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== Tradizioni e festività ==
Nel paese, i festeggiamenti in onore dei santi sono il fulcro delle tradizioni locali. Le feste religiose, sono sei, oltre quella del venerdì santo. Due, quella in onore di San Michele e l'altra detta dell'"Incontro", a maggio e quattro nel periodo estivo, in onore di Sant'Antonio Abate, della Madonna del Carmelo, di San Sebastiano, protettore della città e della Madonna della Lavina. Particolare curioso: è quasi ignorato il patrono, Sant' Ambrogio Vescovo.
[[File:A' Nisciuta, Trionfale uscita di Sant'Antonio Abate sull'artistico fercolo. Cerami, ultima domenica di luglio.jpg|miniatura|''A' Nisciuta,'' Trionfale uscita di Sant'Antonio Abate, Ultima domenica di luglio]]
Le festività, quasi tutte concentrate nel periodo estivo, hanno inizio il penultimo sabato del mese di maggio, con i festeggiamenti in onore di San Michele Arcangelo. La prima domenica di luglio avviene la "Festa dell'incontro" che vede sfilare in processione la statua di San Michele Arcangelo, la statua di San Giuseppe e la tavola quattrocentesca di Maria Santissima di Lavina, saranno quest'ultimi due i protagonisti dell'incontro.
La seconda domenica di agosto si celebra la ricorrenza della Madonna del Carmelo. Il 28 si festeggia il Protettore San Sebastiano. Questa ricorrenza è preceduta il giorno 27 dalla "''Ntrata u lauru''"<ref>Trad. Sic. "''Entrata dell'alloro''"</ref>: si tratta di una sfilata di bandiere di alloro che i credenti portano di peso sulla testa. La sera precedente in ognuna di queste feste, ogni confraternita annuncia l'evento con rulli di tamburo, portando in processione le reliquie dei rispettivi Santi per le vie del paese, per giungere con i vespri nelle chiese interessate. Le festività si chiudono il 7 e l'8 settembre con le celebrazioni in onore della Madonna della Lavina della quale sono devoti tanto i ceramesi quanto le popolazioni dei paesi vicini. Suggestivo è poi il lungo pellegrinaggio attraverso cui i fedeli, la notte fra il 6 e il 7 settembre, rendono omaggio alla Madonna: partendo dal paese vicino, [[Troina]], i pellegrini raggiungono a piedi, molti anche scalzi, al santuario. Inoltre Cerami ospita uno dei più vivaci carnevali di [[Sicilia]] e nel mese di settembre da vita alla sagra del "cavatieddu atturratu" (tipico dolce del paese) e dei "pipi ciramisi"( una varietà di peperoni piccanti coltivata nelle campagne contigue).
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