Arthur Dietzsch: differenze tra le versioni

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|Nazionalità = tedesco
|PostNazionalità = , funzionario del campo (''Funktionshäftling'') e Kapo, nonché infermiere dei detenuti (''KZ-Häftlingspfleger'') nel Blocco 46 di Buchenwald
}}<ref name=":2">{{Cita web|url=http://www.tenhumbergreinhard.de/1933-1945-taeter-und-mitlaeufer/1933-1945-biografien-d/dietzsch-arthur.html|titolo=Dietzsch Arthur|sito=www.tenhumbergreinhard.de|accesso=2025-04-22}}</ref>
}}
 
== Biografia ==
Dietzsch frequentò la scuola secondaria (''Realgymnasium'') a Plauen<ref name=":2" /> e si offrì volontario proprio alla fine della [[prima guerra mondiale]]. Dopo l'armistizio, si unì all'organizzazione di veterani [[Der Stahlhelm]] e si unì all'esercito tedesco molto ridotto del dopo Versailles, la Reichswehr.<ref name=":0">{{Cita web|url=https://portal.ehri-project.eu/units/de-002624-nl-ed_112|titolo=EHRI - Dietzsch, Arthur|sito=portal.ehri-project.eu|accesso=2025-04-22}}</ref> Come fuciliere partecipò ai combattimenti in strada contro i ribelli comunisti.<ref name=":2" /> Diligente e affidabile, fu selezionato per l'addestramento degli ufficiali nel 1920. Come ufficiale cadetto, poco prima della sua promozione a tenente, avvertì il padre della sua fidanzata di essere su una lista di ricercati per la sua appartenenza al Partito Comunista, aiutandolo così a fuggire.<ref name=":2" /><ref name=":0" /> L'azione di Dietzsch fu tradita. Nel 1924 fu arrestato per tradimento. Nel 1925 fu riconosciuto colpevole e condannato a 14 anni di carcere.<ref name=":2" /><ref name=":0" />
 
=== Detenuto nei campi di concentramento ===
Dopo l'ascesa al potere di Hitler, Dietzsch stava ancora scontando la sua condanna, fu etichettato come comunista e trasferito al [[campo di concentramento di Sonnenburg|KZ Sonnenburg]] nel marzo 1933,<ref name=":0" /> nel 1934 al [[campo di concentramento di Esterwegen|KZ Esterwegen]]<ref name=":0" /> e quindi al [[Campo di concentramento di Lichtenburg|KZ Lichtenburg]].<ref name=":2" /> Dal febbraio 1938 fu recluso nel [[Campo di concentramento di Buchenwald|KZ Buchenwald]].<ref name=":2" /><ref name=":0" /> Nel gennaio 1942, dopo quasi 20 anni di prigionia, fu nominato funzionario e infermiere dei detenuti nella neonata ''KZ Buchenwald Experimentierstation'',<ref name=":2" /> una stazione di quarantena nel Blocco 46 per esperimenti medici contro il tifo epidemico altamente infettivo,<ref name=":2" /><ref name=":1">{{Cita web|url=https://nuremberg.law.harvard.edu/transcripts/1-transcript-for-nmt-1-medical-case?seq=1359|titolo=Nuremberg - Transcript Viewer - Transcript for NMT 1: Medical Case|sito=nuremberg.law.harvard.edu|accesso=2025-04-22}}</ref> meglio conosciuto come febbre maculata. Qui lavorò come impiegato e ricevette una formazione infermieristica sul posto di lavoro sotto la guida dei medici SS (''KZ Lagerärzte'') [[Erwin Ding-Schuler]] e del suo vice temporaneo [[Waldemar Hoven]].<ref name=":2" /><ref name=":0" /><ref name=":1" /> Dietzsch fu responsabile dell'assistenza ai pazienti affetti da febbre maculata, infettati sperimentalmente o per cause naturali. Oltre che per le SS, lavorò a stretto contatto con il comitato clandestino dei detenuti, la Lagerleitung illegale, meglio conosciuta come [[resistenza di Buchenwald]], rischiando costantemente la vita nascondendo i prigionieri condannati a morte dalle SS nella sua stazione di quarantena.[citazione<ref necessaria]name=":2" />
 
