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== Storia ==
Le più antiche tracce umane rinvenute nella zona risalgono al [[Paleolitico]], ma i primi insediamenti sorsero probabilmente durante l'[[età del bronzo]], quando i [[Terramaricoli]] edificarono due villaggi palafitticoli<ref name="Marcheselli 10">{{cita|Marcheselli|p. 10}}.</ref><ref name="Dall'Aglio 392">{{cita|Dall'Aglio|p. 392}}.</ref> al Torrazzo di [[Madregolo]] e sul Poggio di Collecchio.<ref>{{cita web|url=http://www.museidelcibo.it/page.asp?IDCategoria=315&IDSezione=1232|titolo=Collecchio e la sua terra|accesso=22 gennaio 2017|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170202023832/http://www.museidelcibo.it/page.asp?IDCategoria=315&IDSezione=1232|dataarchivio=2 febbraio 2017}}</ref>
In epoca [[storia romana|romana]] si sviluppò, forse nella zona del Poggio, il centro di ''Sustrina'' o ''Sustizia'',<ref name="Marcheselli 10"/><ref name="Dall'Aglio 392"/> importante per la collocazione lungo la prosecuzione della [[via Clodia Nova|
Dopo la [[caduta dell'Impero romano d'Occidente]], nella zona i [[Longobardi]] fondarono alcuni piccoli centri abitati, come testimoniato dal rinvenimento di alcune sepolture.<ref name="Marcheselli 104"/>
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Già in epoca [[Alto Medioevo|altomedievale]] la vicinanza con la [[via Francigena]], percorsa dai [[pellegrinaggio|pellegrini]] diretti dal [[Nord Europa]] alla città di [[Roma]], favorì l'edificazione della [[Chiesa di San Martino (Collecchio, Madregolo)|pieve di San Martino]] a ''[[Madregolo|Mecritulus]]'' e di [[Pieve di San Prospero (Collecchio)|quella di San Prospero]] a ''Colliculum'' (col significato di "piccolo colle"), oltre alla costruzione di numerosi [[xenodochio|xenodochi]] per viandanti.<ref name="Marcheselli 104"/>
Tuttavia, il primo documento<ref group="N">Si tratta di una pergamena conservata all'[[Archivio di Stato di Parma]]. Vedi {{cita web|url=http://www.urbanistica.unipr.it/?option=com_content&task=view&id=146|titolo=Nuova città di Collecchio|accesso=22 gennaio 2017}}</ref> che attesti l'esistenza di un nucleo abitato risale al 929, quando il territorio dipendeva direttamente dall'[[vescovo di Parma|autorità episcopale di Parma]]
Il 5 aprile 989 l'[[imperatore del Sacro Romano Impero]] [[Ottone III di Sassonia]] confermò i diritti su ''Coliclo'' e su numerose altre terre del [[provincia di Parma|Parmense]] al vescovo Sigefredo II, che nel 995 donò al [[capitolo della Cattedrale di Parma]] la ''curte'' collecchiese, insieme a molte altre.<ref name="Dall'Aglio 392"/><ref>{{cita|Affò, 1792|p. 370}}.</ref>
Fu forse costruito nell'[[XI secolo]] il castello di Collecchio, che, più che un maniero nel senso del termine, era probabilmente un palazzo comitale fortificato; l'edificio, che sorgeva sul luogo dell'odierna [[villa Paveri Fontana]],<ref name="Marcheselli 10"/> fu menzionato in un documento del 1073, in cui il vescovo Everardo confermò alla badessa Berta del [[monastero di San Paolo (Parma)|monastero di San Paolo]] la proprietà di alcuni beni nella corte di Collecchio.<ref>{{cita|Affò, 1793|p. 93}}.</ref>▼
La località fu menzionata anche nel 1028, nell'atto di vendita di numerose terre del Parmense da parte di Ildegarda, figlia di Oddone il Salico, alla [[Chiesa di San Pietro (Parma, capoluogo)|chiesa di San Pietro]] di [[Parma]], e nel 1068, nella donazione di un cospicuo numero di beni effettuata da Itta al capitolo della Cattedrale di Parma.<ref name="Dall'Aglio 392"/>
