Bill Clinton: differenze tra le versioni
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Sempre secondo Ijaz, la autorità USA rifiutarono l'offerta, sebbene sapessero del coinvolgimento di bin Laden nei bombardamenti alle ambasciate americane in [[Kenya]] e [[Tanzania]].<ref name="articles.latimes.com"/> Tuttavia, la [[Commissione d'indagine sugli attentati dell'11 settembre 2001|Commissione sull'11 settembre]] scoprì che sebbene "ex ufficiali Sudanesi affermano che il Sudan si sia offerto di estradare Bin Laden negli Stati Uniti", "non è stata trovata alcuna prova attendibile a sostegno delle affermazioni sudanesi."<ref>{{Cita web|url=https://www.9-11commission.gov/staff_statements/staff_statement_5.pdf |titolo=Staff Statement No. 5 |formato=PDF|editore=9/11 Commission |accesso=6 agosto 2009}}</ref> Nel 1998 Clinton ordinò diverse missioni per catturare o uccidere bin Laden, ma fallirono tutte.<ref>{{Cita news|cognome=Lichtblau|nome=Eric|titolo=State Dept. Says It Warned About bin Laden in 1996|url=https://www.nytimes.com/2005/08/17/international/asia/17osama.html |pubblicazione=The New York Times|accesso=4 novembre 2010|data=17 agosto 2005}}</ref>
In risposta agli [[attentati alle ambasciate statunitensi del 1998]] condotti da [[al-Qaeda]], che causarono la morte di 12 americani e 211 africani, Clinton ordinò un attacco missilistico su due obiettivi terroristi in [[Sudan]] e [[Afghanistan]]. Il primo era la [[
[[File:President Clinton greets the crowd at Spangdahlem Air Base.jpg|thumb|Il presidente Clinton saluta alcuni membri dell'aeronautica presso la base aerea di [[Spangdahlem]] in [[Germania]], il 5 maggio 1999.|alt=]]
Per fermare la [[pulizia etnica]] e il [[genocidio]]<ref>{{Cita web|cognome=Cohen |nome=William |data=7 aprile 1999 |url=http://www.defense.gov/transcripts/transcript.aspx?transcriptid=582 |titolo=Secretary Cohen's Press Conference at NATO Headquarters |accesso=30 agosto 2011}}</ref><ref>{{Cita web |cognome=Clinton |nome=Bill |data=25 giugno 1999 |url=http://clinton6.nara.gov/1999/06/1999-06-25-press-conference-by-the-president.html |titolo=Press Conference by the President |accesso=30 agosto 2011 |urlarchivio=https://www.webcitation.org/5PwqRh8BE?url=http://clinton6.nara.gov/1999/06/1999-06-25-press-conference-by-the-president.html |dataarchivio=29 giugno 2007 |urlmorto=sì }}</ref> degli [[
La stampa criticò Clinton per aver affermato prima della guerra che era in corso un genocidio, bollando le affermazioni come esagerate.<ref>{{Cita web|cognome=Pilger |nome=John |data=4 settembre 2000 |url=http://www.newstatesman.com/node/138456 |titolo=US and British officials told us that at least 100,000 were murdered in Kosovo. A year later, fewer than 3,000 bodies have been found |sito=New Statesman}}</ref><ref>{{Cita news|autore=Daniel Pearl |autore2=Robert Block |data=31 dicembre 1999 |titolo=War in Kosovo Was Cruel, Bitter, Savage; Genocide It Wasn't |pubblicazione=The Wall Street Journal |p=A1}}</ref> Una Corte ONU stabilì che effettivamente non ci fu un genocidio, ma riconobbe "una sistematica campagna di terrore che includeva omicidi, stupri, incendi dolosi e gravi maltrattamenti".<ref>{{Cita news|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/europe/1530781.stm |titolo=Kosovo assault 'was not genocide' |editore=BBC News |data=7 settembre 2001 |accesso=17 agosto 2011}}</ref> Il termine "pulizia etnica" fu utilizzato come alternativa a "genocidio" per descrivere non solo l'omicidio motivato dall'appartenenza etnica, ma anche displacement, sebbene alcuni sostengono che non ci sia alcuna differenza.<ref>{{Cita web|autore=George J. Andreopoulos |url=https://www.britannica.com/EBchecked/topic/194242/ethnic-cleansing |titolo=Ethnic Cleansing |sito=Encyclopædia Britannica |accesso=11 settembre 2011}}</ref> [[Slobodan Milošević]], a quel tempo Presidente della Jugoslavia, fu alla fine accusato "dell'omicidio di circa 600 appartenenti all'etnia Albanese" e di "crimini contro l'umanità".<ref>{{Cita news|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/europe/1402790.stm#kosovo |titolo=The charges against Milosevic |editore=BBC News |data=11 marzo 2006 |accesso=17 agosto 2011}}</ref> Nel discorso sullo stato dell'Unione del 1998, avvertì il Congresso che il dittatore iracheno [[Saddam Hussein]] avrebbe probabilmente cercato di costruire armi nucleari:
{{Citazione|Insieme dobbiamo anche confrontarci con i nuovi pericoli delle [[armi chimiche]] e biologiche, e degli stati fuori legge, dei terroristi e della criminalità organizzata che cerca di ottenerne il possesso. Saddam Hussein ha passato la maggior parte di questo decennio e buona parte della ricchezza del suo
