Walter Scott: differenze tra le versioni
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[[File:Walter Scott Stich.jpg|thumb|left|Immagine di Walter Scott]]
Sebbene immensamente popolari alla loro pubblicazione, i romanzi in versi di Scott esercitarono un'influenza trascurabile sulla letteratura inglese. Pur rivelando doti narrative notevoli, Scott non fu altrettanto abile nell'approfondimento psicologico e nell'intensità poetica: lacune, queste, che erano compensate da una fervida immaginazione e da un'inesauribile fantasia, che erano in grado di dare vita a descrizioni particolarmente efficaci. Per l'analisi del suo stile poetico si veda il commento di Ernest de Sélincourt:
{{citazione|Il suo verso, scritto rapidamente e con poche correzioni (molta parte del Marmion fu composta a cavallo), è spesso prolisso e non cesellato; e il metro, che risentiva molto della ''Christabel'' di Coleridge (non ancora pubblicata, ma già nota allo S[cott] nel manoscritto), non ha nulla della musica sottile e variata di quello del Coleridge o del suo fraseggiare incantevole. Eppure il suo stile, per quanto privo di finezze, sempre schietto, vigoroso e pieno di movimento, e i suoi romanzi dànno una sensazione di aria libera, di luce solare, di salute e di allegria<ref name=Treccani/>}}
Rilevando che il romanzo in versi non era in grado di esprimere appieno le sue potenzialità, Scott si rivolse allora al genere del romanzo storico, per il quale scoprì di avere una vera e propria vocazione. Già altri scrittori, in precedenza, avevano composto romanzi che, seppure anticipando per certi versi il modello scottiano, non disponevano di altrettanta verosimiglianza o di uno sfondo storico ben definito, come nel caso di ''The Castle of Otranto'' o ''The Mysteries of Udolfo''. Scott, al contrario, era in grado di produrre opere in cui la vicenda narrata, pur contenendo elementi d'invenzione, era ambientata nel passato, in un'epoca ben definita e facilmente riconoscibile, della quale venivano ricostruite con fedeltà la vita e le consuetudini. Nelle sue opere egli aveva saputo miscelare abilmente invenzione e storia, fondando la vicenda narrata non sugli avvenimenti storici, bensì sugli interessi e sulle passioni pubbliche più che su quelle private (grandi personalità come Giacomo I e Luigi XI, Elisabetta e Maria regina di Scozia, Claverhouse e Montrose costituiscono solo lo sfondo dei suoi racconti).
{{citazione|Lo S[cott] si muove a suo agio da una battaglia o da una camera di consiglio a una locanda, alla casetta o alla strada, cosicché assistiamo agli effetti dei grandi eventi storici sul destino di tutti i suoi personaggi, da quelli che più influiscono sull'intreccio ai più umili soldati o contadini, e la sua opera si avvantaggia in ampiezza e realtà del contrasto drammatico così presentato|Ernest de Sélincourt<ref name=Treccani/>}}
== Fortuna critica ==
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