Louis-Ferdinand Céline: differenze tra le versioni
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Nel [[1958]] ricevette la visita di due [[Beat Generation|autori beat]] statunitensi: il poeta [[Allen Ginsberg]] (di origini ebraiche) e lo scrittore [[William Seward Burroughs (scrittore)|William S. Burroughs]], suoi ferventi ammiratori.<ref name="Due beat a Meudon" />
Con la salute in rapido declino, lavorò agli ultimi romanzi. Il 29 giugno [[1961]] comunicò all'editore di aver terminato il romanzo ''Rigodon''; il 1º luglio [[1961]] fu colpito da [[aneurisma cerebrale|aneurisma]]: si spense, per la successiva [[emorragia cerebrale]] e nell'indifferenza generale del mondo culturale, uno dei più grandi scrittori del '900, colui che seppe raccogliere, talvolta precorrendoli, i temi portanti del "secolo della violenza". La sua morte<ref>{{cita web |url=https://www.lemonde.fr/archives/article/1961/07/05/louis-ferdinand-celine-dont-la-mort-avait-ete-tenue-secrete-depuis-samedi-a-ete-inhume-au-cimetiere-de-meudon_2266220_1819218.html|titolo=Louis-Ferdinand Céline: dont la mort avait été tenue secrète depuis samedi a été inhumé au cimetière de Meudon|autore=Jacqueline Piatier|data=5 luglio 1961|lingua=FR}}</ref> fu inoltre oscurata sui giornali francesi dalla morte di un altro scrittore tra luci e ombre, celebrato in vita e vincitore del [[premio Nobel per la letteratura]], [[Ernest Hemingway]]
Il quotidiano italiano ''[[La Stampa]]'' lo ricordò con un breve articolo del 2 luglio, in cui lo scrittore fu definito «[[anarchico]] che predicò il razzismo» e liquidato come autore di libri dal "successo fugace", "pieni di [[oscenità]], [[Scetticismo filosofico|scetticismo]], odio e antisemitismo" e ormai in "squallida decadenza".<ref>[https://1.bp.blogspot.com/_0fkpRShN_Is/TQUUHmYzXRI/AAAAAAAABMk/nGBzxovyc8w/s1600/C%25C3%25A9lineStampa.JPG Immagine dell'articolo del quotidiano torinese sulla morte di Céline], 2 luglio 1961, a firma di Sandro Volta</ref>
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