[[File:Clinton and jiang-1.jpg|thumb|Bill Clinton e [[Jiang Zemin]] ad una conferenza stampa congiunta presso la [[Casa Bianca]] il 29 ottobre [[1997]]]]
[[File:Vladimir Putin at the Millennium Summit 6-8 September 2000-7.jpg|thumb|Il presidente Clinton incontra il [[presidente russo]] [[Vladimir Putin]] in visita a [[New York]] in occasione della seduta straordinaria del [[Consiglio di sicurezza dell'ONU]] il 6 settembre [[2000]]]]
Per indebolire la presa di potere di Saddam Hussein, il 31 ottobre 1998 Clinton firmò la legge numero 4655, proposta dalla Camera dei rappresentanti, che sosteneva una politica di "cambio di regime", sebbene dicesse chiaramente che ci sarebbe stato un intervento militare da parte degli Stati Uniti.<ref>{{Cita web |url=http://www.library.cornell.edu/colldev/mideast/libera.htm |titolo=Iraq Liberation Act of 1998, H.R.4655, One Hundred Fifth Congress of United States of America at Second Session |editore=Library of Congress |accesso=18 febbraio 2007 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070218092435/http://www.library.cornell.edu/colldev/mideast/libera.htm |dataarchivio=18 febbraio 2007 }}</ref><ref>{{Cita web |url=http://thomas.loc.gov/cgi-bin/query/z?c105:H.R.4655.ENR: |titolo=H.R.4655 -- Iraq Liberation Act of 1998 |accesso=9 gennaio 2013 |dataarchivio=11 luglio 2008 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080711034008/http://thomas.loc.gov/cgi-bin/query/z?c105%3AH.R.4655.ENR%3A |urlmorto=sì }}</ref> Successivamente, il governo lanciò una breve [[Operazione Desert Fox|campagna di bombardamenti]] durata quattro giorni, dal 16 al 19 dicembre 1998. Per gli ultimi due anni della presidenza Clinton, aerei USA continuarono ad attaccare installazioni antiaereo all'interno della [[zona d'interdizione al volo|no-fly zone]] irachena. Nel novembre 2000 Clinton fu il primo Presidente a visitare il [[Vietnam]] dalla fine della [[Guerra del Vietnam]].<ref>{{Cita news|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/asia-pacific/1025169.stm |titolo= Clinton's Vietnam visit |editore=BBC News |data=16 novembre 2000 |accesso=11 settembre 2011}}</ref>
Clinton rimase molto popolare durante entrambi i suoi mandati e lasciò la carica con un indice di gradimento del 65%, il più alto dopo [[Dwight D. Eisenhower]].<ref>{{Cita news|nome=Gary|cognome=Langer|titolo=Historical Presidential Approval Ratings|data=17 gennaio 2001|url=https://abcnews.go.com/sections/politics/DailyNews/poll_clintonlegacy010117.html|editore=ABC News|lingua=en|accesso=20 gennaio 2007|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070119232054/http://abcnews.go.com/sections/politics/DailyNews/poll_clintonlegacy010117.html|dataarchivio=19 gennaio 2007|urlmorto=sì}}</ref> Durante i suoi anni di Presidenza, Clinton firmò più di 270 accordi di [[libero scambio]] con altre nazioni.<ref>{{Cita libro|autore=Roberto Giorgio Rabel |anno=2002 |url=http://books.google.com/books?id=HH3y4S1ZHrAC&pg=PA98&dq&hl=en#v=onepage&q=&f=false |titolo=The American Century?: In Retrospect and Prospect |p=98 |editore=Greenwood Publishing Group |ISBN= 0-275-97672-6}}</ref> Il 10 ottobre 2000, firmò una legge che stabiliva un accordo per gli scambi commerciali con la [[Repubblica Popolare di Cina]].<ref>{{Cita news |url=http://transcripts.cnn.com/2000/ALLPOLITICS/stories/10/10/clinton.pntr/ |titolo=Clinton signs China trade bill |editore=CNN |data=10 ottobre 2000 |accesso=30 agosto 2011 |nome=Matt |cognome=Smit |dataarchivio=5 maggio 2009 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090505165947/http://transcripts.cnn.com/2000/ALLPOLITICS/stories/10/10/clinton.pntr/ |urlmorto=sì }}</ref> Il Presidente affermò che il libero scambio avrebbe gradualmente aperto la Cina a riforme democratiche.<ref>{{Cita libro|autore=Peter B. Levy |anno=2002 |url=http://books.google.com/books?id=vEzWlAvDEf0C&pg=PA57&dq&hl=en#v=onepage&q=&f=false |titolo=Encyclopedia of the Clinton Presidency |p=57 |editore=Greenwood Publishing Group |ISBN= 0-313-31294-X}}</ref> <!--Clinton also oversaw a boom of the U.S. economy. Under Clinton, the United States had a projected federal [[United States federal budget|budget surplus]] for the first time since 1969.<ref>{{Cita web |titolo=Historical Budget Data |url=http://www.cbo.gov/budget/historical.pdf |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070101033553/http://www.cbo.gov/budget/historical.pdf |dataarchivio=1º gennaio 2007 |formato=PDF |editore=Congressional Budget Office |data=2006-January-26 |accesso=2007-January-20 |urlmorto=no }}</ref>-->
Dopo successi iniziali come gli [[accordi di Oslo]] dei primi [[anni novanta]], Clinton tentò di risolvere il [[conflitti arabo-israeliani|conflitto arabo-
==== Nomine di giudici ====
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