Enzo Cucchi: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
Formatosi da autodidatta, dopo gli esordi in ambito concettuale, è approdato alla figurazione, diventando uno dei principali esponenti del nucleo storico della [[Transavanguardia italiana]] tematizzato da [[Achille Bonito Oliva]].<ref>{{Cita web|url=https://www.settemuse.it/arte/corrente_transavanguardia.htm|titolo=Settemuse ARTE|autore=Enrico Riccardo Spelta|lingua=it|accesso=2021-01-11 gennaio 2021}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.stilearte.it/transavanguardia-ieri-e-domani/|titolo=Cos'è la Transavanguardia - I modelli di riferimento e le origini|autore=Redazione|sito=Stile Arte|data=30 settembre 2017-09-30|lingua=it-IT|accesso=11 gennaio 2021-01-11}}</ref> Nelle opere su tela, accompagnate da numerosi disegni e spesso presentate da testi poetici scritti dall'artista stesso, si riappropria con sguardo visionario del mito, della storia dell'arte e della letteratura (''Cani con lingua a spasso'', 1980, ''Eroe senza testa'', 1981 e ''Sia per mare che per terra'', 1980), dando vita a composizioni di grande intensità simbolica, nelle quali spesso il mondo è rappresentato come campo di battaglia tra due principi opposti.
 
Dopo le grandi composizioni con l'uso del carboncino e del collage, ha sperimentato l'utilizzo di diversi materiali, tra i quali, la terra, il legno bruciato, i tubi al neon e il ferro (nella serie ''Vitebsk-Harar'' dedicata ad [[Arthur Rimbaud]] e [[Kazimir Severinovič Malevič]]), abbracciando nel contempo un uso quasi [[Caravaggio|caravaggesco]] della luce, che gli ha consentito effetti di profondità spaziale.
 
Nel 1986 ha risposto alla chiamata del gallerista napoletano [[Lucio Amelio]] che, in seguito al [[terremoto dell'Irpinia del 1980]], aveva chiesto ai maggiori artisti contemporanei dell'epoca di realizzare un'opera che avesse come tema il terremoto, da inserire nella collezione ''Terrae Motus''.<ref>{{Cita libro|curatore=Livia Velani|curatore2=Ester Coen|curatore3=Angelica Tecce|titolo=Terrae Motus: la Collezione Amelio alla Reggia di Caserta ; [dal 23 novembre 2001]|accesso=2025-05-04|data=2001|editore=Skira|pp=149-150|ISBN=978-88-8491-066-0}}</ref> La sua opera ''Senza titolo'' è costituita da quattro pannelli di ferro invecchiati e arrugginiti, che rimandano alla violenza dell'usura del tempo, al centro dei quali campeggia un tondo con un vascello, immagine simbolica cara all'artista.<ref>{{Cita web|url=https://hpc-forge.cineca.it/files/visit_reggiacaserta/public/demo_01/terremotus/terremotus.html|titolo="Terrae Motus" Reggia di Caserta visita virtuale}}</ref> Ha realizzato anche alcune sculture e la decorazione della cappella di [[Monte Tamaro]], presso [[Lugano]] (1992-94, architetto [[Mario Botta]]).<ref>{{Cita web|url=http://www.montetamaro.ch/arte-e-cultura-ticino.php|titolo=Arte e cultura in Canton Ticino - Monte Tamaro|lingua=it|accesso=2018-06-08|dataarchivio=98 dicembregiugno 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181209144244/https://www.montetamaro.ch/arte-e-cultura-ticino.php|urlmorto=sì}}</ref>
Nel 2016 ha collaborato al progetto della [[Chiesa di San Giacomo Apostolo (Ferrara, via Arginone)|chiesa di San Giacomo Apostolo]] a Ferrara, aperta nel 2021, dove è collocato un ciclo di opere in ceramica nera raffigurante episodi biblici.<ref>{{cita web|url=https://www.filomagazine.it/flash/la-nuova-incredibile-chiesa-di-san-giacomo-apostolo-di-via-arginone/|titolo=La nuova incredibile Chiesa di San Giacomo Apostolo di via Arginone - FILO Magazine|accesso=13 dicembre 2021}}</ref>
 
==Onorificenze==
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* [[Tate Gallery]] di [[Londra]]
* [[Centro Georges Pompidou]] di Parigi
* [[Guggenheim Museum Bilbao|Museo Guggenheim Bilbao]]<ref>{{Cita web|url=https://www.guggenheim-bilbao.eus/the-collection/artists/enzo-cucchi|titolo=Biografía y obras: Cucchi, Enzo {{!}} Guggenheim Museum Bilbao|sito=Guggenheim Bilbao|lingua=en|accesso=4 luglio 2022-07-04}}</ref>
* Museo Cantonale d'Arte di [[Lugano]]
*[[Museo del Louvre]] di Parigi
 
== Film ==
* Tra il 2000 e il 2007 il regista tedesco [[Georg Brintrup]] ha girato il film ''Enzo Cucchi''<ref>{{Cita web|url=http://www.brintrup.com/brintrup-film-italiano/-it/film/Enzo-Cucchi.html|titolo=ENZO CUCCHI un film di Georg Brintrup|sito=www.brintrup.com|accesso=4 maggio 2025-05-04}}</ref>, produzione Lichtspiel Entertainment, regia di Georg Brintrup<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Enzo|cognome=Cucchi|nome2=Ettore|cognome2=Sottsass|nome3=Mimmo|cognome3=Paladino|data=2007-09-28 settembre 2007|titolo=Enzo Cucchi|editore=Georg Brintrup Film|accesso=4 maggio 2025-05-04|url=https://www.imdb.com/it/title/tt1629264/?reasonForLanguagePrompt=browser_header_mismatch}}</ref>
 
== Note ==
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== Collegamenti esterni ==
*{{Collegamenti esterni}}
*{{cita web|url=http://www.moreeuw.com/histoire-art/biographie-enzo-cucchi.htm|titolo=Enzo Cucchi}}
*[https://web.archive.org/web/20090605072600/http://www.triennale.it/triennale/sito_html/atelierbovisa/index.htm ''Atelier Bovisa Enzo Cucchi''], mostra della Triennale Bovisa di Milano ([[TBVS]]).
*{{cita web|url=https://www.videomuseum.fr/fr/search/CUCCHI%20Enzo%E2%86%B9CUCCHI%20Enzo|titolo=Opere di Enzo Cucchi nelle collezioni pubbliche francesi d'arte moderna e contemporanea |lingua=fr}}
 
{{Controllo di autorità}}