Nel 1195 l'[[imperatore del Sacro Romano Impero]] [[Enrico VI di Svevia]] confermò al vescovo [[Obizzo Fieschi]] il possesso del feudo; tuttavia, anche il Comune di Parma vantava diritti sul luogo e un accordo fu raggiunto solo nel 1221,<ref name="Marcheselli 10"/> in seguito all'intervento del [[papa Onorio III]], che assegnò al vescovo di Parma il potere su Collecchio, [[Colorno]], [[Poviglio]], [[Gualtieri]], [[Montecchio Emilia|Montecchio]], [[Castrignano (Langhirano)|Castrignano]], [[Corniglio]], [[Rigosa]], [[Vallisnera]], [[Berceto]], [[Terenzo]], Pietrabalza, [[Pietramogolana]], [[Corniana]] e [[Bardone]].<ref>{{cita|Affò, 1793|p. 102}}.</ref>▼
▲Fu forse costruito nell'[[XI secolo]] il castello di Collecchio, che, più che un maniero nel senso del termine, era probabilmente un palazzo comitale fortificato; l'edificio,
Nel 1303 i [[Rossi di Parma|Rossi]], da tempo proprietari di numerose terre nella zona di Collecchio, si rifugiarono in seguito alla loro cacciata da Parma nel loro [[castello di Mancapane (Collecchio)|castello di Mancapane]], che probabilmente sorgeva sul Poggio; due anni dopo [[Giberto III da Correggio]] attaccò il maniero; durante gli aspri scontri, l'edificio fu distrutto, ma anche l'adiacente borgo di Collecchio fu devastato.<ref name="Marcheselli 10"/>▼
▲Nel 1195 l'[[imperatore del Sacro Romano Impero]] [[Enrico VI di Svevia]] confermò al vescovo [[Obizzo Fieschi]] il possesso del feudo e lo stesso fece [[Ottone IV di Brunswick]] nel 1210; tuttavia, anche il Comune di Parma vantava diritti sul luogo e un accordo fu raggiunto solo nel 1221,<ref name="Marcheselli 10"/><ref>{{cita|Dall'Aglio|pp. 392-393}}.</ref><ref name="Capacchi 258">{{cita|Capacchi|p. 258}}.</ref> in seguito all'intervento del [[papa Onorio III]], che assegnò al vescovo di Parma il potere su Collecchio, [[Colorno]], [[Poviglio]], [[Gualtieri]], [[Montecchio Emilia|Montecchio]], [[Castrignano (Langhirano)|Castrignano]], [[Corniglio]], [[Rigosa]], [[Vallisnera]], [[Berceto]], [[Terenzo]], Pietrabalza, [[Pietramogolana]], [[Corniana]] e [[Bardone]].<ref>{{cita|Affò, 1793|p. 102}}.</ref>
Sorte analoga toccò nel 1325 al castello vescovile, che fu attaccato e raso al suolo dalle truppe dei [[Pallavicino]] alleate del [[signore di Milano]] [[Azzone Visconti]]; nel 1335 i parmigiani lo ricostruirono, ma l'anno successivo gli [[Scaligeri]] lo assaltarono e lo distrussero nuovamente.<ref name="Marcheselli 10"/>▼
▲Nel 1303 i [[Rossi di Parma|Rossi]], da tempo proprietari di numerose terre nella zona di Collecchio, si rifugiarono in seguito alla loro cacciata da Parma nel loro [[castello di Mancapane (Collecchio)|castello di Mancapane]],
Il borgo di Collecchio, dipendente dal Comune di Parma, subì nel 1417 le scorrerie di [[Alberico II da Barbiano]]; per questo gli abitanti nel 1428 edificarono una bastia difensiva, ma il podestà di Parma Rolando Lampugnani la fece demolire per evitare che potesse cadere in mani nemiche.<ref name="Marcheselli 10"/> Nel 1449 la località fu interessata ancora da scontri tra [[Jacopo Piccinino]], che, alleato dai parmigiani, si asserragliò a Collecchio, e [[Pier Maria II de' Rossi]], che, alleato di [[Francesco Sforza]], si stanziò nel [[castello di Felino]].<ref name="Marcheselli 11">{{cita|Marcheselli|p. 11}}.</ref>▼
