Renzo De Felice: differenze tra le versioni

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{{Citazione|Lo storico non può essere unilaterale, non può negare aprioristicamente le "ragioni" di una parte e far proprie quelle di un'altra. Può contestarle, non prima però di averle capite e valutate.|Renzo De Felice<ref>Renzo De Felice, ''Mussolini l'alleato 1940-1945. II. La guerra civile 1943-1945'', Einaudi, Torino 1997, p. 429.</ref>}}
 
La sua grande opera affronta il ''Ventennio fascista'' partendo dalla vita di Benito Mussolini: il primo volume, ''Mussolini il rivoluzionario'', è del 1965; l'ultimo, ''Mussolini l'alleato. La guerra civile'', fu pubblicato incompleto e postumo nel 1997. Uscita nell'arco di trent'anni in otto volumi per settemila pagine, offre un'interpretazione originale del fenomeno fascista, che ancora suscita consensi e critiche. Lettura ostica, sia per la struttura della prosa che per le vaste appendici documentarie, con note ampie ed esaustive, il magnum opus defeliciano è stato uno dei più grandi casi storiografici del secondo Dopoguerra, influendo sul dibattito culturale italiano. L'interpretazione che De Felice dà del fascismo si articola su tre temi fondamentali: l'origine socialista del pensiero di [[Benito Mussolini|Mussolini]] e la differenza fra il fascismo e le dittature di destra contemporanee; la distinzione fra il "fascismo movimento" e il "fascismo regime"; la realizzazione di un consenso determinante a garantire stabilità e successo al regime fascista. De Felice individua un'evoluzione ideologica di Mussolini da socialista a interventista e quindi a fascista; le dinamiche che si innescarono portando il fascismo dall'essere un movimento «di sinistra» a quello di movimento conservatore e di destra; il successivo trapasso da movimento ricco di sfumature e posizioni divergenti a quello facente perno sulla personalità del duce; l'identificazione del fascismo a forza dell'immobilismo e della conservazione. Il consenso e l'appoggio del quale godette il fascismo - e non quindi fondato solo su elementi coercitivi e polizieschi - fu un altro tema sollevato e documentato da De Felice, secondo il quale esso cessò solo tra il 1942-43, quando la sconfitta militare su tutti i fronti di guerra si profilava minacciosa<ref>{{Cita web |url=http://www.cliomediaofficina.it/clionew/wp-content/uploads/2014/11/De-Felice-Torna-il-Mussolini-che-fece-scandalo-Corriere-della-sera-1752001-De-Felice-EDITORIA-DIGITALE.pdf |titolo=Copia archiviata |accesso=5 gennaio 2019 |dataarchivio=5 gennaio 2019 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190105145412/http://www.cliomediaofficina.it/clionew/wp-content/uploads/2014/11/De-Felice-Torna-il-Mussolini-che-fece-scandalo-Corriere-della-sera-1752001-De-Felice-EDITORIA-DIGITALE.pdf |urlmorto=sì }}</ref>. Al di là degli elogi e delle critiche, l'interpretazione che De Felice offre del fascismo e della dittatura mussoliniana ha comunque il merito di aver suscitato una nuova stagione di studi e riflessioni sul fascismo. Secondo [[Indro Montanelli]], «sul Ventennio fascista nessuno potrà più scrivere una riga senza consultare De Felice, nel quale c'è tutto. Tutto meno una cosa, purtroppo la più importante: l'uomo Mussolini, senza il quale del fascismo non si capisce nulla, perché il fascismo fu tutto e soltanto lui»<ref>Indro Montanelli, «Le Nuove Stanze», Rizzoli, Milano 2001, pp.80-81</ref>.
 
I volumi mussoliniani di De Felice hanno riscosso grande successo di vendite. Pubblicati da Einaudi, per l'editore torinese nel 2001 uscì un'edizione in quattro&nbsp;cd-rom, con vasto corredo di apparati fotografici, filmati, documenti sonori; nello stesso anno, i quattro compact disc furono allegati ai settimanali ''[[Panorama (rivista)|Panorama]]'' e ''[[TV Sorrisi e Canzoni]]''. Gli 8 volumi sono stati pubblicati in formato cartaceo per quattro volte in allegato: la prima volta nel 2006 coi settimanali mondadoriani; nell'autunno 2015-16 con il quotidiano ''[[Il Giornale]]''; nell'autunno 2018-19 nuovamente coi settimanali Mondadori; la quarta volta nell'autunno 2022 con la rivista ''TV Sorrisi e Canzoni'', in occasione del centenario della [[Marcia su Roma]].