli ateniesi presero come pretesto la richiesta di Segesta per intraprendere una grande [[Spedizione ateniese in Sicilia|spedizione in Sicilia]] attaccando per prima Siracusa alleata di Selinunte. Dalla [[battaglia di Siracusa]], Atene ne uscí disastrosamente sconfitta. Segesta, indebolita dalla sconfitta ateniese, minacciata da Selinunte, chiese allora aiuto a Cartagine: nel 409 a.C. i Cartaginesi, sbarcati in Sicilia con un esercito di 5.800 uomini al comando del generale [[Annibale Magone]]
Ripopolata con i suoi profughi e con altre popolazioni che il fuoriuscito siracusano [[Ermocrate]] vi condusse, Selinunte fu ricostruita (comprese le mura) nella sola area dell'acropoli, divenendo per alcuni anni il quartier generale di Ermocrate dal quale partivano le sue azioni belliche contro le città puniche. Alla morte di questo, Selinunte perse definitivamente la sua importanza politica; venne rioccupata dai cartaginesi – occupazione confermata, del resto, in tutti i successivi trattati greco-cartaginesi – quindi da [[Pirro]] (276 a.C.), fino alla definitiva evacuazione della sua popolazione da parte dei Cartaginesi a [[Lilibeo]] durante la [[Prima guerra punica|I Guerra Punica]] (250 a.C.), e all'assorbimento del suo territorio nei domini romani.
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