Striscia di Gaza: differenze tra le versioni
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<noinclude>{{Protetta}}</noinclude>
{{F|storia contemporanea|aprile 2025}}
{{Coord|31|25|N|34|20|E|display=title}}
{{Territorio conteso
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Rivendicata dai palestinesi nel 1994, assieme alla [[Cisgiordania]] e a [[Gerusalemme Est]], come parte dello [[Stato di Palestina]] nella regione storico-geografica della [[Palestina]], è passata gradualmente sotto il controllo politico-amministrativo dell'[[Autorità Nazionale Palestinese]], completato con il [[Piano di disimpegno unilaterale israeliano|ritiro dei militari e dei coloni israeliani degli insediamenti nel 2005]].
Dal 2007 è però di fatto governata direttamente da [[Hamas]] in seguito alle [[Elezioni legislative in Palestina del 2006|elezioni legislative del 2006]] e alla [[Battaglia di Gaza (2007)|battaglia di Gaza del 2007]] tra [[Fatah]] e [[Hamas]]. Le [[Organizzazione delle Nazioni Unite|Nazioni Unite]], le organizzazioni internazionali per i diritti umani e la maggioranza dei governi considerano il territorio ancora [[Territorio occupato|occupato]] da Israele, che mantiene sulla striscia un [[Blocco della Striscia di Gaza|blocco]] insieme all'Egitto. La [[Corte internazionale di giustizia|Corte Internazionale di Giustizia]] dell'ONU ha stabilito che il territorio di Gaza è occupato illegalmente dal 1967<ref>{{Cita web|lingua=it
La Striscia di Gaza rimane quindi al centro del [[Conflitto arabo-israeliano|conflitto israelo-palestinese]], e di ripetute [[Conflitto Israele-Striscia di Gaza|guerre tra Israele e Gaza]] scoppiate negli ultimi anni ([[Operazione Piombo fuso|2008]], [[Operazione Margine di protezione|2014]], [[Guerra di Gaza|2023]]).
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Dichiarando di voler ripristinare la sicurezza di zone dello Stato di Israele, minacciate dai lanci di razzi di [[Hamas]], il 27 dicembre [[2008]] i vertici politici israeliani hanno lanciato l'[[operazione Piombo fuso]] contro la striscia, con bombardamenti aerei mirati a colpire le postazioni di lancio dei razzi artigianali [[Qassam]]. Secondo fonti israeliane e filo-israeliane i militanti di [[Hamas]], posizionavano tali rampe in prossimità di scuole, abitazioni civili (nonostante l'opposizione dei proprietari delle abitazioni stesse), ospedali<ref name=autogenerato1>{{Cita web|url=http://www.corriere.it/esteri/09_gennaio_21/denuncia_hamas_cremonesi_ac41c6f4-e802-11dd-833f-00144f02aabc.shtml|titolo=Così i ragazzini di Hamas ci hanno utilizzato come bersagli|autore=Lorenzo Cremonesi|editore=[[Corriere della Sera]]|data=21 gennaio 2009|accesso=22 gennaio 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170205135036/http://www.corriere.it/esteri/09_gennaio_21/denuncia_hamas_cremonesi_ac41c6f4-e802-11dd-833f-00144f02aabc.shtml|urlmorto=no}}</ref>, sedi televisive<ref>{{Cita web|url=http://www.haaretz.com/hasen/spages/1057129.html|titolo=Gaza reporter caught on tape confirming Hamas fired rockets near TV offices|autore=Yoav Stern|editore=[[Haaretz]]|data=20 gennaio 2009|accesso=22 gennaio 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090416105257/http://haaretz.com/hasen/spages/1057129.html|urlmorto=no}}</ref>.
Nonostante la dichiarata intenzione di colpire postazioni di lancio, sedi governative ed altri obiettivi militari, il numero di vittime fra i civili palestinesi è stato alto, anche per via dell'assenza di adeguati rifugi per la popolazione della striscia e per l'elevata densità di popolazione della stessa. Secondo le stime del ministero della salute palestinese, riprese dall'ONU<ref>{{Cita testo|lingua=en|url=http://www.ochaopt.org/documents/ocha_opt_gaza_humanitarian_situation_report_2009_02_02_english.pdf|titolo=Field update on gaza from the humanitarian coordinator|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161225175621/http://www.ochaopt.org/documents/ocha_opt_gaza_humanitarian_situation_report_2009_02_02_english.pdf
L'[[Unione europea]], il 15 gennaio 2009, ha approvato una risoluzione in cui viene chiesto il ritiro delle truppe israeliane e l'apertura dei valichi di frontiera per permettere il passaggio degli aiuti umanitari<ref>{{cita testo|url=https://www.europarl.europa.eu/news/expert/infopress_page/030-46100-012-01-03-903-20090113IPR46099-12-01-2009-2009-true/default_it.htm|titolo=Gaza: cessate il fuoco immediato e ripresa dei negoziati|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090126150509/http://www.europarl.europa.eu/news/expert/infopress_page/030-46100-012-01-03-903-20090113IPR46099-12-01-2009-2009-true/default_it.htm }}</ref>.
