Domenico Modugno: differenze tra le versioni
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=== Infanzia e giovinezza ===
Domenico Modugno nasce il 9 gennaio 1928 a [[Polignano a Mare]] (dove poi gli è stato dedicato un [[lungomare]] con annessa statua) in piazza Minerva 5 (oggi piazza Caduti di via Fani), in [[provincia di Bari]], da Vito Cosimo Modugno, comandante della [[Polizia locale]], e Pasqua Lorusso, del vicino paese di [[Conversano]]; ha due fratelli maggiori, Vito Antonio e Giovanni, e una sorella maggiore, Teresa; sin da piccolo in famiglia viene chiamato ''Mimì''.<ref name="bio1">[http://cinquantamila.corriere.it/storyTellerThread.php?threadId=DmdBiografiaDiDomenicoModugno Biografia di Domenico Modugno - Corriere della Sera - Cinquantamila giorni] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140917213814/http://cinquantamila.corriere.it/storyTellerThread.php?threadId=DmdBiografiaDiDomenicoModugno |
=== Gli anni cinquanta: dall'attività teatrale al successo di ''Nel blu dipinto di blu'' ===
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Nel film ''[[Carica eroica]]'' del 1952, dovendo interpretare il ruolo di un soldato siciliano che deve far dormire un bambino, Modugno canta una canzone popolare del suo paese, ''Ninna nanna'' meglio conosciuta come ''Ulìe ci tene ulìe'', grazie alla quale viene chiamato alla trasmissione ''Trampolino'' per presentarla; l'esibizione è apprezzata dal direttore del [[Radio 2|secondo canale]], [[Fulvio Palmieri]], che gli propone di ideare e condurre una trasmissione musicale in quattro puntate. Modugno coinvolge la Gandolfi e così, all'inizio del 1953, conduce ''Amuri...amuri...'', trasmesso dal secondo programma radiofonico alle 22, in cui interpreta una canzone in ogni puntata, proponendo brani che inciderà in seguito, come ''La cicoria'' o ''La barchetta dell'amore''.
Nasce in quei giorni la leggenda del Modugno siciliano in quanto molti scambiano il dialetto salentino di questa e di altre canzoni come lingua siciliana,<ref>{{cita news|url= https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2018/02/06/cosi-modugno-giocava-a-fare-il-sicilianoPalermo10.html |titolo= Così Modugno giocava a fare il siciliano |pubblicazione= la Repubblica |autore= Lorenzo Catania |data=
Nel maggio 1953 [[Frank Sinatra]] è ospite di una puntata di ''Radioscrigno'', programma radiofonico condotto da [[Guido Notari]], durante il quale Modugno esegue ''[[Ninna nanna]]. Sinatra'' espresse interesse per la canzone, che poi non incise mai. L'episodio però servirà per raccogliere l'interesse dei dirigenti radiofonici della TV di Stato. L'ultima apparizione cinematografica prima del successo nel mondo della musica è del 1955 ne ''Il Mantello Rosso'' di [[Giuseppe Maria Scotese]]. Continuerà tuttavia a recitare anche successivamente.<ref name="bio1" />
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Si esibisce all{{'}}''[[Ed Sullivan Show]]'', il programma televisivo più popolare degli Stati Uniti, e poi comincia un lungo ''tour'' che tocca, tra le tante città, [[Boston]], [[Buffalo]], [[Los Angeles]] e [[New York]] dove, il 18 settembre, suona alla [[Carnegie Hall]]: è proprio durante la tournée che la moglie dà alla luce con qualche settimana di anticipo il suo primogenito, ma Modugno non può ritornare in Italia a causa delle forti penali previste nel contratto (ben 100.000 dollari di danni).
È in questo periodo che gli americani lo soprannominano ''Mr. Volare'', e anche la sua canzone diventa nota con questo titolo, il 45 giri rimane primo nell{{'}}''hit parade'' americana per ben tredici settimane consecutive, record tuttora ineguagliato per un disco italiano.<ref name=":0">{{cita|Maurizio Ternavasio|p. 49}}.</ref>
L'eco di questi successi arriva anche in Italia: ''[[L'Espresso]]'' nell'agosto del 1958 può così scrivere nei titoli in copertina: ''Modugno ha conquistato l'America''; e a fine anno i dati di vendita sono esaltanti, battendo ogni record per un disco italiano fino a quel momento: ben {{formatnum:800000}} copie in Italia e oltre 22 milioni nel mondo.<ref>{{cita|Gianni Borgna 1980|p. 62}}.</ref>
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==== L'ictus e i vari impegni politici ====
Domenico Modugno venne colpito da un [[ictus]] il 12 giugno 1984<ref>{{Cita news|autore=Enrico Bonerandi|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1984/06/16/modugno-semiparalizzato.html|titolo="Modugno è semiparalizzato"|pubblicazione=La Repubblica|data=16 giugno 1984}}</ref>, durante la registrazione della trasmissione di Canale 5 ''[[La luna nel pozzo]]'', negli studi televisivi di Cologno Monzese. Il medico di servizio non si accorse della gravità delle sue condizioni e gli disse di prendere un'aspirina e tornare a casa; nella notte le sue condizioni si aggravarono e venne ricoverato nell'[[ospedale San Raffaele]] di Milano; qualche giorno dopo fu trasferito nel reparto neurochirurgico di Niguarda e successivamente in una clinica romana, dove nonostante le cure a cui fu sottoposto rimase con un lato del corpo [[emiparesi|paralizzato]] e con [[disartria|difficoltà]] ad articolare la parola, cosa che lo costrinse a lasciare l'attività artistica; fu costretto a una riabilitazione di oltre tre mesi e solo attorno a settembre di quello stesso anno cominciò a migliorare.<ref>Come raccontato da alcuni numeri del settembre 1984 del settimanale "Gente".</ref> Lo stesso artista attribuì il malore alla sua fortissima [[Tabagismo|propensione al fumo]], che lo aveva portato a fumare anche sessanta sigarette al giorno per anni.<ref>{{Cita libro|autore=Maurizio Ternavaso|titolo=La leggenda di mister Volare: vita di Domenico Modugno|anno=2004|editore=Giunti|città=Firenze|p=127|pp=|ISBN=8809037685}}</ref>
