Partito Repubblicano Italiano: differenze tra le versioni

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|seggi4 = {{seggi|1|896|P}}<ref> in Campania. </ref>
|testata = {{tutto attaccato|''L'Iniziativa'' (1912-1921)<br />''[[La Voce Repubblicana]]''<ref>http://www.partitorepubblicanoitaliano.it/new/html/lavocerepubblicana/voce.html ''La Voce Repubblicana''. {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20150924064703/http://www.partitorepubblicanoitaliano.it/new/html/lavocerepubblicana/voce.html|data=24 settembre 2015}}</ref>}} (dal 1921)
|giovanile = Federazione Giovanile Repubblicana
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Il PRI decise di non far parte del [[Comitato di Liberazione Nazionale]], l'assemblea dei partiti antifascisti creata dopo l'[[8 settembre 1943]]. I repubblicani, da sempre avversi ai [[Casa Savoia|Savoia]], non approvarono la scelta del CLN di considerare legittima la monarchia. Secondo gli storici si deve a Giovanni Conti, l'uomo dell'intransigenza repubblicana, l'aver posto questa pregiudiziale agli altri partiti del comitato.<ref>Alessandro Spinelli, ''I repubblicani nel secondo dopoguerra (1943-1953)'', Longo, Ravenna, 1998, pagg. 3-13.</ref> Tuttavia in periferia non mancarono i rapporti tra i repubblicani e i Comitati di liberazione locali per non compromettere l'unità della lotta al [[nazifascismo]].<ref>Alessandro Spinelli, ''cit.'', pag. 15.</ref> Nella stessa Roma e nel Lazio durante l'occupazione nazifascista [[Battista Bardanzellu]] si pose al comando di una Brigata Mazzini, operante unitariamente alle squadre del Partito d'Azione,<ref>Simone Sechi, ''La partecipazione dei sardi alla Resistenza italiana'', in: ''L'antifascismo in Sardegna'', Cagliari, Edizioni della Torre, 1986, vol. II, pp. 133-206.</ref> mentre le squadre romane formate direttamente dal partito erano guidate dal veterano della [[guerra civile spagnola]], Giorgio Braccialarghe.<ref>Massimo Scioscioli, ''I Repubblicani a Roma. 1943-1944'', Roma, 1983.</ref>
 
La [[Resistenza italiana|guerra di resistenza]] vide la partecipazione di molti repubblicani come [[Oddo Biasini]], [[Libero Gualtieri]] e [[Osvaldo Abbondanza]],<ref>http://www.memoteca.it/upload/dl/Resistenza_in_Romagna/33_-_cesena.pdf {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20071213014659/http://www.memoteca.it/upload/dl/Resistenza_in_Romagna/33_-_cesena.pdf |datedata=13 dicembre 2007 }}.</ref> sempre attraverso le proprie formazioni armate chiamate Brigate Mazzini, soprattutto dopo la liberazione di Roma. Braccialarghe fu paracadutato vicino a [[Pistoia]], onde coadiuvare il coordinamento della brigate partigiane che avevano le [[Alpi Apuane]] come zona operativa. In Emilia-Romagna, Piemonte, Liguria, Lombardia e nelle Tre Venezie furono costituiti cinque raggruppamenti regionali delle Brigate Mazzini mentre nella sola Lombardia furono costituite cinque brigate.<ref>''I repubblicani nella resistenza'', in: ''La Voce repubblicana'', numero speciale del 25 aprile 1951.</ref>
 
Nel frattempo era rientrato in Italia Randolfo Pacciardi, che nel Convegno Nazionale del 26-27 maggio 1945 fu confermato segretario politico del partito per acclamazione.