Castell'Arquato: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Smistamento lavoro sporco e fix vari
Riga 17:
|Data istituzione=
|Altitudine=
|Sottodivisioni=Bacedasco Alto, Doppi, Pallastrelli, San Lorenzo, Sant'Antonio, [[Vigolo Marchese]], Vigostano, Montagnano, Costa Stradivari<ref>{{cita web|url=http://www.comune.castellarquato.pc.it/pagina.asp?IDpag=112&idbox=20&idvocebox=149|titolo=Territorio|accesso=1º ottobre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180222044431/http://www.comune.castellarquato.pc.it/pagina.asp?IDpag=112&idbox=20&idvocebox=149|dataarchivio=22 febbraio 2018|urlmorto=sì}}</ref>
|Divisioni confinanti=[[Alseno]], [[Carpaneto Piacentino]], [[Fiorenzuola d'Arda]], [[Lugagnano Val d'Arda]], [[Vernasca]]
|Zona sismica=3
Riga 46:
 
== Storia ==
In epoca [[Pliocene|epoca pliocenica]] la zona di Castell'Arquato, così come buona parte della pianura Padana, era occupata dal mare, di cui sono sopravvissuti numerosi reperti fossili, risalenti in particolare al [[Piacenziano]], che deve il nome alla città e alla provincia di Piacenza<ref name=turismo>{{cita web|url=http://www.turismoapiacenza.it/comune_castell_arquato.html|titolo=Comune di Castell'Arquato|accesso=27 settembre 2019}}</ref>.
 
In seguito la zona è popolata dall'uomo sin dal [[Paleolitico inferiore]], periodo a cui sono datati alcuni manufatti in [[selce]] ritrovati nel territorio comunale<ref name=turismo/>. Reperti più recenti, risalenti al [[Neolitico]] e all'[[età del Ferro]], testimoniano la persistenza della presenza umana.
Riga 57:
In [[Regno longobardo|epoca longobarda]] la zona è attraversata dalla via dei monasteri che permetteva il collegamento, attraverso la catena appenninica, tra la pianura Padana e la [[Lunigiana]]<ref name=turismo/>.
 
Il primo documento scritto che menziona il luogo è un atto di vendita datato 13 marzo 760, parte delle carte di Varsi in cui viene citato ''in finibus Castri Arquatense''<ref name=storia>{{cita web|url=http://www.comune.castellarquato.pc.it/pagina.asp?IDpag=110&idbox=20&idvocebox=147|titolo=Storia|accesso=27 settembre 2019|dataarchivio=20 giugno 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190620150113/http://www.comune.castellarquato.pc.it/pagina.asp?IDpag=110&idbox=20&idvocebox=147|urlmorto=sì}}</ref>. In documenti successivi viene nominato come ''Castro Fermo'', ''Castro Fermo Arquatense'' e ''Fines Castellana''. In alcuni di questi documenti viene citato un nobile chiamato Magno, a cui si deve l'edificazione della pieve di Castell'Arquato dedicata alla gran [[Maria (madre di Gesù)|Madre di Dio]], tra il 756 e il 758, e del [[castello]] a base quadrata. Nel momento della sua morte nel 789, egli dona al [[Diocesi di Piacenza|vescovo di Piacenza]] il paese, la chiesa di Santa Maria e i beni annessi<ref name=turismo/><ref name=medioevo>{{cita web|url=https://www.comune.castellarquato.pc.it/it/page/il-dominio-vescovile789-1220-dc|titolo=Il Dominio Vescovile(789-1220 d.C.)|data=2021-04-15|accesso=9 febbraio 2023 |sito= Comune di Castell'Arquato }}</ref>.
 
Ci sono testimonianze di notevole vitalità del borgo negli ultimi decenni del [[I millennio]]. In questo periodo il vescovo di Piacenza amministra la zona arquatese mediante uomini scelti e gode del [[fodro]], il diritto di esazione delle imposte dirette, su tutti gli uomini, ''nobiles'', ''burgenses'' o castellani che posseggono case e terreni e sugli ecclesiastici di Santa Maria<ref name=turismo/>.
Riga 72:
 
