Polonia: differenze tra le versioni
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== Storia ==
{{vedi anche|Storia della Polonia|Capi di Stato della Polonia|Capi di governo della Polonia}}
{{dx|[[File:Polska 992 - 1025-es.svg|
La Polonia fu abitata inizialmente dai [[Celti]] nella [[Slesia]] e nella parte occidentale tra il [[IV secolo a.C.|IV]] e il [[I secolo a.C.]], quando comparvero anche i [[Germani]]. A partire dal [[V secolo|V]] e [[VI secolo]] d.C. entrambi i popoli vennero assorbiti dalle [[slavi occidentali|popolazioni slave occidentali]]<ref>{{Treccani|polonia|accesso=4 giugno 2015}}</ref>. Tuttavia l'antico Regno polacco cominciò a prendere una [[unità nazionale|forma unitaria]] solo nella metà del [[X secolo]], sotto la dinastia dei [[Piast]], e per la precisione sotto [[Miecislao I di Polonia|Mieszko (Miecislao I)]].
[[File:Bacciarelli - Chrobry.jpeg|
Infatti risulta che nel 966, dopo aver riunito intorno alla rocca di [[Gniezno]] una prima rudimentale comunità nazionale, qui si scelse anche la bandiera che ancora oggi è quella della Repubblica di Polonia, un'aquila d'argento (di colore bianco) su sfondo rosso. Secondo la leggenda si scelse questo tema a causa del ritrovamento di un nido di aquilotti durante i lavori di costruzione della città di Gniezno. Miecislao si convertì successivamente al cristianesimo, secondo alcuni per compiacere sua moglie, una principessa Boema, ma sicuramente anche per godere della protezione della Chiesa ed evitare la colonizzazione germanica.
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{{vedi anche|Battaglia di Grunwald}}
Sotto la dinastia Jagellone, venne accordata un'alleanza con la vicina Lituania, e l'epoca d'oro arrivò nel [[XVI secolo]] con l'unione tra i due stati ([[Unione di Lublino]], 1569), nella [[Confederazione polacco-lituana]]. La principessa italiana [[Bona Sforza|Bona Sforza D'Aragona]] nel 1518 divenne la seconda moglie del re di Polonia [[Sigismondo I di Polonia|Sigismondo I il Vecchio]], ha dato alla luce tre future regine ([[Isabella Jagellona]] - regina d'Ungheria, [[Caterina Jagellona]] - regina di Svezia, [[Anna Jagellona]] - regina di Polonia) e figlio di [[Sigismondo II Augusto|Sigismondo August]] - re di Polonia che ereditò dalla madre i due principati italiani di [[Bari]] e [[Rossano (Corigliano-Rossano)|Rossano]].
[[File:Lucas Cranach d.J. - Bildnis einer Frau, 1549 (MFA Boston).jpg|
La corte reale polacca era affascinata dalla cultura italiana, che si manifesta in molti monumenti dell'architettura rinascimentale in Polonia (cortile ad arcate del castello di [[Wawel]], edifici rinascimentali a [[Cracovia]], [[Tarnów]], [[Zamość]], ecc.).
Durante il XVI secolo, a seguito delle vittorie contro la Russia, la Confederazione riuscì ad imporsi come una delle maggiori potenze in Europa; tuttavia la scarsa centralizzazione del potere regio e la natura elettiva di questo, la portò con il tempo ad indebolirsi fino a quando non venne letteralmente spartita tra impero asburgico, impero russo e regno prussiano.
[[File:Rzeczpospolita.png|
[[File:Sigismund III of Poland-Lithuania and Sweden (Martin Kober).jpg|
I sudditi polacchi godevano di grande libertà ed esisteva un [[Camera dei deputati (Polonia)|sistema parlamentare]], anche se i benefici di quest'ultimo erano limitati alla ''[[szlachta]]'' (nobiltà). Da quel tempo i polacchi si sono dati il nome di ''Nazione della gente libera''. Nel 1655, la Polonia perse la [[seconda guerra del nord]] contro la Svezia, e ciò diede inizio al cosiddetto ''[[Diluvio (Polonia)|Potop]]'' ("diluvio"), che si concluse nel 1660 con la [[Trattato di Oliva|pace di Oliva (o Oliwa)]].
