Frankenstein o il moderno Prometeo: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Fpittui (discussione | contributi)
Nessun oggetto della modifica
Riga 138:
=== Interpretazione politico civile ===
Il fatto che la creatura sia senza nome e che sia comunque priva di individualità può farla apparire, in un'ottica [[marxismo|marxista]], come il simbolo dell'emergente [[proletariato]] industriale. Fatto sta che i ''[[Tories]]'' radicali sfruttarono il mito letterario di Mary Shelley come strumento di [[propaganda]] contro le tendenze [[ateismo|ateiste]] e rivoluzionarie del tempo, ad esempio dichiarando che uno Stato senza una religione è come un corpo umano senz'anima. Del resto i conservatori avevano preso a modello la figura del mostro, paragonata all'insurrezione sin dai tempi della [[rivoluzione francese]]; Burke era stato uno dei primi a farlo.
Per comprendere la rivoluzione e il successivo periodo napoleonico, Mary e Percy Shelley non rimasero chiusi negli ambienti radicali a cui erano abituati, ma lessero anche opere conservatrici e anti giacobine come quelle di Burke, pervase dal senso di minaccia maligna legato alla Rivoluzione. Tuttavia, come ricorda Nadia Fusini: «Ma tale operazione metaforica non risolve comunque la questione, e la domanda resta: chi ha creato le condizioni spettrali? Non sarà che si è minacciati dal mostro che noi stessi abbiamo creato? […] Figlia di genitori illustri, […] amante e poi moglie di Shelley, fanciulla istruita […] Mary è una giovane donna radicale, cresciuta nell'adorazione della madre morta, intellettuale ed eroica sostenitrice dell'idea di uguaglianza e libertà; e nel culto di un padre che è simbolo vivente della difesa dei diritti umani dei più deboli. È per istinto radicale. […] A lei è chiaro che se l'operaio si ribella, è perché le condizioni della sua esistenza sono troppo dure, perché qualcuno non lo tratta bene, con giustizia, con coscienza, come si dovrebbe sempre trattare un uomo. […] Se Mary riprende l'immagine del 'mostro' - addebitata, ripeto, alla folla rivoluzionaria parigina, come alle masse operaie - è per rovesciarla»<ref>{{Cita libro|autore=Mary Shelley|curatore=Nadia Fusini|titolo=Frankenstein|anno=2011 e 2016|editore=Einaudi|città=Torino|pp=XV-XVI|capitolo=Introduzione}}</ref>.
 
== Confronto tra le edizioni ==