Fu capo infermiere dei detenuti nel Blocco 46 fino all'inizio di aprile del 1945.<ref name=":2" /> Quando il suo superiore delle SS, Erwin Ding-Schuler, con il quale Dietzsch aveva instaurato più di un rapporto di lavoro, lo informò di essere su una lista di 46 detenuti da giustiziare prima che le SS lasciassero il campo, si nascose, prima nelle fondamenta di un edificio, poi facendosi scavare nel terreno e ricoprire di terra e foglie da due amici detenuti. Dietzsch fu liberato con gli altri detenuti del campo l'11 aprile 1945.<ref name=":2" />
 
== Nel dopoguerra ==
Uomo libero per la prima volta dopo 22 anni, Dietzsch fu arrestato dalle autorità tedesche nel dicembre 1946 e dovette testimoniare per la difesa nel [[Processo ai dottori]] contro i medici delle SS, tra cui Gerhard Rose e Waldemar Hoven del KZ Buchenwald.<ref name=":2" /> Arrestato nuovamente dall'esercito americano, insieme ad altre 30 persone si ritrovò imputato nel [[processo di Buchenwald]] come complice nell'infettare i prigionieri di guerra alleati con la febbre tifoide e la febbre maculata.<ref name=":2" /> Diversi testimoni rilasciarono dichiarazioni in sua difesa, tra cui due ufficiali britannici e il futuro diplomatico e filosofo Stéphane Hessel, tutti e tre nel braccio della morte sotto i nazisti;<ref name=":2" /> Dietzsch aveva salvato le loro vite dando loro le identità dei prigionieri morti e nascondendoli nella stazione di quarantena. Tuttavia, Dietzsch fu condannato a 15 anni di carcere<ref name=":0" /> per complicità in omicidio<ref name=":1" /> e iniziò a scontare la pena nella prigione di Landsberg, un carcere per criminali di guerra tedeschi.<ref name=":2" /> In effetti, fu incarcerato con le persone responsabili della sua detenzione in KZ per più di un decennio della sua vita. Dopo una campagna mediatica degli ex detenuti di Buchenwald Werner Hilpert e Eugen Kogon, che resero noti i suoi legami con la clandestinità del KZ, e dopo le pressioni dei giornalisti e dei membri della resistenza Marion Gräfin Dönhoff e Kurt Schumacher, Dietzsch fu rilasciato nel 1950.<ref name=":2" /><ref name=":0" /> Fu ancora trattato come un nazista e solo con l'aiuto di Hilpert e Kogon riuscì a superare la [[denazificazione]] alleata, cioè l'Entnazifizierung, nel 1951.<ref name=":2" />
 
La Germania non lo ha mai riconosciuto come prigioniero politico,<ref name=":0" /> non ha mai ricevuto un risarcimento per gli anni trascorsi nei campi di concentramento.<ref name=":2" /> Il fatto che abbia salvato delle vite umane rischiando la propria non è mai stato riconosciuto ufficialmente. Inoltre, gli fu rifiutato il lavoro a causa del suo congedo con disonore per tradimento e dei successivi precedenti penali. Con la salute cagionevole<ref name=":2" /> a causa dei lunghi e duri anni trascorsi nei campi di concentramento, sopravvisse solo grazie al sostegno degli ex detenuti di Buchenwald. Dopo aver trovato una tardiva felicità con la moglie Lilly,<ref name=":2" /> nata Endryat,<ref name=":0" /> ha trascorso il resto della sua vita in contatto con ex detenuti dei KZ e con organizzazioni di ex prigionieri politici e membri della resistenza.<ref name=":2" /> In seguito testimoniò in diversi altri processi legati al KZ di Buchenwald.<ref name=":2" />
 
Dietzsch morì nell'agosto 1974 a Burgdorf (Germania).<ref name=":0" />