Giovanni Gentile: differenze tra le versioni
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{{citazione|Era un omone che ispirava grande simpatia; con la pancia incontenibile, i bei capelli brizzolati sopra un faccione rosso acceso, di carnale cordialità. Tutto fuorché un filosofo: così mi apparve, benché fossi pieno di entusiasmo per i suoi ''Discorsi di religione'', freschi di lettura. Bonario, familiare (paternalista), mi fece l'impressione di un vigoroso massaro siciliano, che fonda la sua autorità sull'indiscusso ruolo di patriarca. [...]|[[Geno Pampaloni]], ''Fedele alle amicizie'', 1984<ref>Cit. di Geno Pampaloni tratta da Nicola Abbagnano, ''Ricordi di un filosofo'', a cura di Marcello Staglieno, § III, p. 26, Milano, Rizzoli, 1990.</ref>}}
=== Gli studi e la carriera accademica ===
Ottavo di dieci figli, Gentile nasce nel [[1875]] a [[Castelvetrano]], nel [[provincia di Trapani|
Dopo la [[laurea]] nel 1897, con massimo dei voti e ottenimento del diritto di pubblicazione della tesi, e un corso di perfezionamento a [[Firenze]], Gentile ottiene una cattedra in filosofia presso il [[convitto nazionale Mario Pagano]] di [[Campobasso]]. Nel 1900 si sposta al liceo Vittorio Emanuele di [[Napoli]]. Nel 1901 sposa Erminia Nudi, conosciuta a [[Campobasso]]: dal loro matrimonio nasceranno Teresa (1902), [[Federico Gentile|Federico]] (1904), i gemelli Gaetano e [[Giovanni Gentile (fisico)|Giovanni junior]] (1906), Giuseppe (1908) e Tonino (1910).
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