Tempio malatestiano: differenze tra le versioni
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===Esterno===
[[File:Rimini043.jpg|thumb|Veduta laterale]]
L'esterno del tempio malatestiano fu progettato da [[Leon Battista Alberti]] alcuni anni dopo l'avvio dei lavori all'interno. Egli ideò un involucro marmoreo<ref>Il paramento murario è prevalentemente in [[pietra d'Istria]](membrature architettoniche) e [[calcare]] di Verona (lastre piane):{{Cita libro | nome= G.C. | cognome=Grillini | curatore=Marco Musmeci | capitolo=I materiali lapidei del Tempio Malatestiano |titolo=Templum Mirabile", Atti del Convegno 2001 |editore= Fondazione Cassa di risparmio di Rimini |città=Rimini | anno=2003 | pp=273-285 |id=SBN IT\ICCU\RAV\1204248}}</ref> che lasciasse intatto l'edificio preesistente. L'opera, incompiuta, prevedeva nella parte bassa della facciata una tripartizione con archi inquadrati da semicolonne con capitello composito, mentre nella parte superiore era previsto una specie di [[frontone]] con arco al centro affiancato da [[paraste]] (una sorta di colonne). Punto focale era il portale centrale, con [[timpano (architettura)|timpano]] triangolare al centro di un fornice riccamente ornato da lastre marmoree policrome di spoglio, provenienti probabilmente da Ravenna, che richiamano, nella stessa accurata scelta cromatica delle pietre<ref>I riquadri alternano lastre di [[porfido rosso antico|porfido rosso egiziano]], [[porfido verde antico]] ed altri marmi antichi: G.C. Grillini, ''Due singolari pietre nelle architetture estensi e malatestiane: il calcare grigio di Noriglio e il marmo di Candoglia'' in “Antichi mestieri della Tradizione Edilizia Ferrarese-Terrecotte e Dipinti Murali”, Ferrara, 2006, pp.87-93.</ref>, l'''[[opus sectile]]'' della Roma imperiale. La mancanza dell'arco superiore permette di vedere, ancora oggi, un pezzo della semplice facciata medievale [[facciata a capanna|a capanna]] di San Francesco. Sopra di essa è poi collocata una piccola croce, simbolo del cristianesimo cattolico praticato nel Duomo.
Le fiancate sono composte da una sequenza di archi su pilastri il cui modello è stato rintracciato nei pilastri interni del Colosseo. Gli arconi delle fiancate si presentano con un'imposta rialzata trasformando l'arco a tutto sesto in arco 'semistaffato', dove nella maggior parte dei casi non presentano il concio in chiave<ref>V. Galati, ''Ossa et Ligamenta ...'', in Il Tempio della Meraviglia, a cura di F. Canali, C. Muscolino, Firenze, 2017, pp. 105-124.</ref> Le [[arcate cieche]] erano destinate ad accogliere i sarcofagi dei più alti dignitari di corte. Vi si trovano sepolti [[Giusto de' Conti]], [[Roberto Valturio]], [[Basinio Basini]], i medici Gentile e Giuliano Arnolfi. Tuttavia, il sepolcro più significativo è quello del filosofo [[neoplatonico]] [[Giorgio Gemisto Pletone]], ritenuto all'epoca uno dei più grandi pensatori di tutti i tempi, che aveva fatto rinascere le scuole filosofiche dell'antica Grecia e i cui resti furono portati da Sigismondo dalla campagna militare nel [[Peloponneso]]<ref>Pletone era conosciuto in Italia per essere intervenuto al concilio di Firenze-Ferrara. Sigismondo Malatesta guidò personalmente, nel 1465, un manipolo di soldati per trafugare le spoglie del filosofo da Mistra, conquistata dai turchi: Cetty Muscolino, Ferruccio Canali, ''Il tempio della meraviglia: gli interventi di restauro al Tempio Malatestiano per il Giubileo, 1990-2000'', Editore Alinea Editrice, 2007, pp. 13-14</ref>.
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