Vi furono inoltre numerose guerre contro l'[[Impero ottomano]], la [[Russia]], la [[Svezia]], la [[Transilvania]] e la [[Prussia|Prussia-Brandeburgo]] che finirono nel [[1699]].
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{{vedi anche|Guerra sovietico-polacca}}
[[File:Bij Bolszewika.jpg|
Lo scenario cambiò nel giro di un altro mese con l'offensiva sovietica; a metà di questa gli inglesi si offrirono di mediare le trattative, ma fu la [[Russia]] bolscevica a rifiutare e l'[[Armata Rossa]] fra giugno e luglio scatenò una controffensiva giungendo alle porte di Varsavia, ma poi la Polonia cambiò le sorti della guerra ancora una volta con una delle battaglie più decisive della storia, definita dai giornali dell'epoca, "[[Battaglia di Varsavia (1920)|il miracolo della Vistola]]".
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=== La seconda guerra mondiale ===
[[File:Gdynia Dworzec Morski.jpg|
La [[Seconda Repubblica di Polonia]] ebbe sin dall'inizio relazioni tese con i suoi due vicini più potenti, la [[Repubblica di Weimar|Germania]] (che rivendicava la [[Prussia Occidentale]] e [[Danzica]]) e l'[[URSS]] (che rivendicava i territori orientali, caratterizzati da una forte presenza di [[bielorussi]] ed [[ucraini]]). Sebbene fino alla metà degli [[anni 1930|anni trenta]] il capo di stato maggiore [[Józef Piłsudski]] fosse riuscito a stabilizzare i rapporti con Russia e Germania, a partire dalla sua morte la situazione iniziò a peggiorare, in particolare col [[Terzo Reich]], col rifiuto della Polonia di aderire al [[patto anticomintern]] e di concedere la costruzione di una strada extra-territoriale che collegasse la [[Città Libera di Danzica]] alla Germania passando per il cosiddetto [[corridoio polacco]].
Adirato da tale presa di posizione, [[Hitler]], che stava proseguendo la sua politica di creazione del Grande Reich, iniziò a riarmare gradualmente la Germania grazie alle miti politiche di [[appeasement]] di [[Terza Repubblica (Francia)|Francia]] ed [[Regno Unito|Inghilterra]] che rifiutarono una collaborazione con l'Unione Sovietica in chiave anti-hitleriana. All'inizio del 1939, dopo aver inglobato [[Austria]] e [[Sudeti]], progettò un attacco armato alla Polonia, e in agosto impose un [[ultimatum]] chiedendo la cessione non solo di [[Danzica]], ma anche del suo [[Corridoio di Danzica|corridoio]] come unica alternativa alla guerra; il rifiuto della Polonia, incoraggiata dalle garanzie anglo-francesi di intervento, portò all'aggressione tedesca provocando lo scoppio della [[seconda guerra mondiale]].
[[File:7TP-2.jpg|
Per giustificare agli occhi dell'opinione pubblica tedesca l'invasione della Polonia Hitler inscenò un finto attacco ad una [[Incidente di Gleiwitz|stazione radio tedesca]]. Il territorio polacco fu invaso dalle truppe del [[Terzo Reich]] e dall'[[Unione Sovietica]] e spartito fra i due stati aggressori sulla base di quanto stabilito dal [[patto Molotov-Ribbentrop]], un trattato di non aggressione con clausola segreta di spartizione della Polonia e dei [[Paesi baltici]].
{{vedi anche|Campagna di Polonia}}
Le ostilità iniziarono il 1º settembre 1939; la Polonia, per quanto stato governato da una giunta ideologicamente militarista, era completamente impreparata di fronte alla velocità e la violenza degli attacchi tedeschi, per via del fallimento nella modernizzazione dell'esercito. La situazione si aggravò quando l'[[esercito polacco]], impegnato duramente ad ovest dalla Wehrmacht fu [[Invasione sovietica della Polonia|attaccato anche da est]] dall'[[Armata Rossa]] il 17 settembre, senza alcuna [[dichiarazione di guerra]] da parte dell'[[Unione Sovietica]].
