David (Michelangelo): differenze tra le versioni

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=== Un difficile incarico ===
Il 16 agosto del 1501 i consoli dell'[[Arte della Lana]] e l'[[Opera del Duomo di Firenze]] affidarono infine questa impresa al giovane Michelangelo, appena reduce dal suo primo successo romano della celebre ''[[Pietà vaticana]]''. Il completamento di quello che i fiorentini erano soliti già chiamare "il Gigante"<ref name="G141">{{cita|Alvarez Gonzáles|p. 141}}.</ref> era una missione quasi impossibile, sia per le caratteristiche non ottimali del materiale, sia perché era stato sgrossato rozzamente ("''male abbozatum et sculptum''"), limitando le possibilità di intervento<ref name="B94"/>.
 
Il problema principale dell'abbozzo era la fragilità del marmo, dovuta alla sua scarsa qualità, alla presenza di numerose fenditure e fori, detti "taroli"<ref>Ossia "tarli", come le tarlature del legno.</ref>, e alla tendenza intrinseca di quella tipologia di marmo alla [[cottura (marmo)|cottura]], cioè alla perdita di coesione dei cristalli. Si riteneva che la forma del blocco fosse un altro ostacolo: eccessivamente alta e stretta, insufficiente per un pieno sviluppo anatomico della figura. Il blocco era friabile specialmente nella zona sotto l'attuale braccio sinistro e si temeva che una volta scolpito non fosse in grado di reggere il peso della figura sulle sole gambe<ref name="G46">{{cita|Alvarez Gonzáles|p. 46}}.</ref>.
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=== La scultura ===
[[File:Leonardo da vinci, Study of David by Michelangelo (detail).jpg|thumb|[[Leonardo da Vinci]], studio del ''David'' di Michelangelo (dettaglio), [[Royal Library]], [[castello di Windsor|Windsor]]]]
Nonostante le difficili premesse, Michelangelo, poco più che venticinquenne, non si scoraggiò e, conscio del prestigio che gli avrebbe garantito un successo, accettò la sfida, affrontando il blocco che era definito "male abbozatum et sculptum", all'interno dell'Opera (l'attuale cortile del [[Museo dell'Opera del Duomo (Firenze)|Museo dell'Opera del Duomo]])<ref name="B94" />.
 
L'inizio dei lavori risale al 9 settembre 1501, quando l'artista provòtestò la durezza del blocco sbozzandolo con qualche colpo di scalpello. Si mise effettivamente all'opera il 13. Il 14 ottobre, probabilmente disturbato dagli occhi indiscreti di chi voleva vedere "il gigante"Gigante" in lavorazione, fece costruire un recinto di tavole attorno al suo campo di lavoro<ref name="B94" />.
 
Il soggetto sarebbe stato rappresentato nudo, come altre statue religiose dell'artista, e in un'iconografia innovativa, senza la testa di Golia ai piedi (presente come da tradizione nel ''[[David (Donatello, bronzo)|David]]'' di [[Donatello]] e in [[David (Verrocchio)|quello]] di [[Verrocchio]]), quindi prima della micidiale sfida. Michelangelo provvide a stuccare e ricoprire le venature e i taroli della statua con malta di [[calce]] restituendo alla superficie la levigatezza tipica delle sue sculture giovanili<ref name=B94/>.
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L'esecuzione dovette essere circondata da un'aura di mistero e da una trepidante attesa nei fiorentini, consci dei successi romani dell'artefice e curiosi di sapere l'esito di una prova così difficoltosa. Lo stretto riserbo venne sciolto solo la vigilia della festa di San Giovanni, patrono cittadino, il 23 giugno 1503, quando venne aperto il recinto e invitata la popolazione ad ammirare il capolavoro ormai in via di completamento<ref name="G142">{{cita|Alvarez Gonzáles|p. 142}}.</ref>.
 
Il 26 gennaio 1504 la statua vienevenne definita "quasi finita" e si procedeprocedette a nominare una commissione per deciderne la collocazione<ref name="B94" />.
 
A maggio del 1504 la statua fu trasportata nella sua sede definitiva. Michelangelo vi lavorò quindi tre anni, creando un'opera leggendaria che conteneva nella sua vicenda tutte le premesse per il mito: l'enorme difficoltà tecnica, l'innegabile bellezza del risultato e le numerosetortuose vicende che ne hanno segnato la storia<ref name="G141" />.
 
=== La collocazione ===