Adriano Olivetti: differenze tra le versioni
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Il movimento, che tentava di unire sotto un'unica bandiera l'ala socialista con quella liberale (si vedano ''[[socialismo umanitario]]'' e ''[[socialismo libertario|libertario]]''), assunse nell'[[Italia]] degli anni cinquanta una notevole importanza nel campo della cultura economica, sociale e politica. Scopo dell'iniziativa politica era creare un movimento socio-[[Tecnocrazia|tecnocratico]] di una trentina di deputati in grado di costituire l'ago della bilancia fra il centro (egemonizzato dalla [[Democrazia Cristiana]]) e la sinistra (egemonizzata dal [[Partito Comunista Italiano|PCI]]).
Negli anni cinquanta insieme a Guido Nadzo fu uno dei responsabili dell'[[United Nations Relief and Rehabilitation Administration|Unrra-Casas]], quando si cercò di operare, in modo organico, in termini urbanistici; divenne promotore di uno studio sociologico sui Sassi di [[Matera]] e della successiva realizzazione del borgo [[La Martella]]. Nel [[1955]] durante la seconda edizione del [[premio Compasso d'oro|premio Compasso d'Oro]] ad Adriano Olivetti venne attribuito il primo "Gran Premio Nazionale", prestigioso riconoscimento datogli per la sua influenza nell'[[Economia d'Italia#Settore secondario: industria.2C edilizia.2C artigianato|industria]] e nel [[design italiano]].<ref>{{cita web|url=http://www.italianidea.it/engine/compasso1.html|titolo=premio compasso d'oro|accesso=17 febbraio 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120703010452/http://www.italianidea.it/engine/compasso1.html|dataarchivio=3 luglio 2012}}</ref> Nel [[1958]] Olivetti fu eletto deputato come rappresentante di "Comunità", annunciando le proprie dimissioni nel 1959 e venendo sostituito da [[Franco Ferrarotti]]. La sua morte prematura sancì la fine del movimento.
Nel frattempo, Adriano si era risposato, nel 1950, con Grazia Galletti,<ref>(1927-2014).</ref> dopo diversi anni dal divorzio con Paola,<ref>{{Cita web |url=http://www.lastampa.it/2014/01/15/cronaca/morta-la-seconda-moglie-di-adriano-olivetti-JULNQDyOOrKUF6FWId9qeN/pagina.html |titolo=''Morta la seconda moglie di Adriano Olivetti'', Repubblica, 15/01/2014 |accesso=14 aprile 2017 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170415103939/http://www.lastampa.it/2014/01/15/cronaca/morta-la-seconda-moglie-di-adriano-olivetti-JULNQDyOOrKUF6FWId9qeN/pagina.html |dataarchivio=15 aprile 2017 |urlmorto=no }}</ref> ottenuto nel 1938<ref>{{Cita web|url=https://www.ilsussidiario.net/news/paola-levi-prima-moglie-adriano-olivetti-fu-una-donna-davanguardia/1950536/|titolo=PAOLA LEVI, PRIMA MOGLIE ADRIANO OLIVETTI/ Donna forte e anticonvenzionale|autore=https://www.ilsussidiario.net/autori/dario-dangelo|sito=IlSussidiario.net|data=2019-11-19|accesso=2024-01-30}}</ref> a San Marino,<ref>{{Cita web|url=https://giornalesm.com/la-sacra-rota-rossa-di-san-marino-di-domenico-gasperoni/|titolo=La ''Sacra Rota'' rossa di San Marino}}</ref> in seguito all'innamoramento di Paola per il pittore e scrittore [[Carlo Levi]]. Allora, aveva già tre figli: [[Roberto Olivetti|Roberto]] (che gli succederà al vertice dell'azienda), Lidia e Anna<ref>Lidia *1933 †2018, Anna*1937</ref>; da Grazia avrà ancora una figlia, [[Laura Olivetti|Laura]]. Nello stesso anno entrò a far parte del Consiglio direttivo dell'Istituto Nazionale di Urbanistica, cui aveva aderito dieci anni prima; del resto, già nel 1937 aveva partecipato ad una serie di studi su un piano regolatore della [[Valle d'Aosta]].<ref name="Adriano_Olivetti" />
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