I promessi sposi: differenze tra le versioni

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|altri_personaggi = [[Don Abbondio]], l'[[Innominato]], [[Federico Borromeo|Federigo Borromeo]], la [[monaca di Monza]], [[Agnese (personaggio)|Agnese]], [[fra Cristoforo]], [[Perpetua (personaggio)|Perpetua]], [[conte Attilio]], [[conte zio]], i [[Bravi (I promessi sposi)|bravi]]
}}
'''''I promessi sposi''''' sonoè un celebre [[romanzo storico]] di [[Alessandro Manzoni]], considerato uno dei massimi capolavori della [[letteratura italiana]]<ref>{{Cita|Croce, 1921|p. 257}}.</ref>. Preceduto dal ''[[#Fermo e Lucia|Fermo e Lucia]]'', spesso ritenuto un romanzo a sé, fu pubblicato in prima edizione tra il [[1825]] e il [[1827]] (detta "ventisettana"); rivisto in seguito dallo stesso autore, soprattutto nel linguaggio, fu ripubblicato in edizione definitiva tra il [[1840]] e il [[1842]] (detta "quarantana").
 
Ambientato in [[Lombardia]] tra il [[1628]] e il [[1630]]<ref name="Ferroni1991:160"/>, durante il [[Stato di Milano|dominio spagnolo]], è il primo esempio di romanzo storico della letteratura italiana. Il racconto si basa su una rigorosa ricerca storiografica e gli episodi del [[XVII secolo]], quali le vicende della [[monaca di Monza]] (Marianna de Leyva) e la [[peste del 1630]], si fondano su documenti d'archivio e cronache dell'epoca.
 
''I promessi sposi'' sonoè l'opera più rappresentativa del [[romanticismo italiano]] e una pietra miliare della letteratura italiana per la profondità dei temi (si pensi alla [[filosofia della storia]] in cui, cristianamente, agisce l'insondabile [[grazia divina]] nella [[Provvidenza]]), nonché un passaggio fondamentale nella nascita stessa della [[lingua italiana]] moderna<ref>{{Cita|Ferroni, 1992|pp. 651-653}}.</ref>. Inoltre, per la prima volta in un libro di tale successo, i protagonisti sono gli umili e non i ricchi e i potenti della storia. Il romanzo, infine, per la sua popolarità presso il grande pubblico e per il vivace interesse da parte della critica letteraria tra [[XIX secolo|XIX]] e [[XX secolo]], è stato rielaborato in forme artistiche che vanno dalla [[rappresentazione teatrale]] al [[cinema]], dall'[[opera lirica]] alla [[fumettistica]] e anche alla [[fiction televisiva]], sia in chiave originale che [[parodia|parodistica]].
 
== Le stesure: dal ''Fermo e Lucia'' alla "quarantana" ==
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In virtù di questo rigoroso spirito d'osservazione della realtà che circonda le vicende dei protagonisti, ''I promessi sposi'' si possono ritenere un romanzo antesignano della corrente del [[realismo (letteratura)|realismo]] italiano: la descrizione dettagliata nei minuti resoconti storici delle digressioni, l'analisi psicologica e fisica dei singoli personaggi – appartenenti non più solo ai potenti, ma anche agli umili –, l'attenzione verso una realtà non più mitizzata e idealizzata come nella produzione [[Romanticismo letterario inglese|romantica inglese]] o [[Romanticismo tedesco|tedesca]]{{Efn|Il rifiuto della mitologia è vigorosamente esposto nella lettera ''Sul romanticismo''<ref>{{Cita|''Epistolario''|I, lett. 91, pp. 277-317, in particolare pp. 280-285}}.</ref>.}}, ma inserita nella quotidianità del Seicento sono elementi che apriranno, in qualche modo, la via al [[verismo]] [[Giovanni Verga|verghiano]]<ref>{{Cita|Varotti|p. 25}}.</ref>. [[Eurialo De Michelis]] ribadisce il tono profondamente realistico che il romanzo assume per la mentalità del Manzoni e non solo per esigenze estetiche<ref>{{Cita|De Michelis|''Preliminari ai "Promessi Sposi"'', p. 179}}.</ref>.
 
Inoltre, ''I promessi sposi'' sonoè un [[romanzo di formazione]]<ref>{{Cita|Tellini, 2007|p. 220}}.</ref>, sulla scia già tracciata dai ''Bildungsromanen'' tedeschi, quale ''[[Gli anni di apprendistato di Wilhelm Meister]]'' di [[Goethe]] (si pensi in particolare al percorso umano di Renzo, da ingenuo contadino ad abile – troppo abile – attivista politico fino ad accorto e saggio nei confronti delle insidie del mondo<ref>{{Cita|Varotti|p. 34}}; {{Cita|Raimondi|''La ricerca incompiuta'', pp. 173-189}}.</ref>), ma, per alcune ambientazioni e vicende raccontate (la monaca di Monza, il rapimento di Lucia segregata poi nel castello dell'Innominato), presentano anche caratteristiche che li possono accomunare ai [[Romanzo gotico|romanzi gotici]] sette-ottocenteschi<ref>{{Cita|Macchia, 1994|p. 62}}.</ref>.
 
=== Fonti ===