Béjaïa: differenze tra le versioni
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Con i suoi {{formatnum:160000}} abitanti nel 2004, Béjaïa è la città più grande di tutta la [[Cabilia]]. È anche la più importante di tutta la regione, con il suo grande polo industriale, in cui si possono trovare le industrie più diverse, per non dimenticare la sua situazione geostrategica, col suo porto che rappresenta un importante scalo petrolifero e commerciale sul [[Mar Mediterraneo]]. Béjaïa è dotata anche di un [[Aeroporto di Béjaïa-Soummam|aeroporto internazionale]] e di un'[[Università Abderrahmane Mira di Bugia|università]].
Conosciuta in [[epoca romana]] con il nome di ''[[Saldae]]'', nel [[Medioevo]] viene conosciuta per la qualità delle sue [[Candela (illuminazione)|candele]] fatte di [[cera]] d'[[apis|api]], alle quali ha dato il suo nome. Béjaïa ha anche svolto un ruolo importante nella trasmissione delle [[Numeri arabi|cifre arabe]] in Occidente ad opera del pisano [[Leonardo Fibonacci]], che vi soggiornò negli ultimi anni del [[XII secolo]].
== Origine del nome ==
=== Origine della parola bugia ===
La parola ''bugia'' come sinonimo di "[[Candela (illuminazione)|candela]]" è attestata in [[lingua italiana|italiano]] a partire da [[XVII secolo]]; analogamente il termine [[lingua francese|francese]] ''bougie'' fa la sua comparsa in francese a partire dal [[XIV secolo]]. Entrambe le denominazioni si rifanno al nome della città di Bugia, che forniva una grande quantità di cera d'api per la fabbricazione di candele. La candela come la conosciamo noi venne poi sviluppata verso la metà del [[XIX secolo]], con una nuova materia prima (la paraffina) e con l'introduzione di uno stoppino intrecciato.
== Storia ==
Per la sua storia plurimillenaria, Béjaïa è una delle più antiche [[città dell'Algeria]]. Nel 27/26 a.C., l'imperatore romano [[Augusto]] fonda la colonia ''Julia Augusta Saldensium Septimana Immunis'' destinata ai veterani della [[VII legione]]. Questa città di ''Saldae'' viene integrata nella [[Mauretania]] Cesarense nel 42 d.C. Nel [[V secolo]] viene nominata come sede vescovile.
Un'iscrizione del [[II secolo]] definisce Saldae «''Civitas Splendidissima''». Secondo [[Léon Renier]], questa iscrizione è stata poi trasferita nel [[museo del Louvre]], a [[Parigi]]. Numerose anfore, mosaici, capitelli, monete antiche sono stati trovati dagli archeologi nel corso di scavi recenti.
Nel [[Medioevo]], questa località portuale svolse un ruolo politico di primo piano. La dinastia [[berberi|berbera]] dei [[Hammadidi]], in lotta con quella degli [[Almoravidi]], decise di trasferire la propria capitale dalla [[Qal'a dei Banu Hammad]] a Béjaïa.
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== Società ==
Béjaïa era costituita in maggioranza fino al [[XX secolo]] da [[Moriscos (gruppo religioso)|musulmani andalusi]] ed [[Ebrei algerini|ebrei]]. In città si stabilì una cospicua comunità di [[pieds-noirs]], emigrati in [[Francia]] dopo l'indipendenza dell'Algeria. Fin dal XX secolo, Béjaïa fu destinazione di un vasto flusso migratorio dal resto della [[Cabilia]], che portò ad un drastico incremento della popolazione e dello sviluppo edilizio nei quartieri nuovi.
=== Lingue e dialetti ===
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== Geografia fisica ==
[[File:Montagne Béjaïa.jpg|thumb|upright=1.4|Montagne della [[Cabilia]], dietro la [[baia di Béjaïa]]]]
La regione di Béjaïa è delimitata ad ovest dalle creste del [[Djurdjura]]; ad est dai Babor, cui si vengono a saldare i Biban, che si stendono a
Man mano che ci si allontana dalla città in direzione di Ziama, le gole di Chaabet-El-Akhra, si segue per oltre trenta chilometri il semicerchio formato dal golfo. La strada che corre parallela alla costa attraversa una fertile pianura dominata da siti pittoreschi e verdeggianti, ricchi di vegetazione fitta e rigogliosa.
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== Galleria d'immagini ==
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Immagine:Bougie-ville.jpg|Un forte spagnolo di Béjaïa in una stampa del [[XIX secolo]]
Immagine:Yemma Gouraya.jpg|Una vista di Béjaïa sovrastata dal monte Yemma Gouraya
Immagine:Bgayet port.jpg|Le attrezzature del porto di Béjaïa
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