Sei Milano: differenze tra le versioni

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Al termine della selezione vengono reclutati oltre 60 giovani provenienti da ogni parte d'Italia, avviati successivamente a una serie di corsi non solo sulla tecnica televisiva, giornalismo e videogiornalismo tenuti da [[Milena Gabanelli]] e [[Alberto Cavallone]], ma anche dizione, comunicazione, programmazione neurolinguistica, ripresa e montaggio.
 
L'emittente è stata la prima in Italia a puntare in modo quasi esclusivo sulla figura del [[videogiornalismo|videogiornalista]], una figura professionale capace di svolgere contemporaneamente l'attività di [[giornalista]] televisivo, [[cameraman]], e [[montatore]], avvalendosi perlopiù di piccole telecamere portatili. Per formare queste nuove figure Di Gregorio chiamò Milena Gabanelli, allora giovane giornalista che aveva iniziato a collaborare ai programmi della [[Rai]]. La facilità d'uso e l'economicità degli strumenti di ripresa impiegati rendeva per la prima volta possibile la partecipazione alla realizzazione dei programmi anche da parte del pubblico, che veniva invitato a inviare il proprio materiale. In breve tempo raggiunse grandeuna qualche popolarità<ref>{{Cita web|url=https://archivio.corriere.it/Archivio/interface/landing.html|titolo=Archivio Corriere della Sera|sito=archivio.corriere.it|accesso=2023-01-23}}</ref> nella città di [[Milano]] nonostante la frequenza di emissione a 66Mhz fosse poco ricevibile in gran parte dell'area urbana.
 
=== Le trasmissioni ===