[[File:Warsaw Uprising Blyskawica.jpg|
Tutto il paese soffrì gravemente durante il periodo dell'[[Occupazione della Polonia|occupazione]] (''vedi'' anche [[Governatorato Generale]]), anche perché tra tutte le nazioni coinvolte nella guerra la Polonia perse la percentuale maggiore di cittadini: circa 5,5 milioni di persone perirono per le varie cause legate alla guerra. Lo stato maggiore polacco venne fisicamente eliminato dai sovietici nel [[massacro di Katyn']] e {{formatnum:100000}} civili polacchi furono deportati nei gulag della [[Siberia]] e degli [[Urali]]. Solo negli ultimi anni di guerra si sarebbe formato un comitato di resistenza, la cui azione più importante fu senza dubbio la [[rivolta di Varsavia]] (tra {{formatnum:150000}} e {{formatnum:225000}} vittime tra civili e partigiani) del 1944. In generale, comunque, i contributi dei soldati e dei partigiani polacchi furono ignorati a fine guerra dagli [[Alleati della seconda guerra mondiale|Alleati]], che riconobbero l'annessione della Polonia orientale all'[[URSS]]<ref name="Lowe">{{Cita libro|titolo=Il continente selvaggio|autore=Keith Lowe|editore= Laterza|anno= 2015|annooriginale=2012|capitolo= Cap. 18 La pulizia etnica dell'Ucraina e della Polonia|p=240|ISBN= 978-88-581-0515-3}}</ref>.
=== Il periodo comunista ===
[[File:Curzon line en.svg|
Dopo la guerra, le frontiere della Polonia vennero spinte ad ovest; il confine est alla [[linea Curzon]], avallando le pretese sovietiche, ed il confine ovest alla [[Confine tra la Germania e la Polonia|linea Oder-Neisse]] per circa {{M|200|ul=km}}. Dopo lo spostamento, la Polonia perse ad est {{M|188000|ul=km2}} (15 milioni di abitanti) a favore dell'Unione Sovietica e guadagnò {{M|122000|u=km²}} a spese della Germania. Lo [[Cambiamenti territoriali della Polonia dopo la seconda guerra mondiale|spostamento delle frontiere]] causò anche la migrazione verso ovest di milioni di persone, polacchi e tedeschi in fuga dai territori amputati dai rispettivi paesi ed ucraini trasportati a ripopolare le terre conquistate. La vittoria dell'Unione Sovietica portò l'ascesa di un governo comunista. Nel 1948 si ebbe una svolta verso lo [[Stalinismo]]. La [[Repubblica Popolare di Polonia]], venne ufficialmente proclamata nel 1952. Nel 1956 dopo la [[rivolta di Poznań]] {{Senza fonte|il regime divenne meno oppressivo, liberando molte persone dalle prigioni ed espandendo in parte le libertà personali}}.
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=== Il liberalismo ===
[[File:Zgromadzenie posłów i senatorów 22 grudnia 2015 01.JPG|
[[Solidarność]] per quanto combattuto dal regime, continuò le sue attività sotterraneamente e col tempo erose il dominio del [[Partito Operaio Unificato Polacco|partito comunista]]; nel 1989 venne legalmente riconosciuto dal regime e vinse le [[elezioni parlamentari in Polonia del 1989|elezioni parlamentari]] (vedi [[Rivoluzioni del 1989]]), così nel 1990 [[Lech Wałęsa]] divenne il primo presidente eletto. Vennero riconosciuti diversi diritti civili e umani, tra cui la libertà di parola ed il liberalismo. Tuttavia, il sistema politico era instabile: ci furono elezioni nel [[elezioni parlamentari in Polonia del 1991|1991]], nelle quali nessun partito ottenne più del 15% dei voti o dei seggi, e nel [[elezioni parlamentari in Polonia del 1993|1993]], in cui si affermarono l'[[Alleanza della Sinistra Democratica]] (SLD, post-comunista) e il [[Partito Popolare Polacco]] (PSL), ma senza che nessuno dei due ottenesse la maggioranza assoluta.
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Il 10 aprile 2010 il presidente [[Lech Kaczyński]], insieme alla moglie ed a gran parte della classe dirigente polacca, muore a bordo del [[Tupolev Tu-154]] in un [[Incidente del Tupolev Tu-154 dell'Aeronautica Militare Polacca del 2010|incidente aereo]] avvenuto in Russia; a lungo sono sospettati come responsabili dell'accaduto i servizi segreti russi. A giugno è eletto il suo successore, [[Bronisław Komorowski]], che ha avuto la meglio sul fratello gemello di [[Lech Kaczyński]], [[Jarosław Kaczyński|Jarosław]].
