Striscia di Gaza: differenze tra le versioni
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Nel gennaio 1996 ci furono le prime elezioni, presidenziali e legislative, che videro la conferma di Arafāt ed il successo di [[Fatah]].
{{cn|La pubblica amministrazione della striscia di Gaza e Cisgiordania sotto la leadership di Arafat ha visto episodi di cattiva gestione}}.
====Il ritiro israeliano ====
Il 14 agosto 2005, il [[governo]] israeliano dispose l'evacuazione della popolazione negli insediamenti israeliani dalla striscia e lo smantellamento delle [[Insediamenti israeliani|colonie]] che vi erano state costruite ([[Piano di disimpegno unilaterale israeliano]]).
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L'11 settembre, con una cerimonia molto sobria svoltasi presso i resti della colonia di Nevé Dekalim, i comandanti militari di Israele ammainarono la loro [[bandiera]] a Gaza. Verso sera, lunghe colonne di mezzi con gli ultimi militari israeliani abbandonarono la striscia.
Il 12 settembre 2005 tutto il territorio della striscia di Gaza passò in mano palestinese, e gli abitanti ebbero accesso alle aree che in precedenza erano state loro interdette. {{cn|Gli israeliani, nell'abbandonare e "bonificare" la Striscia dalla loro presenza, distrussero le proprie case e altre strutture, lasciando però intatte le sinagoghe: queste verranno distrutte immediatamente dopo dai palestinesi, mentre altre strutture pubbliche rimarranno abbandonate, come l'Aeroporto Int'I di Gaza}}.
====Il conflitto Fatah-Hamas (2006-2007)====
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Dopo quasi due anni di controllo da parte di [[Fatah|al-Fath]], nel 2006 vennero indette nuove elezioni legislative dell'ANP, che si tennero sia nella Striscia di Gaza che negli altri territori palestinesi della [[Cisgiordania]], che costituisce la parte più estesa e più popolata dei territori palestinesi: secondo l'ONU e gli osservatori internazionali le elezioni furono regolari e furono vinte da Hamas, che con gli altri gruppi politici ad esso legati ottenne circa il 44% dei voti validi, mentre il principale partito rivale, Al-Fatah, che fino a quel momento aveva guidato i palestinesi, ottenne circa il 41%. La distribuzione del voto però era molto differente nei vari territori: le principali basi elettorali di Hamas erano nella striscia di Gaza, mentre quelle del Fatah erano concentrate in Cisgiordania; questo lasciò subito presagire che, se i due partiti non avessero trovato un compromesso, sarebbe potuta scoppiare una lotta per il controllo dei due territori nei quali ciascuno dei due partiti era più forte e radicato.
Venne formato dal presidente Abu Mazen un governo a guida Hamas al quale Fatah rifiutò di partecipare, {{cn|ma poiché l'[[Unione europea]], e allo stesso modo gli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], consideravano [[Hamas]] un'organizzazione terroristica, interruppero l'invio dei loro aiuti ai territori palestinesi}}.
Durante il giugno del [[2007]] la tensione tra Hamas e al-Fath, {{cn|il partito dell'allora presidente dell'[[Autorità Nazionale Palestinese]] (ANP), che non voleva accettare la "coabitazione" col governo espresso da Hamas}}, crebbe, fino a quando scoppiarono a Gaza [[Battaglia di Gaza (2007)|scontri armati tra le due fazioni]] che in pochi giorni fecero oltre un centinaio di morti. Il 14 giugno [[2007]] Hamas, dopo una campagna militare efficace e violenta, conquistò la sede dell'[[Autorità Nazionale Palestinese|ANP]] arrivando al controllo di fatto dell'intera striscia di Gaza, uccidendo o espellendo ogni appartenente ad al-Fatḥ, con il territorio sotto il controllo militare delle [[Brigate Ezzedin al-Qassam]].
=== Controllo di Hamas (2007-oggi) ===
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