Nel 1403 [[Giovanni Maria Visconti]] concede a Borromeo de' Borromei e alla sua discendenza l'investitura dei [[feudatario|poteri feudali]], comprendenti le rendite fiscali collegate, su Castell'Arquato. L'anno successivo Borromei tradisce i Visconti, schierandosi con [[Carlo VI di Francia]] e rendendo il borgo un feudo regio<ref name=visconti/>. Successivamente Castell'Arquato viene conquistato da Francesco e Giovanni Scotti che mantengono il potere fino al 1414 quando, sotto la minaccia dalla famiglia Arcelli, originaria di [[Fiorenzuola d'Arda]], decidono di cedere tutti i loro diritti agli arquatesi, che, a loro volta, li rimettono al duca di Milano [[Filippo Maria Visconti]]. A partire dal 1416 il borgo cambia nome in Castel Visconti, mantenuto fino al 1470<ref name=turismo/>.
Nel 1438 il Duca Filippo Maria Visconti, investe il [[capitano di ventura]] [[Niccolò Piccinino]] del feudo arquatese. Durante il suo governo si assiste alla promulgazione degli statuti comunali: gli ''Statuta et decreta Terrae Castri Arquati''. Dopo il condottiero Niccolò, il feudo rimane alla famiglia Piccinino attraverso i figli Francesco e [[Jacopo Piccinino|Jacopo]]. Nel 1447 [[Francesco I Sforza]], viene nominato, dalla "Repubblica Ambrosiana, signore di Piacenza e del contado e, dalla stessa, nel 1450, 4º Duca di Milano; lo Sforza investe del feudo arquatese prima [[Bartolomeo Colleoni]], nel 1453 e poi, in seguito al passaggio del Colleoni al servizio della [[repubblica di Venezia]], a Sceva da Corte, e nel 1455 a Tiberto Brandolini da Forlì. Il feudo rimane ai Brandolini, a Tiberto e poi ai suoi due figli, fino al 1466.
 
