Moschea Arap: differenze tra le versioni
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=== Periodo ottomano ===
[[File:Istanbul asv2021-10 img01 Arap Mosque.jpg|thumb|Vista del minareto, in origine il campanile.]]
Dopo la [[caduta di Costantinopoli]], secondo le [[capitolazioni dell'Impero ottomano]] concluse con la [[Repubblica di Genova]], la chiesa, in quel tempo nota ai turchi come ''Mesa Domenico'', rimase in mani genovesi,<ref>Il Sultano richiese soltanto la consegna delle campane. {{Cita|Mamboury (1953)|p. 319.}}</ref> ma tra il 1475 ed il 1478 venne trasformata, con piccole modifiche, in una moschea, da parte del [[Mehmed II|sultano Mehmed II]], assumendo il nome di ''Galata Camii'' ("Moschea di Galata") o ''Cami-i Kebir'' ("grande moschea"). I frati vennero trasferiti nel [[Chiesa di San Pietro e Paolo (Istanbul)|monastero di San Pietro]] a Galata nel 1476, mentre i [[Paramento liturgico|paramenti sacri]] vennero inviati a [[Genova]] e gli archivi a [[Feodosia|Caffa]].<ref name=ja600/>
Verso la fine del secolo il [[Bayezid II|sultano Bayezid II]] assegnò l'edificio ai musulmani di [[Spagna]] ([[Andalusia]]), sfuggiti all'Inquisizione spagnola ed emigrati ad Istanbul; da cui il nome attuale ''Arap Camii'' (moschea degli arabi).<ref name="mw79"/><ref name=ja599/> Il sultano [[Mehmet III]] fece restaurare l'edificio, e verso la fine del [[XVII secolo]] le case intorno alla moschea furono abbattute in modo da evitare rumore.<ref name="mw80">{{Cita|Müller-Wiener (1977)|p. 80.}}</ref>
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