Partigiano: differenze tra le versioni
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== Storia ==
Sebbene non indicato con questo termine, la figura del partigiano compare nella storia fin dall'antichità. Possiamo identificare in [[Spartaco]] e nel suo esercito irregolare una prima forma di lotta partigiana, ovvero una lotta di [[forza armata irregolare|forze irregolari]] contro un potere ufficialmente costituito. In epoca moderna vediamo movimenti partigiani nella guerra partigiana spagnola, che scoppiò in seguito alla sconfitta dell'esercito spagnolo ad opera di [[Napoleone]] nel [[1808]]. Si trattò di oltre 200 battaglie combattute non coordinatamente. Episodi di [[guerriglia]] partigiana si ebbero anche nel centro [[Europa]], nel [[1809]] in [[Austria]] e [[Tirolo]], presto soffocati nel sangue.
Fondamentale, per il riconoscimento della figura del partigiano, furono gli anni [[1812]] e [[1813]] in [[Prussia]]. Nel 1812 lo [[Stato Maggiore prussiano]] emanò una nota in cui, rifacendosi alla guerra civile spagnola, incitava i germanici alla resistenza partigiana. Questo non fu altro che l'anticipazione dell'Editto prussiano sulla milizia territoriale della [[primavera]] del [[1813]], firmato dal [[re]] in persona, che esortava i cittadini alla resistenza, ad opporsi alle forze napoleoniche con ogni tipo di mezzo, a non collaborare con l'invasore e a compiere atti terroristici. Solo pochi mesi dopo, il 17 luglio, l'Editto fu modificato, con lo scopo di reincanalare le forze popolari negli schemi tradizionali della guerra.
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