▲Sorte analoga toccò nel 1325 al castello vescovile, che fu attaccato e raso al suolo dalle truppe dei [[Pallavicino]] alleate del [[signore di Milano]] [[Azzone Visconti]]; nel 1335 i parmigiani lo ricostruirono, ma l'anno successivo gli [[Scaligeri]] lo assaltarono e lo distrussero nuovamente.<ref name="Marcheselli 10"/><ref name="Capacchi 258"/><ref name="Dall'Aglio 393"/>
Tornato nelle mani dei parmigiani, il feudo nel 1513 fu occupato dalla contessa [[Sanvitale]] di [[Sala Baganza]],<ref>{{cita|GuidaPiù|p. 7}}.</ref> ma nel 1522 il conte Girolamo lo rivendette al Comune di Parma.<ref name="Marcheselli 11"/>▼
▲Il borgo di Collecchio, dipendente dal Comune di Parma, subì nel 1417 le scorrerie di [[Alberico II da Barbiano]]; per questo gli abitanti nel 1428 edificarono una bastia difensiva, ma il podestà di Parma Rolando Lampugnani la fece demolire per evitare che potesse cadere in mani nemiche.<ref name="Marcheselli 10"/><ref name="Capacchi 258"/><ref name="Dall'Aglio 393"/> Nel 1449 la località fu interessata ancora da scontri tra [[Jacopo Piccinino]], che, alleato dai parmigiani, si asserragliò a Collecchio, e [[Pier Maria II de' Rossi]], che, alleato di [[Francesco Sforza]], si stanziò nel [[castello di Felino]].<ref name="Marcheselli 11">{{cita|Marcheselli|p. 11}}.</ref>
Nei decenni seguenti i marchesi Prati, poi [[Dalla Rosa Prati]], iniziarono ad acquistare terre ed edifici a Collecchio, ove nel 1574 fecero costruire, sui resti del palazzo comitale, la loro villa estiva; si occuparono anche, in nome dei [[Farnese]], di incarichi amministrativi sia in città che nel borgo.<ref>{{cita|Marcheselli|p. 107}}.</ref> Nel 1777 furono insigniti da parte del [[duchi di Parma|duca]] [[Ferdinando I di Parma|Ferdinando di Borbone]] dei diritti feudali su Collecchio, [[Collecchiello]] e Madregolo, che mantennero fino alla loro abolizione sancita da [[Napoleone]] nel 1805.<ref name="Marcheselli 11"/>▼
▲Tornato nelle mani dei parmigiani, il feudo nel 1513 fu occupato dalla contessa [[Sanvitale]] di [[Sala Baganza]],<ref>{{cita|GuidaPiù|p. 7}}.</ref><ref name="Dall'Aglio 393"/> ma nel 1522 il conte Girolamo lo rivendette al Comune di Parma.<ref name="Marcheselli 11"/><ref name="Dall'Aglio 393"/>
L'anno seguente Collecchio divenne sede di Comune (o ''mairie''), comprendente anche le frazioni di Collecchiello, Madregolo e [[Corte di Giarola|Giarola]]; [[Gaiano]], appartenente a Sala Baganza, e [[Ozzano Taro]], appartenente a Fornovo di Taro, furono aggregate dopo l'[[Unità d'Italia]];<ref>{{cita|Marcheselli|p. 108}}.</ref> [[San Martino Sinzano]], comune autonomo istituito per decreto napoleonico, fu annesso nel 1866, perdendo parte del territorio a vantaggio dei comuni limitrofi di Parma e [[San Pancrazio Parmense]].<ref>{{Cita web|url=http://www.elesh.it/storiacomuni/storia_comune.asp?istat=034808|titolo=Storia dei Comuni|accesso=23 gennaio 2017}}</ref>▼
▲Nei decenni seguenti i marchesi Prati, poi [[Dalla Rosa Prati]], iniziarono ad acquistare terre ed edifici a Collecchio, ove nel 1574 fecero costruire, sui resti del palazzo comitale, la loro villa estiva; si occuparono anche, in nome dei [[Farnese]], di incarichi amministrativi sia in città che nel borgo.<ref>{{cita|Marcheselli|p. 107}}.</ref> Nel 1777 furono insigniti da parte del [[duchi di Parma|duca]] [[Ferdinando I di Parma|Ferdinando di Borbone]] dei diritti feudali su Collecchio, [[Collecchiello]] e Madregolo, che mantennero fino alla loro abolizione sancita da [[Napoleone]] nel 1805.<ref name="Marcheselli 11"/><ref name="Dall'Aglio 393"/>
▲L'anno seguente Collecchio divenne sede di Comune (o ''mairie''), comprendente anche le frazioni di Collecchiello, Madregolo e [[Corte di Giarola|Giarola]]
