Castelgomberto: differenze tra le versioni
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Negli ultimi decenni del Novecento sono stati ritrovati nelle campagne di Castelgomberto, modesti reperti e frammenti di epoca romana, poi andati dispersi. È stata fatta l'ipotesi che alcune strade attraversassero questo territorio, mettendo in comunicazione la [[Valle dell'Agno]] con il passo di [[Priabona]] a nord e con il valico della Bocca ad est.
Sotto l'altare della chiesetta di San Fermo è stata ritrovata nel 1992 una stele funeraria romana con iscrizione latina, parte di un'ara dedicata ai [[Mani (religione romana)|Mani]], sulla quale è incisa l'epigrafe<ref>L'epigrafe, tradotta in italiano, dice:
La stele era già conosciuta sul finire del 1500 ma giudicata un falso. Negli anni 30 del 1900 la stele fu riscoperta ma nuovamente giudicata un falso. Solo nel 1992 fu presa in considerazione dati i ritrovamenti nelle vicinanze della chiesa e nel territorio di Castelgomberto avvenuti negli anni precedenti. <ref>{{Cita libro|autore=Silvano Fornasa|titolo=La chiesa campestre di San Fermo}}</ref>
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Nel 1986, durante i lavori di scavo per la costruzione di un condominio nella periferia sud del capoluogo, sono venuti alla luce materiali in metallo e numerose ossa umane<ref>Le armi e gli oggetti trovati sono ora depositati nel Museo Civico "Giuseppe Zannato" di Montecchio Maggiore.</ref>, materiale che consente di ipotizzare l'esistenza di una piccola necropoli longobarda nella pianura alluvionale di Castelgomberto<ref name= Comune />.
Dai documenti rimasti relativi alla zona di Castelgomberto si ha notizia di un castello in località Chiuse, dove nel medioevo esisteva un abitato che formava una villa a sé, ma che poi finì per essere assorbito civilmente ed ecclesiasticamente nell'unica villa di Castelgomberto. Questo castello — del quale rimangono alcuni resti delle
Sull'origine del castello di Chiuse manca ogni dato anche approssimativo; la località però si trovava all'inizio di una via che nei documenti veniva chiamata strada "ungarica"<ref>Come quella che saliva alla chiesa di [[Monteviale]] dove esisteva il castello dell'omonima villa.</ref>, il che porterebbe a pensare che il toponimo facesse riferimento alle scorrerie degli [[Ungari]] nel X secolo. Se così fosse si potrebbe datare l'origine del castello di Chiuse – così come di quello di Monteviale – a tale epoca, costruiti per [[Incastellamento|incastellare]] e difendere le rispettive chiese<ref>P. Meda, ''Castelgomberto - Le sue chiese e i suoi oratori - Notizie Storiche'', Vicenza, 1935; ''Notizie storiche e leggendarie di Castelgomberto'', Vicenza, 1935.</ref>.
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