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== Controversia sullo status giuridico ==
Ai sensi del [[diritto internazionale]], vi sono alcune leggi che disciplinano l'occupazione militare, comprese le convenzioni dell'Aja del 1899 e 1907 e la quarta [[convenzione di Ginevra]].<ref>{{cita testo|titolo=Occupation and international humanitarian law: questions and answers|url=http://www.icrc.org/web/eng/siteeng0.nsf/html/634KFC|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090123155250/http://www.icrc.org/web/eng/siteeng0.nsf/html/634KFC}}, [[International Committee of the Red Cross]], 2004.</ref> Israele afferma che Gaza non è più [[territorio occupato]], nella misura in cui Israele non esercita un controllo effettivo o ha l'autorità su qualche proprietà o istituzione nella striscia di Gaza.<ref name="Gold">Dore Gold, {{cita testo|titolo=JCPA Legal Acrobatics: The Palestinian Claim that Gaza is Still "Occupied" Even After Israel Withdraws|url=http://www.jcpa.org/brief/brief005-3.htm|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100621082606/http://jcpa.org/brief/brief005-3.htm}}, [[Jerusalem Center for Public Affairs]], Vol. 5, No. 3, 26 agosto 2005.</ref><ref>{{cita testo|titolo=International Law and Gaza: The Assault on Israel's Right to Self-Defense|url=http://www.jcpa.org/JCPA/Templates/ShowPage.asp?DRIT=1&DBID=1&LNGID=1&TMID=111&FID=443&PID=0&IID=2021&TTL=International_Law_and_Gaza%3A_The_Assault_on_Israel%27s_Right_to_Self-Defense|accesso=23 gennaio 2009|urlarchivio=https://archive.is/20130415040103/http://www.jcpa.org/JCPA/Templates/ShowPage.asp?DRIT=1&DBID=1&LNGID=1&TMID=111&FID=443&PID=0&IID=2021&TTL=International_Law_and_Gaza:_The_Assault_on_Israel's_Right_to_Self-Defense
Tuttavia, questa visione è contestata da coloro che evidenziano come Israele mantenga il controllo di parte delle frontiere terrestri, ad eccezione di quelle con l'Egitto, di quelle marine e dello spazio aereo<ref>''The Status of the Gaza Strip from the Perspective of International Humanitarian Law'', Journal of Conflict and Security Law, Vol. 15, No. 2, 2010, pp. 211–243, at 218–220.</ref>. Subito dopo il ritiro nel 2005 di Israele, il presidente dell'[[Autorità Nazionale Palestinese]] [[Mahmūd Abbās]] ha dichiarato, "lo status giuridico delle aree previsto per l'evacuazione non è cambiato".<ref name=Gold/> Poco dopo, l'avvocato palestinese-americano Gregory Khalil, ha dichiarato: "Israele ancora controlla ogni persona, ogni bene, letteralmente ogni goccia d'acqua che entra o esce dalla striscia di Gaza. È pur vero che le sue truppe non ci sono più... ma non vi è ancora la possibilità da parte dell'Autorità palestinese di esercitare il controllo".<ref>{{cita testo|titolo=Panelists Disagree Over Gaza's Occupation Status|url=http://www.law.virginia.edu/html/news/2005_fall/gaza.htm|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160303200844/http://www.law.virginia.edu/html/news/2005_fall/gaza.htm#
===Riconoscimento internazionale===
Dal [[2012]] l'[[Organizzazione delle Nazioni Unite|ONU]] riconosce formalmente lo [[Stato di Palestina]], come entità statale semiautonoma, guidata dall'ANP, e comprendente anche la striscia di Gaza.
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La regione è suddivisa in 5 Governatorati.