Il suo impegno politico lo aveva portato a partecipare alle campagne del [[Partito Socialista Italiano|Partito Socialista]] al quale aveva donato i diritti d'autore della canzone ''L'anniversario'', composta nel 1973 in occasione della campagna per il referendum sull'abrogazione della legge [[Loris Fortuna|Fortuna]] - [[Antonio Baslini|Baslini]] che nel 1971 aveva introdotto il [[divorzio]] nella legislazione italiana. Nel 1986, impressionato dall'attività a favore dei disabili del Fronte Radicale Invalidi, incominciò a interessarsi alle iniziative del [[Partito Radicale (Italia)|Partito Radicale]], per il quale fu candidato alle [[Elezioni politiche in Italia del 1987|elezioni politiche del 1987]], venendo eletto alla Camera tra i [[Deputati della X legislatura della Repubblica Italiana|deputati della X legislatura]]; il 18 aprile del 1990, in seguito alle dimissioni di [[Gianfranco Spadaccia]] dal [[Senato della Repubblica|Senato]], rassegnò le dimissioni per assumere l'incarico di senatore, restando in carica fino al termine della legislatura. Durante la sua permanenza in Parlamento, si impegnò sui temi dei diritti delle persone disabili e sulle norme a tutela degli artisti.<ref name="bio1" />
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== Vita privata ==
Modugno sposò nel 1955 l'attrice e soubrette [[Franca Gandolfi]], con la quale nel 1958 ebbe il primo figlio, il regista [[Marco Modugno]].<ref>{{Cita web|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,8/articleid,1581_02_1958_0195A_0008_23561803/|titolo=Modugno è diventato padre di un maschietto|data=18 agosto 1958}}</ref> Nel 1961, durante la lavorazione di ''Rinaldo in campo'', intraprese una relazione con la [[ballerina]], coreografa e costumista Maurizia Calì, sposata con l’ingegnere Romano Camilli, e nel 1962 ebbe da lei un secondo figlio, l'attore [[Fabio Camilli]], chiamato con il cognome del marito della madre, con il quale non ebbe rapporti. In seguito, dalla moglie ebbe nel 1966 i [[Gemelli (biologia)|gemelli]] [[Massimo Modugno|Massimo]] e [[Marcello Modugno]]. Nell'agosto 2019 la Prima sezione civile della [[Corte suprema di cassazione]] riconobbe in via definitiva (dopo 18 anni di battaglie legali) che anche Fabio Camilli, nato il 10 agosto 1962, è figlio di Modugno.<ref>{{cita news|url= https://www.corriere.it/spettacoli/cards/fabio-camilli-figlio-domenico-modugno-ha-stabilito-cassazione-18-anni-battaglie-legali/fabio-camilli-figlio-modugno_principale.shtml |titolo= Fabio Camilli è il figlio di Domenico Modugno: lo ha stabilito la Cassazione dopo 18 anni di battaglie legali |autore= Arianna Ascione |rivista= Corriere della Sera |data=
== Discografia ==
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*Nel 1984 [[Enrico Ruggeri]] inserisce nell'album "''[[Presente (Enrico Ruggeri)|Presente]]''" la cover di Modugno "''Vecchio Frack''". Nello stesso anno la canzone sarà cantata da Ruggeri al Festivalbar e incisa in versione da studio nella compilation "[[Festivalbar 1984 (compilation)|''Festivalbar'' 1984]]".
* Nel 2021 il cantautore [[Peppe Voltarelli]] ha reinterpretato ''[[Musetto/Io, mammeta e tu|Musetto]]'' nel suo album ''Planetario''.<ref>{{Cita web|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/05/11/planetario-di-peppe-voltarelli-un-disco-daltri-tempi-dal-profumo-esotico/6193043/|titolo=‘Planetario’ di Peppe Voltarelli: un disco d’altri tempi, dal profumo esotico
|data=
* Nel 2025, alla serata delle cover del Festival di Sanremo, [[Lucio Corsi]] interpreta "Volare" con [[Topo Gigio]]. Scrive Corsi in un suo post su instagram ''«Topo Gigio esordì in televisione nel 1959 proprio con la voce di Modugno, in qualche modo è come se incontrasse nuovamente la sua canzone».''
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* {{cita libro | cognome=Zoppa| nome=Maria Cristina. | titolo=Nel blu, dipinto di blu. Modugno, il 1958 e il Sogno Possibile | editore=Donzelli | città=Roma | anno=2008 }}
* {{cita libro|autore= Ettore De Mura |titolo= [[Enciclopedia della canzone napoletana]] |città= Napoli |editore= Il Torchio |anno= 1969 }}
* {{cita
* {{cita libro|autore= Antonio Sciotti |titolo= Cantanapoli: Enciclopedia del Festival della canzone napoletana 1952-1981 |città= Napoli |editore= Luca Torre |anno= 2011 }}
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* Lorenzo Catania, ''Quando Domenico Modugno cantò per i più fragili'', "Corriere della Sera", 30 luglio 2022
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