Videoarte: differenze tra le versioni

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Nel 1958 [[Wolf Vostell]] realizzò ''Das schwarze Zimmer'',<ref>[http://www.medienkunstnetz.de/works/deutscher-ausblick/ Wolf Vostell, ''Das schwarze Zimmer'', 1958]</ref> una installazione che incorporava un televisore e nel [[1963]] realizzò ''6 TV Dé-coll/age''<ref>[http://www.medienkunstnetz.de/works/television-decollage/ Wolf Vostell, ''6 TV Dé-coll/age'', 1963]</ref> una installazione che incorporava 6 televisori nella [[Smolin Gallery]] di [[New York]] e realizzò il video ''Sun in your head''.
 
Possiamo identificare nella seconda metà degli anni sessanta il momento della nascita della videoarte. Nel [[1963]] [[Nam June Paik]] realizza [[Exposition of Music-Electronic Television]],<ref>[http://www.medienkunstnetz.de/exhibitions/exposition-of-music/ Nam June Paik - Wuppertal, 1963]</ref> considerato oggi il primo atto concreto di pratica della videoarte. La svolta decisiva e il riconoscimento ufficiale di questa nuova sperimentazione artistica avvenutaavvenuto nel [[1968]] con la mostra curata da [[Pontus Hulten]] al [[MOMA]] di New York ''The machine as seen at the end of the mechanical age'' che segna il passaggio dall'epoca della macchina a quella della tecnologia. In questa mostra [[Nam June Paik]] utilizza per la prima volta un primitivo [[videoregistratore]] e nello stesso anno, dall'altra parte dell'oceano, all'Institute of Contemporary Art di Londra [[Jasia Reichardt]] realizza il progetto espositivo ''Cybernetic serendipity'' insieme ad un esperto di tecnologia ed uno di [[musica]]: i visitatori vengono avvertiti che non avrebbero capito con facilità se le opere erano state realizzate da un artista o da uno scienziato. Il binomio arte e tecnologia è stato incalzante fin dall'inizio, se pensiamo che nel gennaio del [[1969]], all'Armory di New York, viene organizzata la serie di eventi ''9 evenings'' dal gruppo di artisti Eat&nbsp;– Experiments in art and technology, che ha iniziato a riunirsi già nel [[1966]].
 
=== Tecnologie della videoarte oggi ===