[[File:EPP Summit, 29 June, Brussels (53287183894) (cropped2).jpg|
Dal 22 settembre 2014 era in carica il [[Governo Kopacz|governo]] di [[Ewa Kopacz|Ewa Bożena Kopacz]]. Alle [[elezioni parlamentari in Polonia del 2015]] vince il [[Diritto e Giustizia|PiS]]<ref>Radoslaw Markowski, Michal Kotnarowski, Michal Wenzel, Marta Zerkowska-Balas, ''Democratic Audit of Poland 2014'', 3631656912, 9783631656914, Peter Lang, 2015.</ref>. Alla guida del nuovo governo subentra [[Beata Szydło|Beata Maria Szydło]], sostituita nel 2017 da [[Mateusz Morawiecki|Mateusz Jakub Morawiecki]], appartenente anche lui al PiS e riconfermato premier a seguito delle [[Elezioni parlamentari in Polonia del 2019|elezioni parlamentari del 2019]].
A seguito delle [[Elezioni parlamentari in Polonia del 2023|elezioni parlamentari del 2023]] la situazione politica cambia. Il [[Diritto e Giustizia|PiS]] è il partito più votato ma ciò non basta a raggiungere la maggioranza parlamentare, perdendo dopo otto anni. Il presidente Duda affida, comunque, a Morawiecki la formazione del [[Governo Morawiecki III|nuovo governo]]. Esso verrà sfiduciato dal [[Sejm]], divenendo noto nei media come "il governo delle due settimane", avendo avuto la durata di 14 giorni. Il 13 dicembre 2023, [[Donald Tusk|Donald Franciszek Tusk]], del partito [[Piattaforma Civica|PO]], diventa Presidente del Consiglio dei Ministri per la [[Governo Tusk III|terza volta]]. Tusk è la persona che per più tempo ha rivestito la carica di premier in Polonia.
[[File:President of Poland Andrzej Duda Full Resolution (cropped).jpg|
L'attuale [[Presidente della Repubblica di Polonia|Presidente della Polonia]], eletto nel [[Elezioni presidenziali in Polonia del 2015|2015]] e rieletto nel [[Elezioni presidenziali in Polonia del 2020|2020]], e appartenente al partito PiS (sebbene, durante il mandato, il presidente in carica non può essere iscritto a nessuna formazione politica), è [[Andrzej Duda|Andrzej Sebastian Duda]].
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== Geografia ==
{{vedi anche|Geografia della Polonia}}
[[File:Poland topo.jpg|
Situata nell'area di contatto tra il [[Bassopiano germanico|bassopiano tedesco]] e quello [[Bassopiano sarmatico|sarmatico]], la Polonia si affaccia a nord sul [[Mar Baltico]], e confina sempre a nord con l'[[exclave]] [[Russia|russa]] di [[Oblast' di Kaliningrad|Kaliningrad]] e la [[Lituania]], ad est con la [[Bielorussia]] e l'[[Ucraina]], a sud con la [[Repubblica Ceca]] e la [[Slovacchia]], ad ovest con la [[Germania]]<ref name=sapere>{{cita web|titolo=Polònia|sito=Sapere.it|accesso=10 febbraio 2021|url=https://www.sapere.it/enciclopedia/Polònia.html}}</ref>.
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=== Etnie ===
{{vedi anche|Polacchi}}
[[File:Poland-demography 1946-2008.png|
[[File:Ukrainians in Poland 2002.PNG|
[[File:Belarusians in Poland, 2002.png|
Nella sua storia l'attuale territorio della Polonia ha ospitato molte lingue, culture e religioni. Il risultato della [[seconda guerra mondiale]], con il quasi totale sterminio degli ebrei polacchi, la migrazione di polacchi dai territori ceduti all'[[Unione Sovietica]] verso l'area racchiusa fra la [[Linea Curzon]] e la [[Linea Oder-Neisse]] e la concomitante emigrazione di tedeschi e di ucraini
<ref name=Lowe/>, ha conferito alla Polonia una maggiore omogeneità etnica.
