David (Michelangelo): differenze tra le versioni

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Il 22 luglio 1882 il Museo michelangiolesco venne finalmente inaugurato e la statua rivelata alla fruizione del pubblico<ref name="G12" />.
 
In piazza della Signoria, nel 1910, venne collocata una copia della statua, realizzata dallo scultore [[Luigi Arrighetti]], vincitore di un apposito concorso indetto per la sua realizzazione<ref>{{Cita news|lingua=it-IT|url=https://michelangelobuonarrotietornato.com/2017/07/10/la-storia-della-copia-piu-fotografata-del-david/|titolo=La storia della copia più fotografata del David|pubblicazione=Michelangelo Buonarroti è tornato|data=2017-07-10|accesso=2018-01-07}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.pressreader.com/italy/corriere-fiorentino/20100825/281797100305006|titolo=PressReader.com - Connecting People Through News|accesso=2018-01-09}}</ref>.
 
=== Vicende recenti e il restauro ===
Nel 1991 un vandalo con problemi psichici, Piero Cannata, danneggiò la statua con un martello. Un fatto simile era accaduto vent'anni prima alla ''[[Pietà vaticana]]'', che fu pazientemente [[Restauro della Pietà di Michelangelo|restaurata]]. In confronto a quell'atto, però, i danni al David furono assai più limitati: la scheggiatura dell'alluce e delle prime due dita del piede sinistro, che venne subito completato adoperando i frammenti originali e servendosi dei numerosi calchi esistenti per reintegrare la lacuna in maniera identica all'originale.
 
Una nuova copia della statua fu offerta da Firenze a [[Gerusalemme]] nel 2004 per celebrare il terzo millennio dalla conquista della città da parte di [[Davide|David]]. La proposta scatenò la protesta di alcuni religiosi ortodossi che consideravano il nudo michelangiolesco non degno di un eroe biblico e anzi troppo vicino a un ideale estetico classicista e dunque pagano; alla fine un compromesso fu raggiunto, optando per una riproduzione della [[David (Verrocchio)|versione di Verrocchio]], che è vestita.{{Citazione necessaria}}
 
A partire dal 2003 il monumento è stato sottoposto a un accuratissimo lavaggio e [[#Il restauro moderno e lo stato di conservazione|restauro]] a cura del laboratorio di restauro dell'[[Opificio delle pietre dure]] di [[Firenze]]. Questo lungo lavoro è stato realizzato per celebrare il cinquecentenario della realizzazione dell'opera nel 2004. Il contestato metodo di restauro imposto dal comitato scientifico portò alle dimissioni della restauratrice incaricata, che rifiutò di eseguire restauri con liquidi sull'opera di Michelangelo<ref>{{Cita web|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2003/03/28/polemiche-sul-david-parronchi-si-dimette.html|titolo=Polemiche sul David Parronchi si dimette|data=28 marzo 2003}}</ref>. Critiche all'intervento di restauro, definito non necessario, sono arrivate anche dagli USA<ref>{{Cita web|url=https://www.nove.firenze.it/a311130934-dagli-usa-critiche-al-restauro-del-david-di-michelangelo.htm|titolo=Dagli USA critiche al restauro del David di Michelangelo|data=13 novembre 2003}}</ref>. Al termine dei lavori sono stati esposti accanto al ''David'' opere e installazioni di artisti contemporanei internazionali (fra i quali [[Jannis Kounellis]]), con un accostamento originale che ha suscitato clamore e interesse in tutto il mondo.
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==Repliche==
Nel 1846, [[Leopoldo II di Lorena]] commissionò al bronzista [[Clemente Papi]] un calco in [[gesso]], oggi conservato presso la Gipsoteca dell'[[Istituto d'Arte di Firenze]]: questo calco fu ed è tuttora di importanza fondamentale, perché da questo sarebbero derivate tutte le successive copie, evitando all'originale i rischi che l'operazione di calco comporta<ref name=PAO>[https://www.palazzospinelli.org/architetture/scheda.asp?denominazione=&ubicazione=michelangiolo&button=&proprieta=&architetti_ingegneri=&pittori_scultori=&note_storiche=&uomini_illustri=&ID=2690 Claudio Paolini, scheda web]</ref>.
 
