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Gli Atrebati si allearono con i [[Nervi (popolo)|Nervi]] e i [[Viromandui]] e attaccarono Cesare sul fiume [[Sambre]]. Agirono in maniera così rapida e inaspettata che alcuni Romani non ebbero il tempo di trovare rifugio. Cesare riuscì però a rovesciare la situazione: i Nervi sarebbero stati quasi del tutto annientati. Gli Atuatuci, che si stavano dirigendo verso la battaglia, tornarono indietro.
 
Dopo la sottomissione degli Atrebati, Cesare mise sul [[monarchia|trono]] uno di loro, [[Commio]], che, poi, partecipò alle [[Spedizioni cesariane in Britannia]] ([[55 a.C.]] - [[54 a.C.]]) e negoziò la resa di [[Cassivellauno]]. In cambio dei suoi servigi, gli fu concesso di guidare la tribù dei [[Morini (popolo)|Morini]]. Tuttavia, nel [[52 a.C.]], si unì ai ribelli guidati da [[Vercingetorige]]. Dopo la resa di Vercingetorige, Commio ebbe altri scontri coi romani, negoziò una tregua con [[Marco Antonio]] e alla fine fuggì con alcuni suoi seguaci in Britannia. Ciononostante sembra aver mantenuto una certa influenza in Gallia.
 
Nel [[II secolo]] d.C. [[Claudio Tolomeo|Tolomeo]] nella sua ''[[Geografia]]'' afferma che gli "''Atrebati''" vivevano sulla costa della [[Gallia belgica]] vicino al fiume Sequana (odierna [[Senna]]) e menziona, come loro città, [[Metacum]].