Giuseppe Di Matteo: differenze tra le versioni
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→Il sequestro e l’omicidio: è importante fontare data e luogo della morte |
→L’impatto sociale e l’influenza culturale: ancora sf, peccato |
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== L’impatto sociale e l’influenza culturale ==
{{Sf|Il sequestro, l’omicidio e lo scioglimento nell’acido del piccolo Giuseppe Di Matteo sono tra i crimini mafiosi ad aver avuto uno dei maggiori impatti sulla società civile, la cultura popolare e la stessa
{{Sf|Per queste ragioni, la vicenda di Giuseppe Di Matteo ha suscitato un profondo turbamento, un diffuso sentimento di orrore, ripulsa e condanna, una volontà di ricostruzione dettagliata dei fatti e un desiderio vivissimo di rievocazione narrativa, letteraria e artistica della vicenda dal punto di vista della vittima. Si sono confrontati con il caso Di Matteo giornalisti, intellettuali, drammaturghi, cineasti ed esponenti
In interviste concesse a [[Sandro Ruotolo]] per il giornale online [[Fanpage.it]], Santino Di Matteo ha ricordato come i crimini commessi contro suo figlio Giuseppe da parte di [[Cosa nostra]] abbiano finito col danneggiare profondamente l’[[Criminalità organizzata|organizzazione criminale]], facendole perdere consenso e turbando coscienze.<ref>Cfr. per esempio https://youmedia.fanpage.it/video/aa/WTijJuSwiAMxiOMH/u1/</ref>
{{Sf|Il giudice
Lo stesso responsabile del fatto [[Giovanni Brusca]], una volta divenuto collaboratore di giustizia, ha dichiarato che, pur essendosi reso autore e/o mandante di un numero di omicidi e crimini così alto da non riuscire nemmeno a ricordarlo, nessuno di essi gli ha attirato addosso così tanto ribrezzo e gli ha provocato così tanto disagio quanto l'uccisione del piccolo Giuseppe: “Sono diventato ‘il mostro’ per avere commesso questo delitto. Forse non lo sarei diventato se mi fossi limitato a uccidere il [[Giovanni Falcone|dottor Falcone]] e sua [[Francesca Morvillo|moglie]] … Nelle aule dei processi … la mia ricostruzione, se possibile, è stata ancora più minuziosa, più puntigliosa più ricca di particolari che per tutti gli altri crimini … Ogni volta che in dibattimento mi hanno rivolto domande su Giuseppe Di Matteo ho perso la calma, spesso il mio autocontrollo, la mia sicurezza espositiva. Serve a qualcosa vergognarsi quando si è fatto uccidere un ragazzino che poteva essere tuo figlio? Non lo so. So, di sicuro, che per me sarebbe meglio non parlarne”<ref>Saverio Lodato, op. cit.</ref>.
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