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== Ordinamento dello Stato ==
{{vedi anche|Politica della Polonia}}
[[File:5 Warszawa 083.jpg|
[[File:Warszawa Pałac Prezydencki 2011.jpg|
[[File:Gmach Kancelarii Prezesa Rady Ministrów kwiecień 2017.jpg|
[[File:Budynek Senatu, Warszawa.jpg|
[[File:Siège du parlement de Pologne.jpg|
La repubblica polacca è una [[repubblica parlamentare]]; la sua [[Costituzione della Repubblica di Polonia|costituzione attuale]] è adottata dal 1997.
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=== Suddivisioni amministrative ===
{{vedi anche|Voivodati della Polonia|Distretti della Polonia|Comuni della Polonia}}
[[File:POLSKA mapa woj z powiatami.png|
[[File:POLSKA mapa powiaty.png|
[[File:POLSKA mapa gminy.png|
La Polonia è suddivisa in sedici [[Voivodati della Polonia|voivodati]]:
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=== Città principali ===
{{vedi anche|Città della Polonia}}
[[File:Rynek Starego Miasta We Wroclawiu (152991773).jpeg|
[[File:West Pomeranian Voivodship Office in Szczecin, winter 2021.jpg|
[[File:Bielsko-Biała, by Silar 2010 01.JPG|
[[File:Ratusz w Nowym Sączu.jpg|
[[File:2013 Kłodzko, ratusz, 38.jpg|
[[File:Zamosc pierzeja polnocna.jpg|
Nella seguente tabella vengono elencate, in ordine decrescente per popolazione, le [[città]] della Polonia con almeno {{formatnum:100000}} abitanti nel 2006.
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==== Forze armate ====
[[File:F-16 Jastrząb (48).jpg|
[[File:Rak SMG120 MSPO24.jpg|
[[File:AHS krab.jpg|
Nella storia moderna, le forze armate polacche nascono, ufficialmente, nel 1918, con la proclamazione della repubblica di Polonia e già un anno dopo la loro creazione si trovarono in guerra contro le forze sovietiche durante la [[guerra sovietico-polacca]]. La loro però vita è breve, il [[patto Molotov-Ribbentrop]] sancì la spartizione della Polonia tra [[Germania nazista]] e [[Unione Sovietica]], spartizione che si concretizzerà nel 1939, le forze polacche furono sbaragliate; oltretutto, migliaia di ufficiali polacchi vennero uccisi poco tempo dopo l'occupazione della Polonia nel [[massacro di Katyn']]. Terminata la seconda guerra mondiale la Polonia divenne uno degli Stati del [[blocco orientale]], le forze sovietiche crearono l'[[Ludowe Wojsko Polskie|Armata Popolare di Polonia]] che ha cessato la sua esistenza con la [[Rivoluzioni del 1989|caduta del comunismo]]. A oggi le forze armate polacche sono in una fase di ri-organizzazione e di modernizzazione in base ai parametri della [[NATO]]; dal 2007 la coscrizione non è più obbligatoria.
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=== La bandiera ===
{{vedi anche|Bandiera della Polonia}}
[[File:Warsaw 2023 255.jpg|
La bandiera della Polonia è in uso sin dall'inizio del [[XX secolo]] ed è composta da due bande orizzontali di pari dimensioni: bianca quella superiore e rossa quella inferiore. Nell'insegna civile e in quella di Stato è presente lo [[Stemma della Polonia|stemma nazionale]] al centro della banda bianca. L'insegna di guerra è come queste ultime ma con l'aggiunta di una coda di rondine che porta a una proporzione di 10:21.
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=== Lo stemma ===
{{vedi anche|Stemma della Polonia}}
[[File:Herb Polski.svg|
Lo Stemma della Polonia rappresenta un'[[Aquila (araldica)|aquila]] bianca con corona, artigli e becco d'oro, su scudo [[Rosso (araldica)|rosso]].
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La Polonia ha un ampio settore [[agricoltura|agricolo]] di fattorie private, ed è il principale produttore di alimenti nell'[[Unione europea]]. Riforme strutturali negli ambiti della salute, educazione, pensioni e amministrazione di stato sono sfociate in una pressione fiscale sopra le aspettative. La Polonia guida le regioni dell'[[Europa centrale]] negli investimenti stranieri e ha bisogno di un continuo afflusso. Il [[PIL]] è cresciuto molto tra il 1993 e il 2000, mentre c'è stato un rallentamento tra 2001 e 2002. Il prospetto di una maggiore integrazione con l'Unione europea ha poi rimesso l'economia in pista, con una crescita annuale del 3,7% nel 2003, in crescita rispetto all'1,4% del 2002. Nel 2004 la crescita ha superato il 5%.
