== La sua storia nei media ==
La sua storia di Germano Nicolini è stata ripresa più volte in ambito musicale. Il [[Consorzio Suonatori Indipendenti]] lo cita in ''Linea Gotica'', canzone presente nell'[[Linea Gotica (album)|album omonimo]] e nella quale viene nominato anche un altro personaggio simbolo della lotta antifascista, [[Giuseppe Dossetti]].<ref name=ondarock/> I [[Modena City Ramblers]] gli hanno dedicato la canzone ''Al Dievel'',<ref>{{Cita web |url = https://www.antiwarsongs.org/canzone.php?lang=it&id=3423|titolo = Al Dievel (La marcia del Diavolo)|accesso = 25 ottobre 2016|sito=antiwarsongs.org}}</ref> che compare in una prima versione nell'album ''[[La grande famiglia (album)|La grande famiglia]]'' e in una seconda versione modificata, contenuta nell'album ''[[Appunti partigiani]]'', in cui interviene come voce narrante lo stesso Nicolini, che corregge una frase non veritieria presente nella canzone originale<ref name=ngv/>. A quest'ultimo disco è allegato un testo di [[Luciano Ligabue]], ancheconcittadino luidi proveniente da [[Correggio (Italia)|Correggio]]Nicolini, intitolato ''Il diavolo''.<ref name=vanityfair/>
Nicolini compare inoltre nel documentario ''Partigiani'' (1997) di [[Davide Ferrario (regista)|Davide Ferrario]] e [[Guido Chiesa]], dove sono state raccolte le testimonianze sulla guerra partigiana. La vicenda giudiziaria di Germano Nicolini viene raccontata da Davide Ferrario e [[Daniele Vicari]] nel documentario ''Comunisti'' del 1998. Sempre alla vicenda della morte di don [[Umberto Pessina]] è stata dedicata, all'epoca della riapertura del caso giudiziario, una puntata della trasmissione televisiva ''[[Telefono giallo]]'' di [[Corrado Augias]].<ref name=falsoteste/>
Nel 2011 compare un suo contributo nel libro di [[Luciana Castellina]] dal titolo "Ribelliamoci" assieme ad altri co-autori tra i quali don [[Andrea Gallo]], [[Margherita Hack]], Gianfranco Mascia, Tino Tellini, [[Marco Travaglio]] ed [[Enrico Vaime]].<ref>{{Cita libro|autore=Luciana Castellina|titolo=Ribelliamoci|anno=2011|editore=Aliberti editore|pp=66-68}}</ref>
Negli ultimi anni Nicolini si è dedicato ada incontrare giovani provenienti da diverse regioni italiane, sia in eventi organizzati in ambito scolastico o associativo, sia ricevendoli al proprioa domicilio. I temi principalmente affrontati sonoerano la Resistenza, la sua storia e i suoi valori, la [[Costituzione della Repubblica Italiana|Costituzione italiana]] e la difesa dei suoi principi fondanti, i valori etici e sociali delle comunità aperte, il ruolo fondamentale della politica e dei partiti nella convivenza civile e democratica. Due sono in particolare le testimonianze materiali di questo impegno: il libro-intervista ''Noi sognavamo un mondo diverso'' (2012), scritto con lo storico Massimo Storchi, e il video-testimonianza ''Non camminiamo da soli'' (2015). A Germano Nicolini è dedicata la prima intervista nel libro ''Noi partigiani'' di [[Gad Lerner]], edito da Feltrinelli nel febbraio 2020.
Anche dopo la sua morte numerose opere hanno continuato ad alimentare la memoria deldell'eroe Comandante Diavolopartigiano con una narrazione storica a volte in parte romanzata, ma sempre ispirata a fatti realmente accaduti. Nel libro "''Una bella resistenza''" di Daniele Aristarco al Comandante Diavolo viene dedicato un capitolo dal titolo omonimo. <ref>{{Cita libro|autore=Daniele Aristarco|titolo=Una bella resistenza|data=2023|editore=Mondadori|pp=102-126}}</ref>
Allo stesso modo i Modena City Rambles nel libro "''Nati per la libertà''" lo inseriscono Diavolo tra i protagonisti del racconto "''Una cena da re''", ispirato ada un episodio realmente accaduto didavvero durante un incontro conviviale con il cosiddetto "Re di Maggio" [[Umberto II]], luogotenente del Regno, in visita a Correggio. <ref>{{Cita libro|autore=Modena City Rambles|titolo=Nati per la libertà|anno=2025|editore=La nave di Teseo|p=200-216}}</ref> Infine la vita del comandante Diavolopartigiano ha ispirato un ''graphic novel'' dal titolo "''Ne è valsa la pena"'' contenente oltre al fumetto numerosi elementi iconografici e la prefazione di [[Walter Veltroni]]. <ref>{{Cita libro|autore=M. Aldrighi|autore2=C. Galli|autore3=A Bugiù|titolo=Ne è valsa la pena|anno=2023|editore=Ottocervo}}</ref>
== Onorificenze ==
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