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{{Vedi anche|Villa Paveri Fontana}}
[[File:Collecchio Arco del Bargello.JPG|thumb|left|Arco del Bargello, ingresso di villa Paveri Fontana]]
Edificata nel 1574 sui resti del "castello di Collecchio", la villa [[architettura rinascimentale|rinascimentale]], residenza estiva del marchese di Collecchio Marcello Prati il seniore, fu probabilmente progettata dall'architetto [[Giovanni Boscoli]], che si occupò anche del restauro dell'arco del Bargello d'accesso al parco; modificata nel 1631 con la sopraelevazione della torretta, nel 1687 e nel 1703 fu internamente decorata per volere dei marchesi [[Dalla Rosa Prati]] con scenografici affreschi dai fratelli [[Ferdinando Galli da Bibbiena|Ferdinando]] e [[Francesco Galli da Bibbiena]], che ricostruirono anche la facciata in stile [[architettura barocca|barocco]] e progettarono la monumentale fontana dei Tritoni posta al centro del cortile d'ingresso; ereditata alla fine del [[XIX secolo]] dai marchesi Paveri Fontana, l'ampia tenuta, trasmessa nel [[XX secolo]] ai conti Santucci Fontanelli, comprende inoltre l'antica corte a fianco della villa, con l'ex oratorio seicentesco intitolato alla [[Vera Croce|Croce]], dal 1976 sede della corale Collecchiese "Mario Dellapina"; accanto all'arco trionfale d'accesso sorge infine l'oratorio della Madonna di Loreto, costruito intorno al 1709 per volere della marchesa Fiorita Bajardi Prati.<ref>{{cita|Gambara|pp. 301-308}}.</ref><ref>{{cita|Marcheselli|pp. 96-98}}.</ref><ref name="Cirillo, Godi 326">{{cita|Cirillo, Godi|p. 326}}.</ref>
==== Villa Soragna ====
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[[File:Villa Soragna (Collecchio) - facciata e lato sud 1 2019-06-25.jpg|thumb|Villa Soragna]]
Edificata in forme [[architettura neoclassica|neoclassiche]] dalla famiglia Tarchioni agli inizi del [[XIX secolo]], la villa, alienata nel 1900 al marchese Guido Maria Meli Lupi di Soragna, fu ristrutturata in stile [[liberty]] probabilmente dall'architetto [[Antonio Citterio (architetto)|Antonio Citterio]]; acquistata nel 1972 dal Comune di Collecchio, fu dapprima adibita a scuola elementare e, dopo un completo restauro effettuato nel 1997, a sede del centro culturale "Villa Soragna", della biblioteca comunale e di parte degli uffici comunali. Caratterizzata esternamente dal loggiato d'ingresso a sud e dall'alta torre adiacente, la struttura presenta al suo interno un salone interamente affrescato, destinato a stanza di lettura, oltre a vari ambienti utilizzati per esposizioni temporanee. Il vasto parco, intitolato all'antifascista Fortunato Nevicati, è aperto al pubblico e ospita un bar, spazi attrezzati e recinti per animali da cortile, oltre a una colonia di conigli nani in libertà.<ref>{{cita|Gambara|pp. 320-321}}.</ref><ref>{{cita web|url=http://bbcc.ibc.regione.emilia-romagna.it/pater/loadcard.do?id_card=197008&force=1|sito=bbcc.ibc.regione.emilia-romagna.it|titolo=Parco Comunale Nevicati - Collecchio|accesso=18 aprile 2016}}</ref>
==== Villa Ranza ====
Costruita nel [[XVII secolo]] dai conti Bondani, la villa fu acquistata agli inizi del [[XIX secolo]] dal conte Francesco Caimi; rivenduta nel 1809 al sacerdote Antonio Malpeli, che nel 1846 la fece decorare internamente a due studenti dell'[[Accademia di belle arti di Parma]], fu ereditata nel 1872 dal fratello Giuseppe, il quale la trasmise prima al figlio Alfredo, indi al congiunto Giuseppe e infine al nipote Alfredo Ranza e a sua sorella. Sviluppata su una pianta rettangolare, la struttura, elevata su due livelli principali fuori terra oltre al sottotetto, presenta una simmetrica facciata intonacata, caratterizzata dalla presenza di un'alta base a [[scarpa (architettura)|scarpa]] e di un balcone centrale al primo piano. All'interno l'androne passante è ornato con affreschi settecenteschi raffiguranti dodici [[telamoni]] in [[chiaroscuro]], intervallati da scene campestri caricaturali eseguite nel 1846 da Luigi Castiglioni e F. Cornazzani; sui lati estremi, i due portali d'ingresso sono affiancati dalle finte statue del [[XVIII secolo]] rappresentanti la ''Giovinezza'', la ''Vecchiaia'', ''Diogene'' e la ''Fortuna''; la [[volta a botte]] è dipinta sul contorno con una fascia ad [[archetti pensili]] a [[sesto acuto]], mentre sulla sommità sono presenti le raffigurazioni settecentesche delle divinità dell{{'}}''Aurora'' e della ''Notte''. Sui fianchi si aprono altri due ambienti ornati con affreschi ottocenteschi: l'ex cappella, dipinta in sommità con una serie di nicchie contenenti le statue di santi e personaggi biblici, e una sala, decorata con due grandi pannelli raffiguranti la ''Battaglia di Wagram'' e la ''Battaglia di Austerlitz''.<ref>{{cita|Gambara|pp. 297-299}}.</ref><ref name="Cirillo, Godi 326"/>
==== Villa del Ferlaro ====
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