Durante la [[seconda guerra mondiale]], nel 1944 Collecchio subì in più occasioni le incursioni degli aerei [[Alleati della seconda guerra mondiale|alleati]], che causarono molteplici vittime; oltre al centro abitato, nel mese di luglio di quell'anno fu colpita la polveriera che sorgeva nei pressi di [[Pontescodogna]].<ref>{{Cita web|url=http://www.istitutostoricoparma.it/occupazione_militare/bombardamenti.html|titolo=I bombardamenti|accesso=23 gennaio 2017|dataarchivio=6 aprile 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160406131234/http://www.istitutostoricoparma.it/occupazione_militare/bombardamenti.html|urlmorto=sì}}</ref> Il paese fu liberato il 27 aprile 1945 grazie all'azione dei soldati dell'esercito brasiliano.<ref>{{Cita web|url=http://www.parmadaily.it/82115/I_Brasiliani_liberano_Collecchio/|titolo=I Brasiliani liberano Collecchio|accesso=23 gennaio 2017}}</ref>
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== Economia ==
Il comune divenne sede già alla fine del [[XIX secolo]] di numerose industrie appartenenti al settore agro-alimentare, favorite dalla creazione della [[ferrovia Pontremolese]], attiva tra Parma e Collecchio dal 1882; mentre molte delle più piccole furono successivamente chiuse, sono ancora presenti nel territorio, oltre ad altre di dimensioni più modeste, la [[Parmalat]] e la Rodolfi Mansueto S.p.A.<ref>{{cita|Marcheselli|p. 116}}.</ref>
Presso la [[stazione di Collecchio]] è ambientato il [[racconto]] [[noir]] ''[[Racconti neri (raccolta di racconti)#Un treno per l'inferno|Un treno per l'inferno]]'' di [[Giorgio Scerbanenco]].▼
A Collecchio, presso [[Villa Paveri Fontana]], sono state girate all'inizio degli anni Sessanta alcune scene del film ''[[La parmigiana]]'' di [[Antonio Pietrangeli]].<ref>{{Cita pubblicazione|titolo=La parmigiana (1963) - IMDb|accesso=2021-10-09|url=http://www.imdb.com/title/tt0122207/locations}}</ref>▼
La frazione di [[Ozzano Taro]] ha ospitato alcune delle scene del film ''[[Fai bei sogni (film)|
Sulle rive del Lago della Svizzera nei [[Parco naturale regionale dei Boschi di Carrega|Boschi di Carrega]] è stato girato il videoclip musicale di ''Persi nel telefono'', canzone del gruppo indipendente italiano [[Tre Allegri Ragazzi Morti|Tre allegri ragazzi morti]] (alla quale ha anche partecipato [[Jovanotti]]). Il video è stato realizzato dal regista parmense [[Stefano Poletti]] con una particolare strumentazione che permette di catturare a 360° tutta la scena ripresa.<ref>{{Cita pubblicazione|titolo=Tre allegri ragazzi morti - Persi nel telefono (Official 360° Music Video)|lingua=it-IT|accesso=2021-10-09|url=https://www.youtube.com/watch?v=WwRvfI3xLfE}}</ref>▼
== Infrastrutture e trasporti ==
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A Collecchio si svolgono annualmente due prove per ciclisti della categoria Elite/Under-23, la [[Coppa Collecchio]] (prima edizione nel 1929) e il [[Trofeo Edil C]] (prima edizione nel 1997), entrambe organizzate dal G.S. Virtus Collecchio.<ref>{{cita web|url=http://www.gsvirtuscollecchio.com/|titolo=G.S. Virtus Collecchio|accesso=15 gennaio 2023}}</ref>
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=== Esplicative ===
<references group=N/>
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▲Presso la [[stazione di Collecchio]] è ambientato il [[racconto]] [[noir]] ''[[Racconti neri (raccolta di racconti)#Un treno per l'inferno|Un treno per l'inferno]]'' di [[Giorgio Scerbanenco]].
