Comunità ebraica di Napoli: differenze tra le versioni

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"Giudecca" o Quartiere Ebraico: Esisteva un'area della città che era tradizionalmente associata alla comunità ebraica, una sorta di "ghetto" o "giudecca". Alcune fonti storiche indicano che gli ebrei erano allocati nella zona della Maddalena, corrispondente all'attuale Via Guglielmo Marconi. È stato recentemente proposto di ripristinare l'antica denominazione di questa strada, "Vi degli Ebrei", per onorare la memoria della comunità ebraica, in quanto il cambio di nome avvenne nel 1939 a seguito delle leggi razziali. Si dice che la Chiesa della Visitazione (già Santa Maria a Castellone), presumibilmente intorno al 1500, fosse un luogo di culto ebraico, suggerendo un insediamento ebraico in quella zona.
Convertiti al Cristianesimo: Nel 1294, sotto la pressione conversionistica della Corte e degli Ordini Mendicanti, 34 ebrei di Sessa Aurunca ricevettero il battesimo e furono esentati dal pagamento delle tasse. Questo era un fenomeno comune in molte comunità ebraiche dell'epoca.
Espulsione: La presenza ebraica a Sessa, come in gran parte del Regno di Napoli, cessò drasticamente con l'espulsione degli #ebrei voluta da Carlo V nel 1539. Questo editto costrinse gli ebrei a lasciare il regno o a convertirsi al cristianesimo.
Nato a Firenze a metà del Quattrocento da una famiglia ebraica, l’orafo Salomone da Sessa si trasferì a Ferrara, dove i suoi raffinati gioielli e le sue spade riccamente decorate erano ritenute di altissimo pregio dalle donne e dagli uomini di potere allora più importanti in Italia.