[[File:Zloty.jpg|
Tra il 2004 e il 2008 l'economia polacca ha attraversato una fase di boom economico, conclusasi con lo scoppio della [[grande recessione|crisi economica internazionale]]. Nel 2009 il PIL è notevolmente calato anche se non crollato come negli altri Paesi della cosiddetta "Nuova Europa". I copiosi fondi europei costituiscono mediamente ogni anno circa il 3,3% del PIL di Varsavia<ref>{{cita testo|url=http://www.europarussia.com/posts/1376|titolo=L'economia va. Investimenti stranieri e Fondi Ue. Una chance imperdibile per l'ammodernamento}} EuropaRussia, 30.05.2010</ref>.
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=== Fondi strutturali ===
[[File:Szczecin, Centrum Informacji Kulturalnej i Turystycznej.JPG|
La Polonia è lo stato che usufruisce maggiormente dei [[Fondi strutturali]] assegnati dall'[[Unione europea]] ogni 7 anni<ref>{{cita testo|url=https://it.finance.yahoo.com/notizie/soldi-europei-italia-butta.html|titolo=Tutti i soldi europei che l'Italia butta via|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130211091658/http://it.finance.yahoo.com/notizie/soldi-europei-italia-butta.html }}</ref>. Nel settennio 2007-2013 ha ricevuto 102 miliardi di [[euro]] che nel 2014-2020 sono diventati 106 miliardi<ref>{{cita testo|url=http://gosc.pl/doc/1450783.Budzet-UE-ile-i-na-co-dostalismy|titolo=Budżet UE: ile i na co dostaliśmy}}</ref>, nonostante la crisi economica che ha causato una diminuzione generale del budget dell'[[Unione europea]]. Questi finanziamenti hanno permesso una forte crescita rispetto agli altri stati dell'[[Unione europea]] in termini di aumento delle infrastrutture, calo della disoccupazione, aumento dell'export (soprattutto di alimentari) e aumento della manodopera<ref>{{Cita web |url=http://www.saperinvestire.it/index.php?option=com_content&task=view&id=1805&Itemid=0 |titolo=Polonia: crescita forte grazie a fondi europei, investimenti esteri e manodopera specializzata |accesso=11 febbraio 2013 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130728224913/http://www.saperinvestire.it/index.php?option=com_content&task=view&id=1805&Itemid=0 |urlmorto=sì }}</ref>.
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==== Aeroporti ====
{{vedi anche|Trasporti in Polonia|Autostrade e superstrade in Polonia|Aeroporti in Polonia}}
[[File:Poland airports 2016.svg|
Gli [[Aeroporti in Polonia|aeroporti principali della Polonia]] sono quelli di: [[Aeroporto di Varsavia-Okęcie|Varsavia-Okęcie]], [[Aeroporto di Radom-Sadków|Varsavia-Radom]] [[Aeroporto di Varsavia-Modlin|Varsavia-Modlin]], [[Aeroporto di Cracovia|Cracovia]], [[Aeroporto di Katowice|Katowice]], [[Aeroporto di Danzica|Danzica]], [[Aeroporto di Breslavia|Breslavia]], [[Aeroporto di Poznań|Poznań]], [[Aeroporto di Rzeszów|Rzeszów]], [[Aeroporto di Łódź|Łódź]], [[Aeroporto di Bydgoszcz|Bydgoszcz]], [[Aeroporto di Stettino|Stettino]] e di [[Aeroporto di Zielona Góra|Zielona Góra]].
==== Rete stradale ====
[[File:DocelowyUkladDrog.svg|
Le autostrade e superstrade in Polonia hanno un'estensione pianificata di {{M|7300|ul=km}}. Al 31 dicembre 2011 i chilometri percorribili sono {{formatnum:1865}}.
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==== Ferrovie ====
[[File:Polska-IC-EC.png|
Le ferrovie polacche adottano [[scartamento ferroviario]] standard di {{M|1435|u=mm}}, in adozione nel resto dei paesi europei.
