Attila: differenze tra le versioni
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I suoi guerrieri, dopo aver scoperto la sua morte, si tagliarono i capelli e si sfregiarono con le loro spade in segno di lutto così che, dice [[Giordane]], "il più grande di tutti i guerrieri dovette essere pianto senza lamenti femminili e senza lacrime, ma con il sangue degli uomini". Fu seppellito in un triplo sarcofago d'oro, argento e ferro con il bottino delle sue conquiste e il corteo funebre fu ucciso per mantenere segreto il suo luogo di sepoltura. Secondo le leggende ungheresi il sarcofago si trova tra il [[Danubio]] e il [[Tibisco]], in [[Ungheria]]. Dopo la sua morte, continuò a vivere come figura leggendaria: i personaggi di ''Etzel'' nella ''[[Nibelunghi|Saga Nibelunga]]'' e di ''Atli'' nella ''[[Saga Volsunga]]'' e nell{{'}}''[[Edda poetica]]'' sono (seppur in maniera vaga e decisamente alterata) basati sulla sua vita.
Una storia alternativa della sua morte, registrata per la prima volta ottant'anni dopo il fatto dal cronista romano il [[Conte Marcellino]], riporta: ''Attila rex Hunnorum Europae orbator provinciae noctu mulieris manu cultroque confoditur'' ("Attila, re degli Unni e devastazione delle province d'Europa, fu trafitto a morte dalla mano e dalla lama di sua moglie")<ref name="nota_marcellinus">{{cita testo|lingua=la|autore=[[Conte Marcellino]]|titolo=Chronicon|url=http://www.thelatinlibrary.com/marcellinus.html|via=''The Latin Library|postscript=nessuno}}, citato in {{cita libro|lingua=en|autore=[[Hector Munro Chadwick]]|titolo=The Heroic Age|città=London|editore=Cambridge University Press|anno=1926|p=39|numero=1}}</ref>. La ''
I suoi figli [[Ellak]] (il successore designato), [[Dengizico]] ed [[Ernakh]] combatterono per la successione e, divisi, furono sconfitti e dispersi l'anno seguente nella [[Battaglia del fiume Nedao|Battaglia di Nedao]] (in [[Pannonia]]). L'impero di Attila non sopravvisse al suo fondatore.
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