Il gesso doveva servire a creare una copia in [[bronzo]], da collocare al posto dell'originale nella piazza: il bronzo poteva infatti garantire la perfetta copia nello stampo derivato dal gesso, e non era infrequente in quegli anni affidare a materiali diversi la creazione di opere sostitutive, come avvenne per esempio anche per le nicchie esterne [[Orsanmichele]]. Gli alti costi per la traduzione in bronzo e le difficoltà tecniche dell'impresa per le dimensioni della figura portarono a una lunga interruzione dei lavori, e solo nel 1866 (aperti i locali della nuova fonderia reale nei pressi di [[porta San Gallo]] e resosi disponibile il bronzo di una serie di cannoni dismessi dagli arsenali militari di Firenze) Clemente Papi potette procedere al getto, a spese del governo della Toscana e del Governo del Regno d'Italia. Vista l'eccezionalità dell'impresa il bronzo fu quindi inviato e presentato all'[[Esposizione Universale di Parigi del 1867]] dove, oltre all'unanime plauso, fu premiato dalla giuria con una medaglia al merito. Tuttavia la realizzazione fu giudicata non consona per essere collocata in piazza della Signoria, reputando che il bronzo avrebbe alterato i rapporti cromatici dello spazio. Nel 1868 il governo donò quindi al Comune di Firenze la copia, lasciando all'amministrazione il compito di trovare una adeguata sistemazione, collocandolo solo il 13 settembre del 1875 al [[piazzale Michelangelo]] nel ''Monumento a Michelangelo''.
 
In piazza della Signoria si dovette attendere il 1910, quando venne completata una copia marmorea, realizzata dallo scultore [[Luigi Arrighetti]], vincitore di un apposito concorso indetto per la sua realizzazione<ref>{{Cita news|lingua=it-IT|url=https://michelangelobuonarrotietornato.com/2017/07/10/la-storia-della-copia-piu-fotografata-del-david/|titolo=La storia della copia più fotografata del David|pubblicazione=Michelangelo Buonarroti è tornato|data=2017-07-10|accesso=2018-01-07}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.pressreader.com/italy/corriere-fiorentino/20100825/281797100305006|titolo=PressReader.com - Connecting People Through News|accesso=2018-01-09}}</ref>.
 
Una nuova copia della statua fu offerta da Firenze a [[Gerusalemme]] nel 2004 per celebrare il terzo millennio dalla conquista della città da parte di [[Davide|David]]. La proposta scatenò la protesta di alcuni religiosi ortodossi che consideravano il nudo michelangiolesco non degno di un eroe biblico e anzi troppo vicino a un ideale estetico classicista e dunque pagano; alla fine un compromesso fu raggiunto, optando per una riproduzione della [[David (Verrocchio)|versione di Verrocchio]], che è vestita.{{Citazione necessaria}}
 
In occasione dell'[[Expo 2020]], ritardato di un anno a causa della [[Pandemia di COVID-19 in Italia|pandemia di COVID-19]], è stata realizzata una fedele riproduzione della statua mediante la [[Stampa 3D|stampa in 3D]], e la notizia di questo ambizioso progetto ha subito fatto il giro del mondo. Una delle difficoltà maggiori è stata dettata dalle dimensioni: le stampanti 3D infatti hanno la possibilità di stampare solo oggetti di dimensioni limitate. Essendo in scala 1:1 si è deciso quindi di stamparla in 14 parti diverse, che in totale hanno un peso di circa 400&nbsp;kg. L'opera è stata realizzata utilizzando avanzate tecniche di scansione laser, che hanno permesso di riprodurre fedelmente anche i più piccoli dettagli. L'opera è stata esposta a [[Dubai]], da ottobre 2021 a marzo 2022, nel padiglione italiano.