{| class="wikitable sortable"
! Mappe !! Governatorati<br/>della Regione della Striscia di Gaza !! Capoluoghi !! Popolazioni<br/><small>(ab. al [[2012]])</small> !! Superfici<br/><small>(km²)</small> !! [[ISO 3166-2:PS|ISO 3166-2]]
|-
| [[File:Deir al-Balah in Palestine.svg|75px]] || [[Governatorato di Dayr al-Balah]] || [[Dayr al-Balah]] || align="right" | 205.534 || align="right" | 56 || PS-DEB
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== Economia ==
La produzione economica nella Striscia di Gaza è diminuita di circa un terzo tra il 1992, quando era occupata da [[Israele]], e il 1996. Questa flessione è stata variamente attribuita alla corruzione e la cattiva gestione da parte dell'ANP di [[Yasser Arafat]] dal 1994, ed alle politiche di chiusura di Israele. Un grave effetto negativo sociale di questo rallentamento è stato l'emergere di un alto tasso di disoccupazione. Il numero di residenti di Gaza che vive sotto la soglia di povertà ($ 2 pro capite al giorno) costituisce l'85% della popolazione in seguito all'[[operazione Piombo fuso]] lanciata nel dicembre 2008 dal governo israeliano.
I coloni israeliani di [[Gush Katif]] avevano costruito serre e sperimentato nuove forme di agricoltura. Queste serre inoltre fornivano occupazione a molte centinaia di palestinesi di Gaza. Quando questi coloni sono stati ritirati dalla striscia di Gaza nell'estate del 2005, le serre sono state acquistate con i fondi raccolti dall'ex presidente della [[Banca Mondiale]], [[James Wolfensohn]], e date al popolo palestinese per iniziare la loro economia. Tuttavia, lo sforzo di miglioramento è stato limitato a causa dello scarso [[Approvvigionamento idrico e servizi igienico-sanitari in Palestina|approvvigionamento di acqua]], dell'incapacità di esportare prodotti a causa di restrizioni israeliane di confine, e della corruzione dilagante all'interno dell'Autorità Palestinese, che nel 2007 è stata sostituita nel governo da Hamas. La maggior parte delle serre sono state saccheggiate o distrutte.<ref>{{Cita web |url=http://www.iht.com/articles/2005/10/31/news/greenhouse.php |titolo=Greenhouses in Gaza symbolize Palestinian hopes and barriers |autore=Thanassis Cambanis |editore=[[Boston Globe]] |data=31 ottobre 2005 |accesso=27 dicembre 2008 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20081207140143/http://www.iht.com/articles/2005/10/31/news/greenhouse.php |urlmorto=no }}</ref><ref name="nydaily0523">{{Cita web |url=http://www.nydailynews.com//news/wn_report/story/420138p-354711c.html |titolo=Harvest of sorrow |autore=Netzer Hazani |editore=[[Daily News (New York)]] |data= |accesso= |urlmorto=sì }}</ref>
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[[Israele]], [[USA|Stati Uniti]], [[Canada]], e l'[[Unione europea]] hanno congelato tutti i fondi al governo palestinese dopo la formazione di un governo controllato da [[Hamas]], che ha vinto le elezioni legislative palestinesi del 2006, e ha sconfitto [[Fatah]] nella guerra civile del 2007. Infatti Hamas è considerata dalle maggiori democrazie occidentali un'organizzazione terroristica.
I palestinesi e gli organismi internazionali stanno cercando di valutare il danno economico subito dalla Striscia di Gaza dall'inizio dell'[[Operazione Piombo fuso|offensiva israeliana Piombo fuso]] (dicembre 2008). Rafiq al-Husayni, consulente del presidente palestinese [[Mahmūd Abbās|Mahmud Abbas]], ha stimato che il danno ammonta a $ 2 miliardi di euro. Circa {{M|26000}} palestinesi non possono più vivere nelle proprie case e sono appoggiati in 31 grandi rifugi delle Nazioni Unite. Funzionari egiziani sono preoccupati per l'effetto del conflitto a Gaza sull'industria del turismo. Un calo nella prenotazione di hotel egiziani è stato risentito durante la vacanze di Natale 2008 e Capodanno 2008-2009.
[[File:Khan Yunis panorama.jpg|thumb|left|[[Khan Yunis]], seconda città della regione, dopo Gaza]]
I residenti della Striscia di Gaza, a seguito della massiccia operazione di Israele lanciata nel dicembre 2008 sono stati costretti ad affrontare il peggioramento della situazione economica. Il rifornimento dei prodotti di base è diminuito in maniera significativa da quando le [[Israel Defence Forces|forze di difesa israeliane]] hanno bombardato decine di gallerie di contrabbando. I residenti nella striscia hanno riferito che un sacco di farina è stato venduto per più di 200 NIS (circa $ 53), rispetto a 100 NIS ($ 26,5) da quando Israele ha iniziato l'operazione. I prezzi del carburante hanno visto un aumento significativo da quando l'operazione militare è iniziata.