▲=== Cinema ===
▲A Collecchio, presso [[Villa Paveri Fontana]], sono state girate all'inizio degli anni Sessanta alcune scene del film ''[[La parmigiana]]'' di [[Antonio Pietrangeli]].<ref>{{Cita pubblicazione|titolo=La parmigiana (1963) - IMDb|accesso=2021-10-09|url=http://www.imdb.com/title/tt0122207/locations}}</ref>
▲La frazione di [[Ozzano Taro]] ha ospitato alcune delle scene del film [[Fai bei sogni (film)|''Fai bei sogni'']] di [[Marco Bellocchio]]. Il regista piacentino ha deciso di ambientare nelle colline ozzanesi (nello specifico presso l'azienda vinicola Monte delle Vigne) la sequenza della festa di Elisa ([[Bérénice Bejo]]).<ref>{{Cita web|url=https://www.davinotti.com/forum/___location-verificate/fai-bei-sogni-2016/50039506|accesso=2021-10-09}}</ref>
▲=== Musica ===
▲Sulle rive del Lago della Svizzera nei [[Parco naturale regionale dei Boschi di Carrega|Boschi di Carrega]] è stato girato il videoclip musicale di ''Persi nel telefono'', canzone del gruppo indipendente italiano [[Tre Allegri Ragazzi Morti|Tre allegri ragazzi morti]] (alla quale ha anche partecipato [[Jovanotti]]). Il video è stato realizzato dal regista parmense [[Stefano Poletti]] con una particolare strumentazione che permette di catturare a 360° tutta la scena ripresa.<ref>{{Cita pubblicazione|titolo=Tre allegri ragazzi morti - Persi nel telefono (Official 360° Music Video)|lingua=it-IT|accesso=2021-10-09|url=https://www.youtube.com/watch?v=WwRvfI3xLfE}}</ref>
▲== Note ==
<references/>
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* {{cita libro|autore=[[Guglielmo Capacchi]]|titolo=Dizionario Italiano-Parmigiano|volume=Tomo II M-Z|editore=Artegrafica Silva|città=Parma|cid=Capacchi}}
* {{cita libro|autore=Giuseppe Cirillo, Giovanni Godi|titolo=Guida artistica del Parmense|volume=II volume|città=Parma|anno=1986|editore=Artegrafica Silva|cid=Cirillo, Godi}}
* {{cita libro|autore=Italo Dall'Aglio|titolo=La Diocesi di Parma|volume=I Volume|città=Parma|anno=1966|editore=Scuola Tipografica Benedettina|cid=Dall'Aglio}}
* {{cita libro|autore=[[Lodovico Gambara]]|titolo=Le ville Parmensi|città=Parma|anno=1966|editore=La Nazionale Tipografia|cid=Gambara}}
* {{cita libro|autore=[[Tiziano Marcheselli]]|titolo=Collecchio di una volta|città=Parma|anno=2008|editore=Gazzetta di Parma Editore|cid=Marcheselli}}
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