IRI: differenze tra le versioni
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Nel complesso, con la costituzione dell'Iri il 21,49% del capitale delle società italiane esistenti al 31 dicembre 1934 era, direttamente o indirettamente, controllato dall'Istituto.<ref>Archivio Storico Iri, Sezione Finanziamenti, Relazione del consiglio di amministrazione sul bilancio al 31 dicembre 1934, citato in AA VV, ''Storia dell'Iri'' (a cura di Valerio Castronovo), Editori Laterza, Roma-Bari, 2012, vol. 1, pag. 186</ref>
=== La
[[File:Francesco Giordani.jpg|right|thumb|150px|[[Francesco Giordani (chimico)|Francesco Giordani]], il secondo presidente IRI.]]
Inizialmente era previsto che l'IRI fosse un ente provvisorio il cui scopo era limitato alla dismissione delle attività così acquisite. Ciò in effetti avvenne con alcune imprese del settore elettrico ([[Edison (azienda)|Edison]] e [[Bastogi (azienda)|Bastogi]]) e tessile<ref name=Colajanni/>, che furono cedute ai privati, ma nel 1937 il governo trasformò l'IRI in un ente pubblico permanente; in questo probabilmente influirono lo scopo di attuare l'[[Autarchia (economia)|autarchica]] propagandata dalla [[politica economica fascista]] tenere sotto controllo del governo le aziende navali ed aeronautiche, mentre era in corso la [[guerra d'Etiopia]].
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