Paolo Valera: differenze tra le versioni

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Tra il luglio e il dicembre del 1920 pubblicò in appendice sul giornale ticinese ''Libera Stampa'' il romanzo ''Per ammazzare il "Corriere della Sera"'', nel quale immagina la fondazione di un giornale d'ispirazione socialista, il ''Corrierissimo'', capace di scalzare l’egemonia culturale del ''[[Corriere della Sera]]'' e di preparare l'avvento della repubblica in Italia.
 
Nel [[1924]] scrisse una biografia del [[duce]], intitolata appunto ''Mussolini'', che gli causò problemi su due fronti: il capo del [[fascismo]] venne dipinto come un voltagabbana (e per questo i gerarchi ordinarono la soppressione del libro) ma nonostante ciò egli auspicò il suo ritorno al [[socialismo]] (per tale causa Valera venne espulso dal PSI). Divenuto povero, nel [[1925]] diede alle stampe ''I miei dieci anni all'estero'', una sorta di [[diario]] autobiografico che non ebbe successo.
 
I suoi resti riposano nel [[cimitero monumentale di Milano]]<ref>{{Cita news|autore=Comune di Milano|titolo=App di ricerca defunti Not 2 4get|pubblicazione=|data=}}</ref>.