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== Cultura ==
{{vedi anche|Cultura polacca}}
[[File:Nicolaus Copernicus. Reproduction of line engraving.jpg|
=== Pittura ===
Una delle più importanti rappresentanti del movimento artistico del XX secolo fu [[Tamara de Lempicka]], nota esponente dell'[[Art déco]].
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=== Letteratura ===
{{vedi anche|Letteratura polacca}}
[[File:Joseph Conrad-remastered to black and white.png|
Una letteratura polacca si afferma nel [[XVI secolo]] con la poetica religiosa di [[Jan Kochanowski]].
Riga 640:
=== Musica ===
[[File:Szczecin filharmonia (2).jpg|
[[File:Frederic Chopin photo.jpeg|
La Polonia è il paese natale di [[Fryderyk Chopin]] (1810-1849), il compositore più rappresentativo della nazione e notevole esponente della [[musica romantica]]: a lui è intitolato il prestigioso [[Concorso pianistico internazionale Fryderyk Chopin]] che si svolge a [[Varsavia]] ogni cinque anni. In Polonia il ''padre dell'opera polacca'' viene considerato invece [[Stanisław Moniuszko]] (1819-1872). Altri compositori importanti furono [[Henryk Wieniawski]] e, tra il XIX e il XX secolo, [[Ignacy Jan Paderewski]], [[Karol Szymanowski]], esponente della cosiddetta [[Giovane Polonia]], e il pianista, naturalizzato statunitense, [[Arthur Rubinstein]]. Di notevole importanza internazionale è anche la produzione musicale di compositori contemporanei quali [[Witold Lutosławski]], Zbgniew Preisner, [[Henryk Górecki]] e [[Krzysztof Penderecki]].
Riga 661:
==== Fisica e chimica ====
[[File:Marie Curie c1920.jpg|
Nel XX secolo si distinse l'importante figura di [[Marie Curie]], [[Premio Nobel per la fisica]], nel 1903, per i suoi studi sulle radiazioni e [[Premio Nobel per la chimica]] (assieme al marito [[Pierre Curie|Pierre]]), nel 1911, per la scoperta del [[radio (elemento chimico)|radio]] (1898) e del [[polonio]] (1902): il polonio venne battezzato così proprio in onore della Polonia, terra natale di Marie Curie. Nel 1912 venne, inoltre, coniato il termine ''[[vitamine]]'' dal chimico polacco ma naturalizzato statunitense, [[Kazimierz Funk]].
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=== Gastronomia ===
{{vedi anche|Cucina polacca}}
[[File:Bagel Bialy.JPG|
[[File:Pierogi 07-01.JPG|
[[File:Bigos polonia.jpg|
[[File:Mizeria.jpg|
La cucina polacca è molto varia ma risulta difficile definirne l'origine e la tipicità. La cucina attuale infatti è frutto dei cambiamenti storici e delle numerose invasioni, che hanno profondamente influenzato la moda culinaria ed è il risultato della reinterpretazione delle influenze delle [[Cucina (attività)|cucine]] [[Cucina russa|russa]], [[cucina tedesca|tedesca]], [[cucina francese|francese]] e [[cucina italiana|italiana]]. L'ingrediente principale è la [[patata (alimento)|patata]] ma sono molto celebri le carni di [[maiale]] affumicate e le [[Minestra|zuppe]].
Riga 723:
== Sport ==
=== Calcio ===
[[File:UEFA Euro 2012 logo.png|
Lo sport nazionale è il [[calcio (sport)|calcio]]. La [[Nazionale maschile di calcio della Polonia|nazionale polacca]] si è qualificata otto volte per la fase finale dei campionati mondiali di calcio, giungendo terza nel 1974 e nel 1982. Ha partecipato per la prima volta alla fase finale di un [[Campionato europeo di calcio|Campionato europeo]] nel [[Campionato europeo di calcio 2008|2008]] e ha ospitato, insieme all'[[Ucraina]], quelli del [[Campionato europeo di calcio 2012|2012]]. Ha conquistato inoltre la [[Medaglia olimpica|medaglia d'oro]] alle [[Calcio ai Giochi della XX Olimpiade|Olimpiadi di Monaco del 1972]] e la medaglia d'argento alle [[Calcio ai Giochi della XXI Olimpiade|Olimpiadi di Montréal del 1976]] e alle [[Calcio ai Giochi della XXV Olimpiade|Olimpiadi di Barcellona del 1992]].
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