Ho Chi Minh: differenze tra le versioni

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Anche dopo parziali sconfitte, a causa dell'intervento diretto delle forze americane in combattimento a partire dall'estate [[1965]], non pensò mai di abbandonare la lotta, suggerendo ai suoi soldati di combattere in posti impervi e difficili da localizzare, da raggiungere e da oltrepassare, in modo tale che i vietcong fossero favoriti dalla maggior conoscenza del luogo: uno di questi campi di battaglia venne rinominato [[Sentiero di Ho Chi Minh|Sentiero di Hồ Chí Minh]] in suo onore. Quando, alla fine degli anni sessanta, Le Duan riuscì a far arrivare nel Vietnam del Nord {{formatnum:320000}} volontari cinesi, che si impegnarono in un'opera di ricostruzione delle infrastrutture danneggiate<ref>Chen Jian, ''China's Involvement in the Vietnam Conflict, 1964-69'', China Quarterly, n. 142, giugno 1995, pp. 366–69.+</ref>, Hồ e Giáp ebbero la possibilità di spostare più soldati sul fronte bellico.
 
L'ultima grande offensiva militare che vide fu l'[[offensiva del Têt|quella del Tet]], in cui Giáp diede vita ad una serie di audaci operazioni in tutto il Sud non urbanizzato; Hồ Chí Minh aveva capito che nelle guerre moderne l'elemento psicologico era importante come quello tattico-strategico, se non addirittura di più: gli statunitensi, ormai convinti di essere a un passo dalla vittoria del conflitto, erano convinti di trovarsi di fronte un nemico capace solo di opporre una sterile resistenza; subire un'offensiva su larga scala, anche se magari confusa e troppo ardita, fu per loro un bruttissimo colpo al morale.
 
== La morte ==