A seguito dell'offensiva israeliana a Gaza nel dicembre 2008, una nuova iniziativa mira ad utilizzare l'offerta pubblica nella striscia di Gaza al fine di aumentare i fondi necessari per la sua ricostruzione. Diverse organizzazioni arabe ed islamiche si sono impegnate per la ricostruzione della striscia di Gaza, trascurando la conferenza dei donatori svoltasi a [[Sharm el-Sheikh]], in [[Egitto]], nel mese di febbraio. È stato dichiarato dal promotore dell'iniziativa che l'investimento dei fondi raccolti dalla IPO (offerta pubblica) sarà effettuato solo dopo che il governo a Gaza - vale a dire quello di Hamas – verrà consultato.<ref>{{cita testo|url=http://www.infoprod.co.il/article/2/190|titolo=Gaza, utilizzare IPO per aumentare gli aiuti, Doron Peskin & Gil Feiler, Infoprod 18.03.09|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100216085234/http://www.infoprod.co.il/article/2/190 }}</ref>
Dalla fine dell'operazione Piombo fuso e la distruzione di molte gallerie di contrabbando a Rafah, molti dei piccoli investitori nella striscia sono caduti vittima di un investimento sbagliato, nel migliore dei casi, e di una grande truffa nel peggiore dei casi. L'industria dei tunnel ha prosperato da quando Hamas ha assunto controllo della striscia di Gaza nell'estate del 2007, come mezzo per raccogliere fondi da parte del pubblico in cambio di un buon profitto.
Il governo di Hamas a Gaza si è impegnato nel febbraio 2009 nella campagna di raccolta di fondi volti a raccogliere $ 25 milioni necessari per ripristinare decine di moschee rovinate dai raid israeliani. I danni alle moschee ammontano a circa $ 25 milioni di euro. 45 moschee sono state completamente distrutte durante la guerra, mentre 55 sono state parzialmente danneggiate.
Nel gennaio 2009, a termine dell'offensiva israeliana a Gaza, circa 50 stazioni televisive in tutto il mondo arabo hanno unito le forze per una speciale trasmissione dedicata alla striscia di Gaza, con l'obiettivo di raccogliere fondi. Il primo giorno della campagna sono stati raccolti circa mezzo miliardo di dollari da parte dei cittadini del mondo arabo, e dagli arabi e musulmani che vivono all'estero. Il denaro è stato depositato in conti bancari, aperti appositamente per questo scopo.
Vari elementi nel mondo arabo musulmano hanno utilizzato le reti sociali, i messaggi di testo e volantini per chiedere di boicottare i prodotti americani, come le società McDonald's e Starbucks per protestare contro l'offensiva israeliana a Gaza lanciata nel dicembre 2008. Una vasta campagna è stata lanciata sul social network Facebook per propagare il boicottaggio delle imprese americane che sostengono l'operazione militare israeliana nella striscia di Gaza. Gli organizzatori della campagna sostenevano che se i musulmani di tutto il mondo avessero boicottato i prodotti americani, l'economia statunitense avrebbe perso $ 8,6 miliardi al mese. La campagna di boicottaggio non sembra aver riscontrato un grande successo.
Gli abitanti di Rafah si sono preoccupati fin dall'inizio dell'operazione Piombo fuso per il rallentamento economico che potrebbe derivare dai danni causati ai tunnel usati per il contrabbando di armi con l'Egitto. Le gallerie sono state infatti una fonte di prosperità per la città di Gaza negli ultimi due anni, ed ora c'è grande preoccupazione che le future disposizioni in materia di sicurezza limitino il loro uso. È stato affermato che il reddito creato grazie al contrabbando attraverso i tunnel era di circa $ 30 milioni l'anno fino al 2006 ed ha raggiunto $ 650 milioni il primo anno in cui Hamas è salito al potere.
Diversi Stati sono intervenuti per finanziare la ricostruzione dopo la guerra del 2008-09, per un totale di 4 miliardi e mezzo di dollari, tra i quali un miliardo di dollari dall'[[Arabia Saudita]] e 900 milioni dagli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]].
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