Nel 1466, alla morte di Francesco, il feudo viene inizialmente concesso e poi definitivamente venduto dalla moglie [[Bianca Maria Sforza]] al cognato [[Bosio I Sforza]], conte di Santa Flora<ref name=sforza>{{cita web|url=https://www.comune.castellarquato.pc.it/it/page/il-dominio-degli-sforza-fino-al-1707|titolo=Il dominio degli Sforza (fino al 1707)|data=25 marzo 2021|accesso=2 giugno 2024}}</ref>.
Riga 89:
=== Simboli ===
[[File:Castell'Arquato-Stemma.png|150px|destra]]
Lo stemma del comune è stato riconosciuto con decreto del capo del Governo del 15 agosto 1929<ref>{{Cita web|url=http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.printDetail.html?3220|titolo=Castell'Arquato|accesso=2025-04-22|sito=Archivio Centrale dello Stato}}</ref> e presenta una complessa figurazione, nella quale si possono riconoscere diversi simboli legati al passato del borgo.<ref>{{cita testo|url=http://www.comune.castellarquato.pc.it/Allegati/Livelli/Castell%27Arquato_infosito_4122008-113023.pdf|titolo=Comune di Castell'Arquato - Piacenza "Medioevo di collina"|accesso=28 settembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190928200722/http://www.comune.castellarquato.pc.it/Allegati/Livelli/Castell%27Arquato_infosito_4122008-113023.pdf|urlmorto=sì}}</ref>:
{{Citazione|Di rosso, al [[Castello (araldica)|castello]] torricellato di un pezzo, merlato alla ghibellina, aperto, finestrato e murato di nero, accostato da due [[Stella (araldica)|stelle]] di sei raggi d'oro, ed accompagnato in punta da un giglio dello stesso; a due leoni controrampanti al castello ed affrontati, pure d'oro.}}
Il castello è un richiamo al centro storico fortificato e protetto dalle mura; i colori bianco (argento) e rosso sono un richiamo ai colori presenti nello stemma di [[Piacenza]], mentre il leone d'oro è l'emblema originario della famiglia Sforza, in particolare del ramo cadetto di Santa Fiora che resse il feudo di Castell'Arquato dall'inizio del [[Cinquecento]] al [[Settecento]], che è rappresentata come "protettrice" della Rocca arquatese. Le due stelle d'oro a sei punte derivano dalle armi della famiglia dei conti [[Scotti (famiglia)|Scotti]]<ref>SCOTTI di Mantova, di Piacenza e di Roma. — Arma: ''D'azzurro, alla banda d'argento, accostata da due stelle d'oro''.</ref>, mentre il giglio d'oro è riferito alla casata dei [[Farnese]], famiglia ducale di [[Parma]]<ref>{{cita web|url=https://www.araldicacivica.it/comune/castellarquato/|titolo=Storia dello stemma e del comune|accesso=28 settembre 2019}}</ref>.
Riga 100:
;[[Collegiata di Castell'Arquato|Collegiata di Santa Maria]]: Sorta nel 1122 sul luogo occupato da una precedente chiesa risalente al 758 e crollata a seguito di un [[Terremoto di Verona del 1117|terremoto nel 1117]], presenta tre [[navata|navate]] e due accessi: uno nella facciata e uno sul lato nord. Il [[campanile]], originariamente non previsto nel progetto e aggiunto nel [[XIII secolo]], si trova sopra la navata inferiore di sinistra. La chiesa subì pesanti interventi di restauro tra il [[settecento]] e la prima metà del [[novecento]]: nel settecento l'interno venne intonacato completamente, una volta decorata con stucchi andò a sostituire il tetto a capriate e finestre di forma rettangolare presero il posto delle monofore. Gli interventi del novecento, guidati dall'arciprete Cagnoni, portarono alla riscoperta degli [[affresco|affreschi]] quattrocenteschi situati nella cappella di santa Caterina, la ricostruzione della loggetta dedicata a san Giovanni e della quarta absidiola contenente al suo interno una vasca ad immersione risalente all'[[VIII secolo]], il ripristino degli absidi minori, il rifacimento della facciata e il recupero del soffitto a capriate<ref>{{cita web|url=https://www.castellarquato.com/turismo/monumenti/collegiata/|titolo=Collegiata di Castell'Arquato|accesso=29 settembre 2019}}</ref>.
[[File:Chiesa di San Giovanni (Vigolo Marchese, Castell'Arquato) - facciata, lato nord e battistero 2 2022-07-20.jpg|thumb|left|Basilica di San Giovanni e battistero]]
;Basilica di San Giovanni e battistero: Situato nella frazione di [[Vigolo Marchese]], all'imbocco della val Chiavenna, a pochi chilometri dal capoluogo sulla strada verso [[Carpaneto Piacentino]], il complesso è formato dal [[battistero]] e dalla basilica. Il primo è di forma circolare. Probabilmente sorse come piccolo tempio pagano in epoca romana; successivamente fu intitolato a santo Stefano e divenne infine battistero. L'interno è diviso su due livelli e conserva alcuni frammenti dei vecchi affreschi. La basilica risale al 1008 quando venne fatta costruire dal marchese [[Uberto d'Orta]]. Costruita in pietra e laterizio, è a pianta basilicale a tre navate. Il campanile nacque come torre militare e venne riadattato successivamente alla funzione religiosa<ref>{{cita web|url=http://www.emiliaromagnaturismo.it/it/localita/vigolo-marchese-pc/scheda?ID=380|titolo=Vigolo Marchese|accesso=1º ottobre 2019}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.castellarquato.com/dintorni/vigolo/|titolo=Vigolo Marchese|accesso=1º ottobre 2019}}</ref><ref>{{cita web|url=http://turismo.provincia.pc.it/it/scopri-il-territorio/arte-e-cultura/chiese-pievi-battisteri/item/chiesa-e-battistero-di-san-giovanni.html|titolo=Chiesa e Battistero di San Giovanni|accesso=1º ottobre 2019|dataarchivio=13 settembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180913150416/http://turismo.provincia.pc.it/it/scopri-il-territorio/arte-e-cultura/chiese-pievi-battisteri/item/chiesa-e-battistero-di-san-giovanni.html|urlmorto=sì}}</ref>.
[[File:Ospedale Santo Spirito (Castell'Arquato) - facciata e lato sud-est 2022-07-16.jpg|thumb|Ospedale Santo Spirito]]
;Ospedale di Santo Spirito: Situato nei pressi della piazza del Municipio, da cui vi si accede scendendo una scalinata, l'antico ospitale di Santo Spirito, documentato come ente già nel 1272, sorse per fornire ospitalità ai pellegrini che percorrevano una variante della [[via Francigena]] passante per il borgo. L'edificio, risalente al cinquecento, possiede gli ultimi portici connessi alla via, superstiti dell'intero borgo. L’interno presenta una volta affrescata nel salone principale e la sala del camino, caratterizzata dal soffitto a [[cassettoni]]. È sede del [[museo geologico G. Cortesi]]<ref>{{cita web|url=https://www.museogeologico.it/la-ricerca/35-il-museo/la-sede|titolo=La sede|accesso=28 settembre 2019}}</ref>.
Riga 137:
;[[Rocca Viscontea (Castell'Arquato)|Rocca Viscontea]]: La rocca, sorta su fondazioni precedenti tra il 1342 e il 1349 per volontà di Luchino Visconti<ref name=ducato>{{cita web|url=https://www.castellidelducato.it/castellidelducato/castello.asp?el=rocca-viscontea-di-castellarquato-in-val-darda-gioiello-dei-castelli-del-ducato-di-parma-piacenza|titolo=Rocca Viscontea di Castell'Arquato|accesso=29 settembre 2019}}</ref>, era adibita a sede della guarnigione militare. Ha un impianto planimetrico quadrangolare con quattro torri quadrate poste ai vertici, circondata da un fossato solcato da due ingressi. Tutto il complesso è dominato dal [[mastio]], alto 42 metri<ref name=ducato/>. Torri e cortine si presentano a filo, cioè prive di apparato a sporgere: l'edificio non fu, infatti, adeguato a nuove tecniche di difesa dopo la costruzione. Il mastio, o torre principale, è l'unica torre articolata su quattro lati, a differenza delle altre che si presentano [[Torre scudata|"a scudo"]], ossia su tre lati per permettere il controllo della guarnigione. La rocca, ancora conservata nella sua immagine di cortine-recinto, ospita al suo interno il museo di vita medioevale<ref name=ducato/>.
[[File:Torrione Farnese (Castell'Arquato) - lati sud-est e sud-ovest 2022-07-16.jpg|thumb|Torrione Farnese]]
;[[Torrione Farnese]]: Detto anche ''del Duca'', il torrione fu fatto erigere tra il 1527 e il 1535 per volere di [[Bosio II Sforza|Bosio II]] di santa Fiora e fu ultimato nel 1570 da [[Sforza I Sforza]]. Realizzato in cotto, è un imponente edificio a pianta quadrata con quattro baluardi agli angoli, che fungeva da avamposto contro le armate nemiche. Alto {{M|20|u=m}}, all'interno si sviluppa su cinque livelli, costituiti da una stanza quadrata per piano e collegati da una scala elicoidale<ref>{{cita web|url=https://www.castellarquato.com/turismo/monumenti/torrione/|titolo=Il torrione Farnese di Castell'Arquato|accesso=1º ottobre 2019}}</ref>, che riporta agli schemi architettonici di Michelangelo e del Vignola. Nel secondo dopoguerra divenne sede degli studi portati avanti dall'intellettuale [[Aldo Braibanti]]<ref>{{cita news|url=http://bologna.repubblica.it/cronaca/2014/04/08/news/letteratura_morto_aldo_braibanti-83062547/?refresh_ce|titolo=Letteratura, è morto l'artista e partigiano Aldo Braibanti|data=8 aprile 2014|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]}}</ref>. Dopo essere stato abbandonato per molti anni, è stato adibito a sede della scuola d'Arme Gens Innominabis che si dedica allo studio e alla pratica delle tecniche di combattimento medievali<ref>{{cita web|url=http://turismo.provincia.piacenza.it/it/scopri-il-territorio/arte-e-cultura/castelli-torri-campanili/item/torrione-del-duca-detto-farnesiano.html|titolo=Torrione "del duca" detto Farnesiano|accesso=1º ottobre 2019|dataarchivio=27 giugno 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180627144912/http://turismo.provincia.piacenza.it/it/scopri-il-territorio/arte-e-cultura/castelli-torri-campanili/item/torrione-del-duca-detto-farnesiano.html|urlmorto=sì}}</ref>. Al secondo piano, arredato come una sala riunioni-conviviale dei cavalieri, si trova un camino risalente al cinquecento.
[[File:Porta di Monteguzzo (Castell'Arquato) - lato esterno 2022-07-16.jpg|thumb|left|Porta di Monteguzzo]]
;Porta di Monteguzzo: Originariamente parte della cinta muraria fatta erigere a partire dal 1342 per volontà di Luchino Visconti, unica delle due superstiti insieme alla porta Sotana, la porta permetteva l'accesso all'omonimo quartiere posto nella parte settentrionale del borgo. È stata pesantemente rimaneggiata nel seicento, venendo inglobata in una casa. La porta, costruita in blocchi di arenaria, presenta un'ampia volta [[a tutto sesto]]; sono visibili anche i gangheri dei battenti e gli alloggiamenti delle catene del [[ponte levatoio]]<ref name=porte>{{cita web|url=https://www.castellarquato.com/turismo/monumenti/porta/|titolo=Le porte di Castell'Arquato|accesso=1º ottobre 2019}}</ref>.
Riga 210:
 
=== Gemellaggi ===
*{{Gemellaggio|Francia|Carry-le-Rouet|2017}}<ref>{{cita web|url=http://www.comune.castellarquato.pc.it/Allegati/SottoLivelli/125_-_fornitura_cartelli_per_gemellaggio_482017-131531.pdf|titolo=Determinazione n.125|data=2 agosto 2017|accesso=8 ottobre 2019|dataarchivio=8 ottobre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191008183138/http://www.comune.castellarquato.pc.it/Allegati/SottoLivelli/125_-_fornitura_cartelli_per_gemellaggio_482017-131531.pdf|urlmorto=sì}}</ref>.
 
== Sport ==